Prima lettura di domenica 5 maggio 2024
Dio non fa preferenze
At 10,25-26.34-35.44-48
"Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni".
Il Vangelo scavalca ogni confine di tempo e di luogo, ma sembra che il confine più ostico da superare sia quello del cuore umano. Lo vediamo nell'esperienza missionaria dell'apostolo Pietro che quando il Signore lo invia ad annunciare il Vangelo ad un pagano fa tanta fatica prima di arrendersi.
L'antico Israele ha vissuto con la convinzione di essere l'unico popolo che il Signore avesse chiamato alla salvezza.
I pagani erano relegati al mondo dell'impurità e non si poteva neanche entrare in casa loro. C'era quindi un'impossibilità non solo religiosa ma anche sociale di scambi, di interazioni culturali che avrebbero potuto approdare ad una comprensione reciproca e ad un arricchimento interpersonale profondo.
Ma ciò che impossibile all'uomo sembra essere l'occupazione preferita del Signore! Per questo il pagano Cornelio è spinto dal Signore ad invitare Pietro per ascoltarne il messaggio e, nello stesso tempo, con una visione, Pietro è preparato a superare la separazione di purità e ad entrare in casa sua.
Gli eventi che seguono lascano l'apostolo senza parole: lo Spirito Santo, che ha preparato entrambi, converte i loro cuori e la grazia riempie la casa pagana.
"Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio]".
Ciò che per noi è scontato non lo è per Pietro che ancora dubbioso si reca da Cornelio, conscio di trasgredire a regole che la sua religione gli impone e che lui ha imparato al catechismo in sinagoga fin da ragazzo.
Nel brano che precede, il Signore in visione ha detto a Pietro:
"Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano" (At 10,15).
Ci fa riflettere sul fatto che un giudizio che riteniamo retto e un insegnamento religioso possano essere contro la Parola del Signore e impedire l'evangelizzazione.
"Questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio".
"Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone»".
Mi fa molta tenerezza Pietro che pronuncia una frase colma di sincero pentimento. Rendersi conto di avere gli occhi ciechi prima di questo incontro per uno come lui che abbiamo imparato dal Vangelo a riconoscerlo come paladino del Maestro, colui che addirittura sguaina la spada per difenderlo dalle guardie che vanno ad arrestarlo (cfr. Mt 26,52), è una conversione ai modi di Dio che stupiscono perché totalmente diversi dai suoi.
Il Padre non fa preferenze discriminando figli! E per figli non si intendono gli appartenenti al popolo, ma tutti!
Affermazione preziosa per colui che deve dare il mandato agli apostoli e ai discepoli per raggiungere tutti i posti dell'Impero romano. E' necessario diffondere una Parola che non è sua, ma del Figlio che ha seminato la Buona Novella anche al di fuori di Israele.
In questo modo Pietro sancisce finalmente l'abbattimento di ogni recinto di merito per nascita, aprendo le porte della salvezza a tutti i popoli.
I doni di Dio non sono solo per un gruppetto di eletti. Dio non esclude nessuno!
"Ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga".
Per tutti Dio è Padre, secondo l'insegnamento di Gesù. Accoglie ogni anelito religioso, valorizza l'esperienza mistica dei popoli.
Nessuno è escluso dalla rivelazione divina e i modi per raggiungere i cuori sono un mistero che solo il Padre conosce.
Paolo, dal canto suo come apostolo dei pagani, rafforza l'apertura di Pietro e ha una formula meravigliosa per dirlo:
"Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4,6).
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 98 (97),2-3
Commento del 06/05/2023
Seconda lettura di 1Gv 4,7-16
Commento del 29/07/2023
Vangelo di Gv 15,9-11
Commento del 11/05/2023
I pagani erano relegati al mondo dell'impurità e non si poteva neanche entrare in casa loro. C'era quindi un'impossibilità non solo religiosa ma anche sociale di scambi, di interazioni culturali che avrebbero potuto approdare ad una comprensione reciproca e ad un arricchimento interpersonale profondo.
Ma ciò che impossibile all'uomo sembra essere l'occupazione preferita del Signore! Per questo il pagano Cornelio è spinto dal Signore ad invitare Pietro per ascoltarne il messaggio e, nello stesso tempo, con una visione, Pietro è preparato a superare la separazione di purità e ad entrare in casa sua.
Gli eventi che seguono lascano l'apostolo senza parole: lo Spirito Santo, che ha preparato entrambi, converte i loro cuori e la grazia riempie la casa pagana.
"Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio]".
Ciò che per noi è scontato non lo è per Pietro che ancora dubbioso si reca da Cornelio, conscio di trasgredire a regole che la sua religione gli impone e che lui ha imparato al catechismo in sinagoga fin da ragazzo.
