Seconda lettura di domenica 22 gennaio 2023

È forse diviso il Cristo?
1Cor 1, 10 - 13.17

"Vi esorto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.
Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo".


Le lettere di Paolo, indirizzate a comunità di credenti nate dalla sua predicazione, hanno un intento paterno e pastorale: sono scritte per correggere, esortare, consolare, incoraggiare.
Dall'annuncio e dall'amore fraterno sgorga la fede, dono prezioso che va custodito e alimentato perché la vita di un discepolo incontra tante sfide ed è sottoposta a tante avversità.
Le lettere paoline sono illuminate dallo Spirito, accendono la luce di Cristo in ogni tempo e alimentano la speranza quando sembrerebbe spegnersi.
Uno dei problemi dei corinzi era la loro frammentazione in piccolo gruppi, divisione che aveva origine dal suo interno. Paolo porta chiarezza e spinge verso l'unità.

"Ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo»".
Per poter rimettere la comunità nella giusta direzione, l'apostolo richiama l'origine del loro cammino di fede che è sempre sequela dell'unico pastore e maestro: il Cristo.
A lui apparteniamo e da lui sgorga l'aggregazione di ogni comunità.
Quando si diventa partigiani di qualcun altro, quando le comunità si dividono in fazioni ritenendo i propri evangelizzatori e pastori come gli unici che detengono la verità, è un brutto sintomo.

"È forse diviso il Cristo?"
Paolo concepisce la comunità dei credenti come un unico corpo in cui Cristo ne è la testa. Un corpo diviso è un corpo morto. Cristo è vivo e non può essere diviso.
Le divisioni in nome della fede non sono certo nel nome di Cristo!
Se nel corso dei secoli ogni comunità avesse tenuto a mente questo annuncio, non si sarebbe arrivati agli scismi, alle guerre "sante", all'inquisizione, alle diatribe nei movimenti e nelle parrocchie.
Cristo è uno e tutti noi dobbiamo sostenere e alimentare questa unità originaria (cfr. 1Cor 12, 12-30).
E' un criterio di verifica fondamentale da cui non si può esimere nessuno.

"Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?"
Domande la cui risposta è evidente.
E per risaltarne l'assurdità, Paolo parte da sé stesso per far riflettere proprio le sue comunità.
Sa
l'ineguagliabilità della sua missione e nella vita ha lottato con tutti per difenderla e portarla avanti. Ma è il primo a riconoscere che non si fonda su di lui la verità della salvezza!
Cristo è morto per la nostra salvezza. Nel suo nome siamo stati battezzati. A lui apparteniamo.
Così si deve guardare alla propria vita e alla vita della comunità in cui si vive.
Ogni apostolo, ogni missionario, ogni annunciatore e ogni singolo fedele è al servizio dell'amore di Dio che si è manifestato in Gesù Cristo.
"Unanimi nel parlare", unanimi nell'annunciare il Cristo e non sé stessi: da questa premessa anche la preziosità di ogni discepolo è valorizzata e diventa la ricchezza all'interno dell'intero corpo di Cristo.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 8, 23-9,3
Commento del 26/01/2020

Salmo 27 (26)
Commento del 01/10/2020

Vangelo di Mt 4, 12-17.23-25
Commento del 07/01/2021




Commenti

  1. "Ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo»".
    Io appartengo a Cristo.
    Sono suo e lui è per me.
    Conquistato dal suo amore,
    è lui mia dimora per sempre.
    Io appartengo a Cristo.
    Mi ha conquistato
    a prezzo della sua vita.
    È lui che ha dato
    la sua vita per me.
    È lui che morendo
    mi ha strappato dalla morte.
    Io appartengo a Cristo.
    "Ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo»".

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