Prima lettura del 25 gennaio 2023
Guidandolo per mano
At 9, 1-22
"In quei giorni, Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C'era a Damasco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: «Non è lui che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocavano questo nome ed era venuto qui precisamente per condurli in catene ai capi dei sacerdoti?».
Saulo frattanto si rinfrancava sempre di più e gettava confusione tra i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo".
Paolo sulla via di Damasco rappresenta l'esempio più emblematico di come il Vangelo abbia la forza di capovolgere le esistenze di ogni persona.
Saulo, da ligio maestro di teologia, si scandalizza della nuova "religione" e si impegna a porre un freno ai discepoli di Gesù perseguitandoli con fermezza. Certo non si aspettava di "incontrare", seppure in visione, lo stesso Gesù risorto!
La vita di Paolo finisce a gambe all'aria e il grande persecutore diviene discepolo di una nuova Via.
Per tutta la vita questo giorno sarà un faro per la sua fede e la sua teologia.
"Chi sei, o Signore?".
Finalmente Paolo si pone la domanda, non parte dalla presunzione di sapere già chi sia Gesù, da lui giudicato falso profeta e falso maestro di discepoli illusi.
È una domanda, personale, intima, che ogni credente dovrebbe porsi continuamente, per cogliere sempre nuove dimensioni dell'amore di Dio e della sua presenza in ognuno di noi.
"Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti!»".
Affermazione stupefacente: Saulo perseguita i cristiani e scopre che in effetti perseguita Gesù!
Maestro e discepoli sono un tutt'uno, un solo corpo. Questa rivelazione la porterà sempre con sé e la annuncerà più volte, spiegando nelle lettere, che la chiesa non è altro che un unico corpo in cui il Cristo è il capo e i cristiani le sue membra.
"Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare".
A Paolo è offerta, nonostante tutto, una nuova possibilità. Il "ma" sottolinea che nonostante la sua furia assassina tutto può ricominciare con un "fare" nuovo, guidato dall'amore.
La redenzione operata dal dono totale di Gesù è la possibilità di vita offerta una volta per sempre a tutta l'umanità.
Le porte del perdono e della misericordia non sono mai chiuse a chi è nell'errore e nel peccato. Questo in Cristo, come dovrebbe essere sempre anche nella sua chiesa!
"Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno".
La fede nasce dall'ascolto. È un'esperienza di fede quella che tutti gli astanti stanno vivendo.
A tutti è fatto il dono di ascoltare.
La visione non è indispensabile per il cammino di un credente in questo mondo, ma senza ascolto si è sordi e muti, incapaci di sintonizzarsi sullo Spirito e impediti nell'annunciare il Dio vivente.
"Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla".
La troppa luce che lo ha investito lo rende cieco; è come dire che il vecchio modo di concepire la salvezza è stato azzerato e c'è bisogno di vedere con altri occhi.
Quel Gesù che ha perseguitato nei suoi discepoli gli si pone davanti, vivo, e guardando a lui riprende il cammino.
"Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco".
Il racconto della vita di Paolo è avvincente e commovente. Il grande persecutore che guidava campagne di repressione, deve essere condotto per mano come un bambino!
Pensava di vedere ma i suoi occhi erano coperti dalla cataratta dell'odio e della paura. Il Cristo e la sua chiesa non sono più il male temuto.
Ma ha bisogno di tempo per riacquistare la vista sulla realtà, ha bisogno della comunità per farsi accompagnare nella ricerca.
Il potente emissario del sommo sacerdote di Gerusalemme, ritorna discepolo, nella condizione di grande fragilità, di bisogno.
Questi sono i primi passi incerti e faticosi di Saulo/Paolo verso la nuova identità e la nuova missione che porterà vita a tanti fratelli.
Per tutta la vita questo giorno sarà un faro per la sua fede e la sua teologia.
"Chi sei, o Signore?".
Finalmente Paolo si pone la domanda, non parte dalla presunzione di sapere già chi sia Gesù, da lui giudicato falso profeta e falso maestro di discepoli illusi.
