Vangelo del 20 maggio 2020
Gv 16, 12-15
"In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»".
La sera della cena del giovedì santo, sin dal gesto di lavare i piedi, passando per l'annuncio del tradimento e della morte, e poi con il lungo discorso rivelativo del suo tornare al Padre, Gesù legge negli occhi dei discepoli un profondo turbamento.
All'inizio di questo discorso aveva detto "Non vi lascerò orfani" (Gv 14, 18); man mano rivela i motivi della speranza e di questa sua presenza che sosterrà i discepoli in modo del tutto nuovo.
"Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso".
Gesù è il testimone del Padre: del suo amore ne potrebbe parlare all'infinito! Ma conosce il cuore di quelli che si è scelti e non vuole dire cose troppo grandi che creerebbero solo altra confusione.
Dona le parole giuste che servono a proseguire il cammino e non pretende che comprendano il mistero della sua morte al di sopra delle loro forze.
"Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità".
Lo Spirito ha il compito di portare a compimento il cammino iniziato da Gesù e di portare i discepoli verso la pienezza del mistero divino, dell'amore di Dio e della sua misericordia senza limiti.
Gesù lo annuncia fin da ora perché si preparino alla sequela dello Spirito, cioè del modo ultimo e quotidiano in cui il Padre si rende presente e si prende cura dei suoi figli.
"Perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future".
Lo Spirito non inventa cose nuove, ma prende dall'abbondante parola di Gesù rendendola di nuovo viva, evidentemente attuale e accompagnandoci verso quel futuro che è tutto nelle mani del Padre.
Nelle parole di Gesù c'è già tutta la pienezza della rivelazione, ma è il nostro cuore che è incapace di tenerne il passo; lo Spirito è l'aiuto a ruminare la Parola, cioè gustare e rigustare, approfondendo sempre più l'intimità del suo messaggio.
"Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà".
È lo Spirito di Gesù e per questo dà gloria a lui, rendendolo operante come Signore presente e compagno del cammino.
Dall'eredità di Gesù, lo Spirito attinge per nutrirci; per questo colui che medita la Scrittura, sorretto dallo Spirito, "trae fuori dal suo tesoro cose vecchie e cose nuove" (Mt 13, 52).
"Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà".
Gesù ci porta quello che ha ricevuto dal Padre e lo Spirito ci dona ciò che Gesù ha lasciato: è la Trinità tutta che si prende cura di noi, manifestando l'amore che solo da questa fonte può venire.
Il Padre che ha inviato Gesù nello Spirito, sapendo di quanto aiuto abbiamo bisogno, ci lascia lo Spirito perché nel Cristo possiamo entrare a far parte della Trinità come figli ed eredi.
L'attenzione di Gesù verso i discepoli, fragili, spaventati e confusi, ci rivela una considerazione e una tenerezza che commuovono!
Nessun padre che conosce le possibilità e le incapacità dei figli, metterebbe volontariamente sul cuore un peso più grande di loro.
Gesù sta mostrando il mistero non contenibile della salvezza e lo versa nelle orecchie dei suoi amici a piccole dosi.
Sarà compito dello Spirito accompagnarli, nei loro giorni e nei viaggi missionari, alla verità tutta intera.
Quando pensiamo che il Signore ci nasconda il senso della nostra vita, queste parole ci confortino, pensando che è la delicatezza di chi ama anche il nostro limite e i nostri tempi lunghi.
Fiduciosi e pieni di speranza mettiamoci in ascolto delle parole di grazia, gustando giorno per giorno quello che lo Spirito ci sussurra per procedere sicuri verso il Signore.
La voce di un Esegeta
RispondiEliminaAvere Dio per padre è precisamente ciò che conduce alla fede in Gesù. Quando uno ha Dio per padre si sente portato da una vera connaturalità verso colui che è inviato da Dio, riconosce l'accento della sua voce, si sente intimamente accordato alle sue parole che esprimono il disegno di Dio
Albert Vanhoye
Quante volte il Signore Gesù ha parlato ai suoi discepoli senza che lo comprendessero, dovendo oltretutto tornare ancora a spiegarsi… e chissà quante volte anche noi abbiamo fatto questa stessa esperienza di incomprensione o di durezza della Parola di Dio!
RispondiEliminaIl Signore Gesù sta per tornare al Padre e garantisce ancora una volta che arriverà lo Spirito Santo che permetterà ai discepoli, e a tutti i battezzati dopo di loro, la comprensione delle sue parole, del senso profondo del mistero della vita.
E allora le domande profonde che ci portiamo nel cuore possono trovare una risposta se disposti ad accogliere Dio così com’è, lasciando cadere i nostri muri interiori, le barriere architettoniche del nostro ego.
Michele Papaluca SJ
La Pasqua, nel suo Mistero di Morte e Risurrezione, ci ha rivelato l'immenso Amore di Gesù per noi. La Pasqua ci ha fatto dono dello Spirito che ci guida a tutta la Verità, cioè ci introduce nella comprensione di questo grande Amore. "Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità", non perché Gesù sia "una mezza verità": Gesù" è la Verità", ma lo Spirito ha il compito di prenderci per mano e introdurci in questa Verità, di rendere sempre più comprensibili le cose che Lui ha detto, ma che noi non abbiamo capito perché non eravamo in grado ancora di capire!
RispondiEliminaNon abbiamo mai finito di com-prendere dentro il nostro cuore la Parola di Gesù, di vederla viva, attualizzata e realizzata nell'oggi. Questo è possibile solo nella misura in cui lo Spirito ci abita e ci abilita ad assimilarci a Gesù. Solo così la nostra umanità cresce e possiamo assaporare e capire con più consapevolezza la Parola. Quando l'Amore entra nel cuore ce lo spalanca ad una comprensione amante!
(Casa di preghiera s. Biagio)
Ci riconosciamo poveri, inadeguati, sempre al di sotto delle esigenze del vangelo, della Parola di Gesù, del suo amore. Non solo non riusciamo a portare il peso della testimonianza di Cristo che siamo chiamati a dare davanti al mondo, ma prendiamo continuamente coscienza che la verità a noi rivelataci nel mistero di morte e risurrezione di Gesù ci supera. Gesù lo dice chiaramente ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci a portarne il peso» (16,12).
RispondiEliminaIl mistero di Cristo, la sua Parola, la vita che esso apre, il volto di Dio che rivela sono inesauribili e non possono essere compresi in un istante. La comunità dei discepoli, la Chiesa, ogni credente li capirà a poco a poco nel cammino della storia, negli eventi e nelle sfide che dovrà affrontare. Solo lo Spirito potrà guidare i discepoli, la Chiesa in questo cammino di scoperta del mistero di Cristo.
(commentoalvangelo.it)
Quanto siamo amati da te Signore! Tu sei l'amato che dona tutto a tutti, ti lodo e ti adoro mio Dio in te voglio vivere per sempre.
RispondiEliminaCredo in Te o Spirito Santo, soffio della risurrezione.
RispondiEliminaCredo in te, o Spirito Santo, sorgente di vita, tu ci dai la capacità di credere in Gesù, morte e risurrezione della nostra vita.
Studenti di nostra signora di chartres