Nel brano che precede, il Signore in visione ha detto a Pietro:
"Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano" (At 10,15).
Ci fa riflettere sul fatto che un giudizio che riteniamo retto e un insegnamento religioso possano essere contro la Parola del Signore e impedire l'evangelizzazione.
"Questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio".
Cornelio ha sentito il nome di Pietro in visione; il Signore gli ha detto di chiamare in casa sua quell'uomo. Ritiene perciò di avere di fronte un uomo di Dio, appartenente al mondo divino e, come tale, gli rende omaggio.
"Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!»".
Limpida consapevolezza di Pietro che nonostante sia l'apostolo che deve confermare i fratelli (cfr. Lc 22,32), non perde la coscienza di essere semplicemente un uomo. E come tale desidera essere accolto e trattato.
La santità che riceviamo abbondantemente non ci può elevare sugli altri; piuttosto è sempre il servizio (cfr. Gv 13,12-15), che Gesù ha indicato come prassi tra i fratelli, a caratterizzare un cristiano. Inoltre riconoscersi un uomo non sminuisce Pietro ma ne dice invece la grande dignità: il Messia lo ha chiamato amico (cfr. Gv 15,15) e si è fatto uomo come lui. Dal Cristo in poi l'umanità partecipa alla gloria del Padre.
"Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!»".
Limpida consapevolezza di Pietro che nonostante sia l'apostolo che deve confermare i fratelli (cfr. Lc 22,32), non perde la coscienza di essere semplicemente un uomo. E come tale desidera essere accolto e trattato.
La santità che riceviamo abbondantemente non ci può elevare sugli altri; piuttosto è sempre il servizio (cfr. Gv 13,12-15), che Gesù ha indicato come prassi tra i fratelli, a caratterizzare un cristiano. Inoltre riconoscersi un uomo non sminuisce Pietro ma ne dice invece la grande dignità: il Messia lo ha chiamato amico (cfr. Gv 15,15) e si è fatto uomo come lui. Dal Cristo in poi l'umanità partecipa alla gloria del Padre.
"Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone»".
Mi fa molta tenerezza Pietro che pronuncia una frase colma di sincero pentimento. Rendersi conto di avere gli occhi ciechi prima di questo incontro per uno come lui che abbiamo imparato dal Vangelo a riconoscerlo come paladino del Maestro, colui che addirittura sguaina la spada per difenderlo dalle guardie che vanno ad arrestarlo (cfr. Mt 26,52), è una conversione ai modi di Dio che stupiscono perché totalmente diversi dai suoi.
Il Padre non fa preferenze discriminando figli! E per figli non si intendono gli appartenenti al popolo, ma tutti!
Affermazione preziosa per colui che deve dare il mandato agli apostoli e ai discepoli per raggiungere tutti i posti dell'Impero romano. E' necessario diffondere una Parola che non è sua, ma del Figlio che ha seminato la Buona Novella anche al di fuori di Israele.
In questo modo Pietro sancisce finalmente l'abbattimento di ogni recinto di merito per nascita, aprendo le porte della salvezza a tutti i popoli.
I doni di Dio non sono solo per un gruppetto di eletti. Dio non esclude nessuno!
"Ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga".
Per tutti Dio è Padre, secondo l'insegnamento di Gesù. Accoglie ogni anelito religioso, valorizza l'esperienza mistica dei popoli.
Nessuno è escluso dalla rivelazione divina e i modi per raggiungere i cuori sono un mistero che solo il Padre conosce.
Paolo, dal canto suo come apostolo dei pagani, rafforza l'apertura di Pietro e ha una formula meravigliosa per dirlo:
"Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti" (Ef 4,6).
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 98 (97),2-3
Commento del 06/05/2023
Seconda lettura di 1Gv 4,7-16
Commento del 29/07/2023
Vangelo di Gv 15,9-11
Commento del 11/05/2023
«In verità sto rendendomi conto
RispondiEliminache Dio non fa preferenze di persone».
Dio tutto in tutti.
Del suo amore è piena la terra.
Ogni uomo vedrà
la salvezza del Signore.
«In verità sto rendendomi conto
che Dio non fa preferenze di persone».
Àlzati: anche io sono un uomo!
RispondiEliminaQuanti giornalmente a me si rivolgono come ad un guaritore.
Signore,TU sei con me!
Fai TU,io ci metto la mia umile conoscenza;ma il cuore,il tempo,l'attesa,la perspicacia mettila tu!
Amen
Possa io Signore dire sempre anch'io sono un uomo, consapevole di tutti i limiti e doni che mi appartengono
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