È una domanda, personale, intima, che ogni credente dovrebbe porsi continuamente, per cogliere sempre nuove dimensioni dell'amore di Dio e della sua presenza in ognuno di noi.
"Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti!»".
Affermazione stupefacente: Saulo perseguita i cristiani e scopre che in effetti perseguita Gesù!
Maestro e discepoli sono un tutt'uno, un solo corpo. Questa rivelazione la porterà sempre con sé e la annuncerà più volte, spiegando nelle lettere, che la chiesa non è altro che un unico corpo in cui il Cristo è il capo e i cristiani le sue membra.
"Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare".
A Paolo è offerta, nonostante tutto, una nuova possibilità. Il "ma" sottolinea che nonostante la sua furia assassina tutto può ricominciare con un "fare" nuovo, guidato dall'amore.
La redenzione operata dal dono totale di Gesù è la possibilità di vita offerta una volta per sempre a tutta l'umanità.
Le porte del perdono e della misericordia non sono mai chiuse a chi è nell'errore e nel peccato. Questo in Cristo, come dovrebbe essere sempre anche nella sua chiesa!
"Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno".
La fede nasce dall'ascolto. È un'esperienza di fede quella che tutti gli astanti stanno vivendo.
A tutti è fatto il dono di ascoltare.
La visione non è indispensabile per il cammino di un credente in questo mondo, ma senza ascolto si è sordi e muti, incapaci di sintonizzarsi sullo Spirito e impediti nell'annunciare il Dio vivente.
"Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla".
La troppa luce che lo ha investito lo rende cieco; è come dire che il vecchio modo di concepire la salvezza è stato azzerato e c'è bisogno di vedere con altri occhi.
Quel Gesù che ha perseguitato nei suoi discepoli gli si pone davanti, vivo, e guardando a lui riprende il cammino.
"Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco".
Il racconto della vita di Paolo è avvincente e commovente. Il grande persecutore che guidava campagne di repressione, deve essere condotto per mano come un bambino!
Pensava di vedere ma i suoi occhi erano coperti dalla cataratta dell'odio e della paura. Il Cristo e la sua chiesa non sono più il male temuto.
Ma ha bisogno di tempo per riacquistare la vista sulla realtà, ha bisogno della comunità per farsi accompagnare nella ricerca.
Il potente emissario del sommo sacerdote di Gerusalemme, ritorna discepolo, nella condizione di grande fragilità, di bisogno.
Questi sono i primi passi incerti e faticosi di Saulo/Paolo verso la nuova identità e la nuova missione che porterà vita a tanti fratelli.
E questo è il percorso di ogni discepolo del Regno che deve farsi piccolo per essere condotto alla sconvolgente Buona Notizia del Cristo.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 22, 3-16
Commento del 25/01/2020
e Prima Lettura di At 9, 1-20
Commento del 10/05/2019
Salmo 117 (116)
Commento del 14/02/2020
Vangelo di Mc 16, 15-18
Commento del 25/01/2022
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 22, 3-16
Commento del 25/01/2020
e Prima Lettura di At 9, 1-20
Commento del 10/05/2019
Salmo 117 (116)
Commento del 14/02/2020
Vangelo di Mc 16, 15-18
Commento del 25/01/2022
"Chi sei, o Signore?".
RispondiEliminaDomanda nascosta,
come una perla,
in ogni preghiera.
Domanda che allarga il cuore
ad una nuova accoglienza.
Domanda che introduce
una nuova rivelazione.
"Chi sei, o Signore?".
Ascolto:
Amore
Padre
Vita
Gioia
Luce
Misericordia
Custode
Pastore
Sposo
Giudice
Rifugio
Madre
"Chi sei, o Signore?".
Una nuova risposta
mi sarà donata.
guidandolo per mano
RispondiEliminasi
grazie per chi mi guida,alla cui base ci sei TU o mio Signore,
suscita sempre "stimolatori","pulci" che pizzicano la mia corazza di tenermi integro,mummificato.
Amen