Prima lettura del 10 gennaio 2025

Segni per le feste
Gn 1,1-19

"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno".

È la prima pagina della Bibbia: parla di luce e di tenebra, di vita e di morte. Non è quindi una teoria, ma la riflessione teologica ebraica che, facendo esperienza del Dio provvido e salvatore nell'Esodo dall'Egitto e nell'Esilio babilonese, rilegge la storia del mondo partendo dalla Parola sperimentata.
La Genesi ci dà la possibilità di partire dalla realtà per svelarne il mistero.
Così  dietro a tutto c'è il Signore: egli parla e tutto avviene, ciò che vuole si realizza. 
Tutto è iniziato dalla sua Parola, tutto trova senso grazie alla Parola. È l'insegnamento primo della Scrittura che trova luce e sapienza in ogni opera divina.

"Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte»". 
Giorno e notte sono il ritmo fondamentale della nostra esperienza. Non sappiamo immaginare un tempo senza alternanza giorno/notte, non riusciremmo a regolare la nostra esistenza senza un calendario  interiore che ci dà la percezione del passato, del presente e del futuro.
Ed è la quantità di luce a rivelare la qualità propria di ogni tempo.
La luce del giorno imprime il movimento del fare, dell'agire, del lavoro; la notte concilia la stasi, il riposo necessario e la quiete a cui arrendersi per trovare forza al sorgere della nuova luce. È così che la natura ci accompagna.
Per la Genesi tutto questo è volontà primigenia del Creatore che ha scandito un tempo per ogni cosa (cfr. Qo 3,1-8), un ritmo alla luce e anche alla sua mancanza, per regolare la nostra esistenza.

"Siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni'.
La Parola porta ancora luce e svela la qualità di ciò che avviene; così compare per la prima volta la parola "festa"
Nel ritmo della vita, che sembra oppressa da una fatica senza limiti, che ci rende concorrenti e in conflitto tra noi, la festa rende capaci di fermarsi, gioire e ringraziare. Quanto è necessario alla nostra umanità e alla libertà!
Infatti l'incapacità di fare festa è il segno opposto, mostra chiusura, mancanza di gratitudine e di riconoscenza verso i fratelli. È sintomo di una schiavitù profonda.
Nelle celebrazioni comuni la luce rifulge e coloro che ci sono accanto sono motivo di riposo e allegria perché  gioiscono con noi.
I segni nel cielo festeggiano anch'essi, in preparazione dell'arrivo dell'uomo, compimento della festa del creato. 

"E siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra". 
La creazione ha bisogno di luce. In natura la luce è il primo nutrimento della vita. 
Il firmamento, che rallegra gli occhi nelle contemplazioni notturne, non avrebbe senso senza le luci delle stelle che lo delineano e lo punteggiano come una mappa meravigliosa,
Possiamo alzare gli occhi al cielo e, se la notte è più profonda, ci attendono le stelle a brillare ancora di più.
Ne siamo certi: nessun buio è lasciato senza una luce dal Creatore!
Come le altre, anche questa opera è suggellata da: "E così avvenne"!
Le Parole di Dio non vanno a vuoto; ognuna fa nascere la vita, ognuna ci strappa efficacemente dalle tenebre per portarci alla Luce. 

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gn 1,1-19
Commento del 08/02/2021

Salmo 104 (103),1-2
Commento del 06/02/2023

Vangelo di Mc 6,53-56
Commento del 10/02/2020

Commenti

  1. "Siano segni per le feste,
    per i giorni e per gli anni'.
    E detto del sole,
    della luna e delle stelle.
    Luci per le feste.
    Luci per i giorni che passano.
    Con la festa negli occhi
    si attraversano giorni e anni.
    Di luce in luce.
    Dall'alba al tramonto.
    Dal tramonto all'alba.
    Verso il giorno
    senza tramonto.
    "Siano segni per le feste,
    per i giorni e per gli anni'.

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  2. Ne siamo certi: nessun buio è lasciato senza una luce dal Creatore!
    Come le altre, anche questa opera è suggellata da: "E così avvenne"!
    Le Parole di Dio non vanno a vuoto;, ognuna fa nascere la vita, ognuna ci strappa efficacemente dalle tenebre per portarci alla Luce.

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  3. Giulio
    Il SIGNOR crea
    Il bello,il buono, l'inamovibile,la vita...la vera

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