Prima lettura del 25 febbraio 2025

Stai unito a lui
Sir 2,1-13

"Figlio, se ti presenti per servire il Signore,
resta saldo nella giustizia e nel timore,
prepàrati alla tentazione.
Abbi un cuore retto e sii costante,
tendi l’orecchio e accogli parole sagge,
non ti smarrire nel tempo della prova.
Stai unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
Accetta quanto ti capita
e sii paziente nelle vicende dolorose,
perché l’oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.
Affìdati a lui ed egli ti aiuterà,
raddrizza le tue vie e spera in lui,
persisti nel suo timore e invecchia in esso.
Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia
e non deviate, per non cadere.
Voi che temete il Signore, confidate in lui,
e la vostra ricompensa non verrà meno.
Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici,
nella felicità eterna e nella misericordia.
Voi che temete il Signore, amatelo,
e i vostri cuori saranno ricolmi di luce.
Considerate le generazioni passate e riflettete:
chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso?
O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato?
O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
Perché il Signore è clemente e misericordioso,
perdona i peccati e salva al momento della tribolazione,
e protegge coloro che lo ricercano sinceramente".


Il libro del Siracide, scritto in ebraico a Gerusalemme intorno al 180 a.C. da "Giosuè figlio di Sira", è stato tradotto in greco dal nipote poco dopo il 132 a.C.
Tra quelli dell'Antico Testamento è l'unico libro di cui si conosce con certezza l'autore.
Ricco di sapienza, il libro mostra un padre o un maestro che dà consigli ad un giovane perché impari a percorrere le vie difficili della vita con rettitudine e speranza.
E' un'educazione amorevole e costante per aiutare il discepolo ad attraversare momenti di tentazione, tempi di sventura e percorsi tortuosi. Ma è proprio in circostanze problematiche e critiche che si relano le vere qualità di un discepolo della Parola.
La crisi infatti non è semplicemente un incidente di percorso ma una preziosa occasione di crescita se vissuta alla scuola del Signore, in cui attingere docilità e pazienza ed imparare i tempi giusti per ogni fase della vita.

"Abbi un cuore retto e sii costante,
tendi l’orecchio e accogli parole sagge".

L'ascolto è l'inizio di ogni relazione, l'attitudine iniziale per entrare nella spiritualità biblica.
Salmone, il sapiente per eccellenza per la Scrittura, chiede in dono, pregando, "un cuore che ascolta" ("lébh shoméá" in ebraico, cfr. 1 Re 3, 10).
Mentre per noi il cuore è la sede della tenerezza e dell'amore, per un ebreo è ben oltre, anche il luogo della saggezza, del discernimento e della forza.
La costanza di un cuore retto nasce da una fede radicata che non si lascia confondere nelle difficoltà della vita.

"Non ti smarrire nel tempo della prova".
Tenere saldi i passi sulla via del bene è fondamentale. Resistere al senso di smarrimento, di incapacità e fallimento si può facendo leva sulla fiducia riposta nel Signore.
Ecco che va delineandosi la sapienza intesa, non in senso intellettuale che nelle difficoltà è quasi inutile, ma in senso esistenziale, quello che ci aiuta a superare le crisi e a crescere.

"Stai unito a lui senza separartene,
perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni".

Gli ultimi giorni, i giorni della meta sono la verifica del percorso fatto.
Sulla via della sapienza sono in tanti a partire ma pochi a perseverare sino alla fine, a tagliare il traguardo che è pace, completezza e gioia.
Un aiuto nella corsa quotidiana viene dal Signore, tutor e manager della nostra vita, colui che incita e convince il cuore di potercela fare.
Restare uniti al Signore è certezza di vita condivisa, di gloria raggiunta; il cuore fiducioso vedrà la speranza realizzata.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Sir 2,1-13
Commento del 21/02/2023

Salmo 37 (36),27-29
Commento del 12/11/2024

Vangelo di Mc 9,30-37
Commento del 22/09/2024


Commenti


  1. "Non ti smarrire
    nel tempo della prova".
    La fatica, il dolore,
    la delusione,
    disorientano,
    disperdono,
    confondono.
    La fiducia nel Signore
    è la cura.
    Nel tempo della prova
    la lode e la speranza
    mantengono sulla via.
    "Non ti smarrire
    nel tempo della prova".

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  2. Perché l’oro si prova con il fuoco!
    Si
    Grazie Signore che separi in me,il buono dal non buono
    Quello che serve,da quello che dà noia...agli altri
    Purificami sempre al TUO fuoco!
    Amen

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  3. Pa' donami un 💓 che ascolta

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