Vangelo del 3 gennaio 2023

Un uomo che è avanti a me

Gv 1, 29-34

"In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio»".

Il fascino del primo capitolo del Vangelo di Giovanni continua ad impreziosire la liturgia di questi primi giorni dell'anno. Tanto spazio è dedicato a Giovanni Battista, precursore del Messia e ultimo profeta che apre alla presenza nuova e definitiva di Dio Amore che ha scelto di camminare in mezzo a noi.
Il nostro brano ci mostra con emozione l'apice della missione e della testimonianza del Battista che si trova davanti l'atteso d'Israele, il compimento di tanta fede e di tanta speranza che è andata crescendo dal padre Abramo e per ogni generazione.

"In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse".
L'apostolo Giovanni non perde occasione per ricordarci che Gesù è "colui che viene" (Gv 12, 13).
Lo vede così il sacerdote Zaccaria, come colui che viene a visitarci e a rischiarare le nostre tenebre (cfr. Lc 1, 78), lo annuncia così il figlio Giovanni il Battista, attento e vigile al suo arrivo.
E così lo avevano annunciato gli antichi profeti e tutta la Bibbia che non si stanca di mostrare l'unica direzione del cammino di Dio: verso di noi, incontro alla nostra povertà, per darci pace, liberazione e salvezza.

"Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!"
L'agnello che gli ebrei mangiavano durante il rito pasquale era un simbolo, un memoriale dell'agnello mangiato la notte in cui la morte per gli ebrei si era trasfigurata in salvezza dall'Egitto (cfr. Es 12, 1-14).
Ma Giovanni vede arrivare il vero Agnello, che con la sua morte porta giustificazione e liberazione dal peccato.
E' un annuncio sconvolgente, un punto fermo nuovo nella religiosità d'Israele che dovrà confrontarsi e interrogarsi sulla venuta di un Messia che ribalta le vecchie concezioni di Dio e della salvezza.

"Egli è colui del quale ho detto: «Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me»".
Giovanni diminuisce e Gesù cresce, secondo una parola profetica del Battista su sé stesso (cfr. Gv 3, 30).
Gesù è nato dopo, è apparso dopo sulla scena pubblica in Israele eppure è prima di Giovanni, è colui che tutta la storia aspettava, il primo e l'ultimo, l'alfa e l'omega. Una rivelazione che solo lo Spirito ha potuto suggerire al cuore del precursore!
E' venuto prima Giovanni, mandato ad annunciare colui che lo ha da sempre preceduto! Esaurito nel suo compito di annunciatore del Salvatore, mostrandolo a tutti riceve il suo centuplo, la certezza che l'annuncio non è stato vano, che la voce che lo muoveva era vera per lui e per tutti.

Facciamo nostre queste parole: svegliati dal Battista guardiamo bene in quelle che a noi sembrano tenebre. L'alba di un nuovo giorno sorge e viene davanti a noi il Messia, colui che precede la nostra esistenza e quella di tutta l'umanità, il Veniente della storia.
Apriamoci all'attesa e alla scoperta meravigliosa dell'Agnello di Dio, di "un uomo che è avanti", un bambino che ha percorso le nostre vie e che continua a venire docile, per salvare e a donare pace e riconciliazione.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Gv 2, 29-3,6
Commento del 03/01/2022

Salmo 98 (97)
Commento del 09/05/2021

Vangelo di Gv 1, 29-34
Commento del 03/01/2020