Vangelo del 15 febbraio 2019

Ha fatto bene ogni cosa
Mc 7, 31-37

"In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!»".

Gesù è fuori da Israele: i territori sono quelli pagani che di trovano oltre i confini della terra promessa.
Scandalosa questa presenza del  Messia in mezzo  ad impuri: eppure se lo si vuole incontrare bisogna azzardarsi nel non religioso, nelle zone franche da riti e religiosità.

Qui gli portano un uomo: qualcuno si preoccupa della vita di questo sordomuto che non ha possibilità di avvicinarsi a Dio.
È un morto per la religione dell'ascolto e della parola e per di più pagano, cioè non ha mai ascoltato l'annuncio del Padre.
Non può rispondere all'invito di ascoltare e non può aprire la bocca all'annuncio:
"Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.  Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. 
 Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore;  li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Dt 6, 4-7).
Se non può ascoltare e non può ripetere, il Deuteronomio  sottintende che non può amare ed essere amato.

Ma per questo sordomuto non è così: ha la fortuna di avere amici che lo vogliono fuori dalla morte e lo affidano a Gesù che se ne cura per portarlo alla vita.
Lui lo accoglie, gli va' incontro nella menomazione che lo fa chiuso al mondo esterno dei suoni e sblocca il suo mondo interno alla comunicazione e al donarsi.
È un'umanità che è nell'ovatta dei suoni e che non può balbettare quello che prova.

Lo fa con empatia, per la difficoltà di comunicazione e con una delicatezza stravolgente che inizia a recuperare una relazione d'amore  mai veramente provata, Gesù lo porta fuori da chi lo giudica menomato, da chi lo vede come un morto che cammina.
Adesso sono a tu per tu, senza nessuno. 
Solo lui e il Signore, a parlarsi con gli occhi.

"Gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!»"
Le guarigioni di Gesù sono comunioni di vita, sono effusioni di Spirito.
Non lasciano Gesù indifferente: tutte sono donazioni di forza vitale e amore.
Il grido al cielo è :"Apriti!"
È una richiesta di potenza all'Alto, non è rivolta al sordomuto!
La vita proviene dal Padre che si apre ai figli e Gesù la chiede per noi, la invoca per coloro che non possono o non sanno chiedere.
Come nel Battesimo nel Giordano il Signore ha effuso lo Spirito sul Figlio, che, ascoltandolo, ha iniziato ad annunciare il Regno, così la stessa potenza, invocata in discesa sul sordomuto, resuscita questo morto di lingua e di orecchie.
È una comunicazione di vita!

Basta guardare una mamma col suo bambino, si parlano in balbettii continui: ascolto e risposta della mamma che ripete i suoni disarticolati del figlio e il lattante imita i suoni che la madre gli insegna.
Il bimbo cresce con i cinque sensi rivolti alla madre, il cui ascolto e l'imitazione dei suoni sono fondamentali per la relazione e la definizione di se stesso.
È un rimbalzo d'amore che passa dalle orecchie alla bocca e viceversa.
Ha ben compreso l'autore del Salmo 28 quando esordisce nella preghiera con questa frase:
"A te grido, Signore;
non restare in silenzio, mio Dio,
perché, se tu non mi parli,
io sono come chi scende nella fossa". 

Chi ama il sordomuto glielo ha consegnato affinché gli imponga le mani, lo supplicano così di non allontanarlo dalla sua presenza.
Gesù fa di più:
- buca le orecchie perché è sordo:
- dona la sua saliva perché è muto.
Due azioni creatrici fondamentali!
Gesù penetra nella sua realtà ovattata e chiusa, fa risuonare la parola autorevole e ciò che era chiuso si apre, ciò che era atrofizzato prende vita!
In Genesi 1 nulla avviene se non per obbedienza ad un comando pronunciato dal Signore.
L'ascolto della parola fattiva del Padre porta all'esistenza ciò che è pronunciato.

Isaia al cap 35 annuncia:  "Egli viene a salvarvi! Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto"
Questi sono i tempi messianici, la certezza che è arrivata la salvezza e Dio ha visitato il suo popolo.
Gesù porta alla vita parlando, così come Dio aveva creato dal nulla parlando!

"E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente".
La prodigiositá del fatto è dato da questa immediatezza: il Signore accorre dove non c'è vita, si prodiga subito per risollevare chi non riesce a vedere la luce, e rende possibile una comunicazione d'amore.
Noi sappiamo di essere amati quando chi ci ama ce lo ripete più e più volte e mai siamo sazi di sentirlo.
Solo coloro che ascoltano l'amore lo sanno comunicare con la bocca e riescono a contagiarlo nei gesti.

Adesso è chiaro che questo non è un miracolo meno importante della resurrezione di un morto.
Ecco perché, nonostante il divieto di Gesù a divulgare la notizia che poteva essere presa per una magheria, tutti, meravigliati del fatto, lo diffondono  con parole significative.
"E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!»".
Ha fatto un miracolo e invece si annuncia che ha fatto bene ogni cosa?!
Ma solo Dio fa bene ogni cosa!
Qui Marco vuole che ci apriamo a guardare Gesù con occhi nuovi: non solo un predicatore ispirato, non solo un potente inviato del Padre.
Egli è il Signore, vive della stessa vita del Padre e la sua azione benefica l'uomo lontano, pagano, malato, impuro, incapace di amare ed essere amato.
Veramente un racconto prezioso per la nostra comprensione sempre più profonda dell'azione del Messia nella nostra vita sorda e muta.
Solo l'azione salvifica di Cristo può farci parlare correttamente, cioè annunciare le opere del Signore che abbiamo udito con le nostre orecchie.

