Prima lettura del 3 maggio 2024

Che è risorto il terzo giorno
1Cor 15,1-8

"Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me, come ad un aborto".


Il capitolo 15 della prima lettera di Paolo ai cristiani di Corinto riporta il nucleo della predicazione dell'apostolo, il suo Kerigma, l'annuncio fondamentale per la nostra fede.
Ed è significativo che sia considerato il primo testo messo per iscritto della morte e resurrezione del Cristo.
Paolo insiste sulla certezza di ciò che annuncia come testimone. Anche lui ha visto il Cristo come gli altri apostoli, anche lui ha fatto esperienza di resurrezione sulla sua pelle, passando dalla cecità dell'intransigenza, alla luce di una vita nuova, accogliente per tutti, persino dei pagani.
Un annuncio che lui stesso ha ricevuto in dono e che si è impegnato gratuitamente a trasmettere per tutta la vita.
È la Buona Notizia, il Vangelo di salvezza per tutti gli uomini che la chiesa sa essere il suo fondamento e che non ha mai smesso di proclamare.

"Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture".
Paolo non si spaventa di dirsi peccatore salvato. Anzi, proprio questo dice la potenza di un amore che non si ferma neanche davanti ad un persecutore.
Lui, da profondo conoscitore delle Scritture, sa che si sono tutte compiute nel Cristo.
Per questo sottolinea "secondo le Scritture".
La morte di Gesù non è un incidente imprevisto, un nostro impedimento al sogno di Dio; è nel suo piano guidato dall'amore per l'umanità e quella morte è necessaria e preziosa proprio per chi non se lo merita.

"E che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture".

Tutto ciò che riguarda il Messia, il consacrato che Israele aspettava dalla discendenza di Davide, si è realizzato nella storia di Gesù di Nazareth, morto, sepolto e risorto.
L'Antico Testamento si è compiuto (cfr. Gv 19,30) e le profezie si sono realizzate, nella Pasqua di Gesù, nella sua sepoltura, nello scendere nella morte ed essere rialzato dopo tre giorni alla vita.

"E che apparve a Cefa e quindi ai Dodici".
Paolo è concorde con i primi testimoni della resurrezione di Gesù.
Infatti non solo Pietro e gli altri apostoli scelti da Gesù lo incontrano da risorto, anche l'apostolo delle genti riceve la missione di testimoniare la sua resurrezione sino agli estremi confini della terra (cfr. At 1,8).
Ciò di cui sono testimoni gli apostoli non è quella che noi diremmo alla lettera un'apparizione. E' la presenza di Gesù con i segni della crocifissione in mezzo ai discepoli, vivo e a tavola con loro, prova certa che la morte ha perso il potere prima su di lui e poi sull'umanità.
Il cammino verso la vita eterna si è finalmente aperto davanti a Pietro, ai discepoli, a Paolo e a noi.
Annunciamo la resurrezione, testimoniando che Gesù è vivo e presente nella nostra vita.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Cor 15,1-8
Commento del 03/05/2021

Salmo 19 (18),4-5
Commento del 28/10/2022

Vangelo di Gv 14,6-14
Commento del 03/05/2023

Commenti

  1. "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture".
    La promessa è compiuta.
    La profezia realizzata.
    La speranza è fondata.
    L'amore si è reso visibile.
    "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture".
    Morte preziosa.
    Morte unica.
    Morte necessaria.
    "Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture".

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