Prima lettura del 30 maggio 2024
Avete gustato che buono è il Signore
1Pt 2,2-5.9-12
"Carissimi, come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, se davvero avete gustato che buono è il Signore. Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita".
La prima lettera di Pietro è un esortazione che l'apostolo rivolge a coloro che considera figli. Ha a cuore la loro crescita spirituale, il progredire nella conoscenza della Parola, il conformarsi al Cristo sicuri di essere sempre accompagnati e amati.
Scrive da pastore per esortare al bene anche nel tempo della persecuzione e delle avversità. E ha la tenerezza di un padre che esulta per il particolare cammino di ogni discepolo con la stessa attenzione e rispetto che il Signore concede ad ognuno.
"Carissimi, come bambini appena nati".
I credenti a cui scrive Pietro sono fratelli rinati dalla grazia, rigenerati dalla Parola di Dio.
L'immagine del neonato spirituale indica la mancanza di pretesa e la disponibilità ad essere accuditi con attenzione, consapevoli di essere ai primi passi nella vita dello Spirito.
"Desiderate avidamente il genuino latte spirituale".
La nostra crescita interiore è sempre graduale e ha bisogno del cibo adeguato ad ogni tappa.
I cristiani che hanno scoperto l'amore di Dio desiderano con forza camminare in questa esperienza che si fa sempre più concreta e sicura con il crescere degli anni.
Il latte spirituale è la Parola di Dio, annunciata ed ascoltata, è dono dello Spirito riversato su di noi in abbondanza.
"Grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza".
La salvezza è meta. E si cresce in docilità allo Spirito, si cresce quando si diventa figli.
Non si diventa adulti perché finalmente si bada e si basta a sé stessi. Si diventa grandi dietro al Figlio che ha nel Padre la fonte di bene e di vita.
Il latte spirituale è la Parola di Dio, annunciata ed ascoltata, è dono dello Spirito riversato su di noi in abbondanza.
"Grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza".
La salvezza è meta. E si cresce in docilità allo Spirito, si cresce quando si diventa figli.
Non si diventa adulti perché finalmente si bada e si basta a sé stessi. Si diventa grandi dietro al Figlio che ha nel Padre la fonte di bene e di vita.
Salvezza è la grazia del Padre che diventa nutrimento quotidiano, che non si deve meritare perché è donata gratis.
"Se davvero avete gustato che buono è il Signore".
Il gustare la bontà di Dio è alla base di ogni esperienza concreta, la vera motivazione che rende la vita saporita e degna di essere vissuta fino in fondo.
L'esperienza sapienziale dei Salmi ci esorta: "Gustate e vedete com'è buono il Signore" (Sal 34,8).
È l'unica via che porta alla gioia, perché essere figli è scoprire che qualcuno perde tempo e attenzioni per nutrirci e farci crescere.
Chi ha visto un neonato affamato ha letto sicuramente sul suo viso quanto avidamente cerchi la mamma.
Alla fine della vita possa il nostro cuore testimoniare di essersi nutrito del latte spirituale e aver gustato l'inebriante bontà del Signore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Pt 2,4-9
Commento del 07/05/2023
Salmo 100 (99),4-5
Commento del 17/10/2022
Vangelo di Mc 10,46-52
Commento del 24/10/2021
"Se davvero avete gustato che buono è il Signore".
Il gustare la bontà di Dio è alla base di ogni esperienza concreta, la vera motivazione che rende la vita saporita e degna di essere vissuta fino in fondo.
L'esperienza sapienziale dei Salmi ci esorta: "Gustate e vedete com'è buono il Signore" (Sal 34,8).
È l'unica via che porta alla gioia, perché essere figli è scoprire che qualcuno perde tempo e attenzioni per nutrirci e farci crescere.
Chi ha visto un neonato affamato ha letto sicuramente sul suo viso quanto avidamente cerchi la mamma.
Alla fine della vita possa il nostro cuore testimoniare di essersi nutrito del latte spirituale e aver gustato l'inebriante bontà del Signore!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 1Pt 2,4-9
Commento del 07/05/2023
Salmo 100 (99),4-5
Commento del 17/10/2022
Vangelo di Mc 10,46-52
Commento del 24/10/2021
"Se davvero avete gustato
RispondiEliminache buono è il Signore".
Se così, tutto cambia.
Tutto ha nuovo senso.
Tutto ha gusto nuovo.
Il Signore è buono.
Gustare il suo amore
e la sua bontà
è felicità,
pace,
gioia profonda.
La Parola rilancia
continuamente
il suo invito:
"Gustate e vedete
com'è buono il Signore."
Vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
RispondiEliminaAppartenevo al non popolo.
Signore fammi luce ancora,a mia volta sarò luce per chi mi incontra.
Amen