Commenti

  1. Effatà
    Apriti
    cielo
    cuore
    mente
    vita
    Apriti
    e germina
    cresci
    Apriti
    e accogli
    dona
    Apriti
    e canta
    loda
    Apriti
    e benedici.

    (Giorgio)

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  2. La parola “effatà – apriti” riassume in sé tutta la missione di Cristo perché Gesù ci rende capaci di vivere pienamente la relazione con Dio e con gli altri...Al centro del Vangelo di oggi c’è una piccola parola, molto importante. Una parola che – nel suo senso profondo – riassume tutto il messaggio e tutta l’opera di Cristo”. Quel sordomuto, grazie all’intervento di Gesù, ‘si aprì’; prima era chiuso, isolato, per lui era molto difficile comunicare; la guarigione fu per lui un’‘apertura’ agli altri e al mondo, un’apertura che, partendo dagli organi dell’udito e della parola, coinvolgeva tutta la sua persona e la sua vita: finalmente poteva comunicare e quindi relazionarsi in modo nuovo”.
    (Benedetto XVI)

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  3. Gesù incontra quest’uomo. Volendo liberarlo dal male, lo porta in disparte, lontano dalla folla, e con le sue mani agisce su quel corpo altro dal suo, il corpo di un uomo malato. Gli pone le dita negli orecchi, quasi per aprirli, per circonciderli e renderli capaci di ascolto, sicché quest’uomo è reso come il servo del Signore descritto da Isaia: un uomo al quale Dio apre gli orecchi ogni mattina, in modo che possa ascoltare senza ostacoli la sua parola (cf. Is 50,4-5). Poi Gesù prende con le dita un po’ della propria saliva e gli tocca la lingua: è un gesto audace, equivalente a un bacio, dove la saliva dell’uno si mescola con quella dell’altro. C’è qualcosa di straordinario in questo “fare di Gesù”: Gesù tocca gli orecchi e apre la bocca dell’altro per mettervi la sua saliva, compie gesti di grande confidenza, quasi per forzare il sordo balbuziente a sentire le sue mani, il suo lavoro, carne contro carne, corpo a corpo…
    (Enzo Bianchi)

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  4. Tornano in mente le parole rivolte a Gesù dal centurione: "Signore, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito" (Mt 8, 8). E riecheggia la forte esortazione di Isaia al popolo d'Israele schiavo in Babilonia: "Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete! Ecco il vostro Dio viene a salvarvi. Allora si apriranno gli occhi ai ciechi e si schiuderanno gli orecchi ai sordi".
    (Vincenzo Paglia)

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  5. “Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano, e pieni di stupore dicevano «Ha fatto bene ogni cosa:
    fa udire i sordi e fa parlare i muti»”. L’evangelista adopera gli stessi termini che nel Libro del Genesi
    indicano l’azione del Creatore, che, per ogni cosa che crea dice “Ha fatto bella ogni cosa”, “Vide che era
    cosa buona”.
    (Alberto Maggi)

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  6. Stupenda questa pagina per me,rievoca il mio vissuto!
    Iniziazione ,ecco!
    Prendersi cura di me in modo così fine,intimo non è da tutti,!
    Mi sento un privilegiato!
    Spero che prendere consapevolezza di ciò, essere CURATO, bisognoso di LUI, possa farmi essere piu "LEGGERO" ,meno assillante soprattutto verso me stesso,procurandomi una sorta di autolesionismo per le cose,COSE,cose e cose che m' impongo.....

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  7. Oltre tutto quello che rappresenta l'ascolto e la Parola, le basi per la comunicazione, Gesù si impegna Fisicamente toccandogli le orecchie, la lingua. Avrebbe potuto raggiungere lo stesso risultato pronunciando "Effata'" da lontano e invece esegue dei gesti fisici che potrebbero rappresentare un dono di SÉ.

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  8. Il Signore che chiama e salva! Chiunque tu sia e dovunque ti trovi! Che gioia!

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  9. Un bacio ,un bacio vero quello che veramente si chiede ogni giorno .Un bacio che tutto ti da niente ti chiede ,ha che pace che sollievo ,essere senza obbligo ti fa vivere in pieno .Grazie Signore ,come vorrei fare memoria di questo quotidianamente

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  10. Il grido al cielo è : Apriti

    ...È una comunicazione di vita.

    Due frasi che mi hanno tanto colpito, Signore Tu fai nuovo ogni cosa e continuamente doni vita , la mia preghiera a Te è questa: Aprimi alla vita.
    Quando ti chiamo rispondimi,Dio della mia giustizia nell angoscia tu mi hai liberata pietà di me, ascolta la mia preghiera.( salmo 4)

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