Prima lettura del 21 luglio 2022
"Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza,
dell’amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,
in terra non seminata.
Israele era sacro al Signore,
la primizia del suo raccolto;
quanti osavano mangiarne, si rendevano colpevoli,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
Io vi ho condotti in una terra che è un giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti,
ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso una vergogna la mia eredità.
Neppure i sacerdoti si domandarono:
“Dov’è il Signore?”.
Gli esperti nella legge non mi hanno conosciuto,
i pastori si sono ribellati contro di me,
i profeti hanno profetato in nome di Baal
e hanno seguito idoli che non aiutano.
O cieli, siatene esterrefatti,
inorriditi e spaventati.
Oracolo del Signore.
Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo:
ha abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua»".
"Ha abbandonato me,
sorgente di acqua viva".
La prima trappola. Chi è in un deserto abbandona una sorgente d'acqua viva, cioè una sorgente generosa che dona più acqua di quanto ne serva?
Questo è quello che ha fatto il popolo, illudendosi di potersi dissetare scegliendo mezzucci che impoveriscono e inaridiscono. Lontano dal Signore ci si perde facilmente nelle tante illusioni che ammaliano: ricchezza, ebbrezza, potere, idolatria di se stessi, delirio di onnipotenza.
"E si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua".
La smania di fare da sé per fare meglio, il desiderio di realizzare qualcosa di grande con le proprie mani può andar bene nell'imprenditoria, ma nel campo della fede porta a brutte sorprese. Come non potrebbe essere piena di crepe, cioè fragile, temporanea e imperfetta, una cosa fatta da mani d'uomo?
Abbandonare il dono che viene dal Padre per costruire la propria vita da soli: ecco il percorso insidioso che genera illusione!
Il profeta è mandato a gridare verso chi dorme e scuote anche noi che di questi idoli siamo ormai impregnati senza vederli e senza capacità di dargli un nome.
Tornare all'esperienza che l'amore del Dio ci dà è attingere all'unica fonte di acqua viva che disseta e non disperde energie e benessere.
La Parola ci sveglia improvvisamente dall'illusione ed è il servizio più vitale che possa farci.
Adesso è più chiaro: comprendiamo che Geremia non parla di colpe che aspettano un giustiziere, ma amare scelte che rendono insicura, insensata e inaridita la nostra vita.
Il Signore, da Padre, non lo permette e questa è la nostra salvezza!
"Ha abbandonato me,
RispondiEliminasorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua".
Il profeta denuncia una follia del cuore.
La Parola mi mostra una terribile illusione.
La Sapienza mette davanti i miei occhi il mio errore.
Trascurare il dono per ciò che io realizzo.
Voltare le spalle alla sorgente per dissetarmi in una pozzanghera.
"Ha abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
e si è scavato cisterne,
cisterne piene di crepe,
che non trattengono l’acqua".
Liberami Signore dall'illusione.
Dammi sete di acqua viva.
Toglimi dall'affanno di chi scava inutilmente.
Domani ancora la felicità di bere alla tua sorgente.
"Ha abbandonato me,
RispondiEliminasorgente di acqua viva".
Signore fa che non succeda.
Che non abbia mai desiderio di altro.....
Chi mi ristora sei TU,non altri
Stammi vicino
Amen