Prima lettura del 29 aprile 2023

Inganniamo noi stessi
1Gv 1, 5-2,2

"Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo".


Ogni terapia funziona se la diagnosi è giusta. Senza verità nessuna medicina è efficace. È il senso di questo brano della prima lettera di Giovanni, un testo ricco di rivelazioni sulla nuova identità dei discepoli del Cristo.
È faticoso per un malato riconoscere e accettare la sua malattia così come è faticoso per un peccatore riconoscersi tale e accogliere il perdono. È un passaggio vitale per iniziare un percorso di guarigione e Giovanni ci mostra la sua necessità salvifica.

"Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi".
Che triste inganno per chi conosce il Vangelo e la sua forza di liberazione e salvezza, eppure afferma di non avere nulla da farsi perdonare!
Purtroppo è un'affermazione che si sente spesso, specialmente oggi che c'è una smania ad auto giustificarsi per "volersi bene"!
La parola peccato, nella sua origine, evoca il bersaglio mancato da una freccia, cercare di raggiungere la meta e fallire.
Perché negare il proprio peccato, quando le ferite si rimarginano proprio ammettendo i propri fallimenti nelle relazioni, nell'amare Dio e il prossimo? Ingannarsi, negando l'innata inclinazione al male, è amplificare il problema, ferirsi e ferire, allontanarsi da chi ci ama e si ama.

"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità".
È la via della verità che rende liberi (cfr. Gv 8, 32). Riconoscersi peccatori apre la strada alla guarigione, a cercare chi può risollevarci dalle colpe che ci schiacciano e deturpano la nostra identità.
Il Padre perdona: questa scoperta è una luce che squarcia le tenebre della chiusura, della paura, della vergogna.
Possiamo riconoscere davanti a lui le nostre lacune d'amore, sapendo che la fedeltà al suo amore non verrà mai meno.
Paolo se lo chiede: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rm 8, 35).
La risposta, sondata in ogni possibilità, è sempre: nulla! Niente ci può separare dall'Amore senza limiti, arrivato fino alla croce del Figlio!

"Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi".

Il Signore ha manifestato il suo amore per convincerci della sua volontà di perdono. Dire di essere senza peccato equivale a fare di Dio un bugiardo, un idolo menzognero e rendere vana la croce del Figlio che salva (cfr. 1Cor 1, 17). Inoltre la menzogna non ci abbandona, rendendo tutto complicato, contorto, difficile da accettare anche da noi stessi.
L'illusione, che vorrebbe salvare la nostra reputazione, rischia di toglierci la libertà e la gioia che la fede ci fa gustare.
Tutto ci verrà perdonato, anzi ci è stato già perdonato da chi ci guarda invocando salvezza anche sulla nostra difficoltà a riconoscerci peccatori: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34).
Abbiamo bisogno continuamente di confrontarci con la Parola: la verità su di noi verrà a galla con una grandezza e una dignità che la paura di non essere perfetti non la potrà intaccare.
Siamo amati così come siamo: possiamo riposare le nostre fragilità nelle mani di chi se ne prende cura e continua ad amarci.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Gv 1, 5- 2, 2
Commento del 28/12/2022

Salmo 103 (102), 1-12
Commento del 29/04/2021

Vangelo di Mt 11, 25-30
Commento del 29/04/2022

Commenti

  1. Chi. Mi separa da TE?
    I MIEI NEMICI
    Idoli, sopraffazione, lotte intestine...
    Mi confronto con Te ogni giorno e vado
    Grazie papà

    RispondiElimina
  2. "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi".
    Inganno e illusione sempre
    in agguato nella nostra vita.
    L'inconsapevole del proprio limite e del proprio peccato cammina al buio.
    Verità: Dio è Amore.
    Verità: siamo figli amati.
    Verità: abbiamo bisogno
    del Salvatore.
    "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi".

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  3. Chi ci separerà dall' amore di Cristo? ...nulla!! Questo mi basta e mi riempie il cuore di gioia.

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  4. Ho bisogno di camminare con Te:
    a Te mi appoggio Padre

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