Prima lettura del 27 febbraio 2025

Non confidare nelle tue ricchezze
Sir 5,1-10

"Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso».
Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
Non dire: «Chi mi dominerà?»,
oppure: «Chi riuscirà a sottomettermi per quello che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
Non dire: «Ho peccato, e che cosa mi è successo?»,
perché il Signore è paziente.
Non essere troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
Non dire: «La sua compassione è grande;
mi perdonerà i molti peccati»,
perché presso di lui c’è misericordia e ira,
e il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
Non confidare in ricchezze ingiuste:
non ti gioveranno nel giorno della sventura".


Le istruzioni che il maestro dà al discepolo sulla sapienza si trasformano, nella pagina che meditiamo, in un grido di allarme contro la presunzione e la superbia, nemiche giurate della fede ma anche del saper vivere la bellezza di ogni giorno.
Il Siracide mostra quanto credersi superiore e autoelogiarsi non sia che una caricatura del proprio ego, l'idolo peggiore che si possa mettere in piedi!
La sapienza richiede umiltà, pazienza, semplicità, docilità; solo così si è consapevoli del proprio limite e non si cade in stoltezza e illusioni.

"Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: «Basto a me stesso»".

È il linguaggio dello stolto, di colui che si rifugia nelle sue forze per non dipendere dagli altri. Alla fine crea sterilità intorno a sé e recide i legami fondamentali dell'esistenza.
"Basto a me stesso" è inoltre un'espressione blasfema, che va contro ogni progetto di bene del Signore. Infatti nella creazione, il primo sguardo sulla creatura umana che inizia il suo cammino porta ad una considerazione profonda e vera:
"Non è bene che l'uomo sia solo" (Gn 2,18).
Isolamento e individualismo esasperato sfociano nel solipsismo, in cui la realtà oggettiva è deformata dalla propria visione che non lascia spazio a nessuno. E' un'illusione il bastare a sé stessi, è una via mortale per la nostra psiche e per il nostro spirito.
Nessuna ricchezza ecomomica o spirituale giustifica una tale convinzione.
Imparare ad amare sé stessi, lo slogan più in voga, ha portato al terribile isolamento di cui oggi sono vittima specialmente i giovani.
Bisogna dire con fermezza e serenità a chi è in formazione e cerca la sua identità: non bastiamo a noi stessi!

"Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore".

Altro allarme, altro invito a vigilare. Non tutto quello che passa per il mio cuore e la mia testa mi porta un bene.
Istinto, forze interiori, passioni, richiedono un serio discernimento, una consapevolezza di quanto possano far male a noi stessi e agli altri.
Sempre in Genesi troviamo lo stesso ammonimento. L'istinto arriva all'omicidio e a togliere dal proprio orizzonte la fratellanza (cfr. Gn 4,7).

"Non dire: «Chi mi dominerà?»,
oppure: «Chi riuscirà a sottomettermi per quello che ho fatto?»,
perché il Signore senza dubbio farà giustizia".

Quanta stupida superbia in queste affermazioni! Quanto suonano drammatiche in chi ha vissuto e sperimentato che la smania di dominio porta inevitabilmente a rendersi schiavo e succube!
Sottintesa in queste affermazioni è una paura infondata dalla quale fuggiamo per cacciarci in una vera rete asfissiante.
Purtroppo si è convinti che le attenzioni del Signore siano finalizzate a sottometterci, a schiacciarci come schiavi e sudditi inutili.
La Parola ci libera anche da questo mostro che non è certo il Dio di Gesù Cristo!
Il Signore scruta i cuori e smaschera le nostre illusioni. Si prende cura di noi, fa giustizia dei nostri nemici che ci inquinano il cuore, che ci allontano dall'Amore.
Nonostante l'arroganza e l'egoismo, il Padre non ci lascia perdere, non permette che bastiamo a noi stessi. Sarebbe ben poca cosa, ci troveremmo incatenati nella nostra stessa piccolezza!
Per grazia e per nostra fortuna ci apre all'alterità, alla condivisione e alla gioia di amare gli altri scoprendo quanto amore ci è stato riservato.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 1,4-6
Commento del 16/10/2024

Vangelo di Mc 9, 41-50
Commento del 28/02/2019


Commenti

  1. "Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
    assecondando le passioni del tuo cuore".
    Mi scopro bisognosi di luce,
    di discernimento,
    di aiuto,
    di salvezza.
    Il Signore non mi abbandonerà
    in balìa di me stesso.
    Il Signore conosce il mio cuore.
    Il Signore se ne prende cura.
    Io me ne prendo cura.

    RispondiElimina
  2. Chi mi dominerà?
    La mia alterigia,la superbia,l'arroganza......altro ancora?
    Dissodi la mia...terra....si...........ancora!
    Amen

    RispondiElimina
  3. Concedimi Signore
    la Grazia di stare
    sempre con Te

    RispondiElimina

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