Salmo del 13 gennaio 2023
Raccontando alla generazione futura
Sal 78 (77),3-4
"3 Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
4 non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto".
Il Salmo 78 è una lunga meditazione sulla storia d'Israele nel clima della lode e della gratitudine.
La storia è fatta di memoria personale, familiare e comunitaria. Questa vita quotidiana, fatta di lotta e di gioia, è stratificata nella coscienza di ognuno e diventa un tesoro prezioso da trasmettere alle generazioni future.
Col racconto non si comunica un passato da replicare, ma si apre la possibilità di un futuro nuovo in chi amiamo; per questo la storia è il materiale più autentico di meditazione e di preghiera. È lì che si trovano le tracce di Dio che opera infaticabilmente per la salvezza del mondo, ed è in essa che la speranza prende il carburante necessario per guardare avanti.
"Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli".
È la logica profonda della tradizione. La fede e la memoria delle opere di Dio si trasmettono prima di tutto in famiglia. I genitori testimoniano ai piccoli la propria esperienza in cui è maturata la fede.
Si tratta della vera eredità ricevuta a nostra volta, custodita e tramandata, che si desidera preservare nel tempo per lasciare sé stessi ai figli.
"Raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto".
Non dottrina asettica o precetti fissati: la propria storia passa dal peccato, ha tante cose da farsi perdonare, ha rischiato, ha perduto, ha fallito, ma è la prova che anche nel limite si può amare e incontrare gli altri e Dio.
Raccontando le proprie vicissitudini santificate dalla presenza del Cristo che cammina in mezzo a noi, ci rendiamo conto di quanta fatica eppure quanta grazia abbia riempito la nostra vita.
Alle generazioni future è vero che va lasciato un mondo in cui vivere senza inquinamento e spazzatura, ma dovremmo meditare su quello che fa grande il nostro cuore, l'anelito dello Spirito che ci ha vivificato e che tanta storia biblica ha sostenuto e rafforzato!
Da Israele possiamo imparare questa sapienza vitale: i nostri figli hanno il diritto di ricevere da noi in eredità le storie di Dio, i racconti che a nostra volta abbiamo ricevuto e che hanno dato forza e luce alla nostra vita. E' il tesoro "immateriale" che ha dato forza e speranza a noi e che sarà conservato e ricordato per non ripetere errori di presunzione, ma lodando un disegno di salvezza fedele per sempre.
Spesso ci facciamo problemi come se i nostri racconti possano condizionare i figli. Il Salmo e tutta l'esperienza d'Israele ci insegnano che niente altro è necessario: vitale è raccontare dove abbiamo riposto il nostro cuore, ciò che ha fatto speciale e unica la nostra vita.
Le meraviglie che il Signore compie hanno un seme; piantato germoglierà ancora nel terreno fertile dei nostri figli.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 78 (77),1-7
Commento del 15/01/2021
Vangelo di Mc 2,1-12
Commento del 14/01/2022
Raccontando a quelli che mi seguono
RispondiEliminaRaccontare, coinvolgere
Si
Ma dare esempio coi fatti, questo è importante ed, entra,
Si le opere rendono di più
Grazie
Stammi vicino papà
"Ciò che abbiamo udito e conosciuto
RispondiEliminae i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli".
È bello dar lode al Signore.
È bello raccontare le sue meraviglie.
È bello ricordate i benefici da lui ricevuti.
"Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli".
È una storia d'amore.
La storia che lega Dio all'umanità.
Il divino e l'umano respirano insieme.
"Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli".