Vangelo del 5 febbraio 2025

Ascoltando rimanevano stupiti
Mc 6,1-6

"In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando".


La Parola di Gesù aveva una carattestica fondamentale: era senza confini, rivolta a tutti, proclamata dentro e fuori la Palestina. Era Parola del Dio d'Israele ma non solo per un popolo. E' sempre stato così e lo è ancora oggi, nessuno può dirsi esclusivo destinatario per escludere gli altri.
Ogni uomo in ricerca trova Gesù attraente. Senza pregiudizi e senza riserve religiose la sua empatia liberante è riconosciuta universalmente a vantaggio dell'umano, salutare e benedicente.
E' paradossale che invece i professionisti del sacro, quelli che pensano di conoscerlo "benissimo", inciampino in lui, rimanendone confusi o scandalizzati.
È la doppia reazione che Gesù sperimenta continuamente: esaltato dai lontani, criticato dai vicini.
La pagina di Marco che meditiamo ci fa entrare proprio in una di queste situazioni, nella patria di Gesù, nella sinagoga del suo paese.

"Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga".
Come ogni credente ebreo, Gesù era solito andare alla sinagoga, luogo di ascolto e catechesi sulla Scrittura. Lì era stato introdotto alla conoscenza dei libri sacri, lì ascoltava ed insegnava. Ma le sue parole iniziano a mostrarsi con una portata non conosciuta prima e, quindi, destabilizzante.

"E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano".
Colpisce la sua Parola autorevole. Sempre i Vangeli registrano reazioni di stupore ma anche di preoccupazione.
E' il caso di questo momento in cui alla sorpresa si unisce lo sbigottimento per le parole che escono dalla bocca di uno che conoscevano bene, uno di loro che mai si sarebbero aspettati così "diverso"!

"Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?".
Poche sono le notizie di Gesù prima della sua vita pubblica iniziata dopo il battesimo nel Giodano. Da queste domande che i compaesani si pongono, si scopre che era considerato un ragazzo come tanti.
Fino a quel momento non si erano accorti che in mezzo a loro crescesse colui che sarebbe stato il Messia d'Israele.
Purtroppo questa familiarità paesana diventa un ostacolo ad accogliere la novità della sua sapienza e delle sue opere.

"Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?".
Ci colpisce che non venga nominato Giuseppe, probabilmente già morto all'epoca dei fatti. Gesù ha preso il suo posto, è un falegname e vive con la madre Maria.
La famiglia ebraica comprendeva anche i cugini, chamati fratelli e sorelle. Niente di quella parentela faceva intendere che ci fosse un'eccezionalità che sarebbe sbocciata di lì a poco.
Se è vero che la famiglia sprona i suoi figli a fare sempre meglio, c'è da dire che la paura della "genialità" in tutti i campi, spinge a tarpare le ali, impedisce di esprimere il meglio in coloro che non seguono semplicemente la tradizione.
Ma le vie dello Spirito sono imprevedibili e sorprendenti.
Marco ci dà con queste poche pennellate la certezza che Gesù dovrà abbandonare la sua comfort zone per esprimere il meraviglioso e inedito annuncio del Regno di Dio per tutta l'umanità.
Negli uomini e nelle donne di tutti i tempi non và soffocata la domanda fondamentale sul Figlio: "Da dove gli vengono queste cose?".
La nostra conoscenza del Messia deve sicuramente fare un salto qualitativo e aprirsi alla scoperta delle vie inedite che il Signore sceglie per rivelarsi e farsi trovare.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Eb 12,4-7.11-15
Commento del 01/02/2023

Salmo 103 (102),17-18
Commento del 29/04/2024

Vangelo di Mc 6,1-6
Commento del 05/02/2020

Commenti

  1. "Giunto il sabato, si mise
    a insegnare nella sinagoga".
    È detto di Gesù.
    È il giorno di riposo.
    È il giorno della Parola.
    È il giorno dell'Ascolto.
    Gesù, Parola di Dio, si dona.
    Anche a me è dato
    di riposare nella Parola.
    Anche per me l'Ascolto è Vita.
    "Giunto il sabato, si mise
    a insegnare nella sinagoga".

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  2. Da dove gli vengono queste cose?
    Il Buono,il bello è sempre diffidato....
    Si guarda con sospetto chi fa il bene...abituati dalla logica del dare-avere!
    Il mio DIO opera gratis,ciò scandalizza......
    Signore donami la sapienza di operare col BELLO,il BUONO...

    RispondiElimina

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