Salmo dell'8 luglio 2022
Non scacciarmi dalla tua presenza
Salmo 51 (50),11-13
"11 Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
13 Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito".
Uno dei salmi più famosi, tanto usato dalla liturgia, è il 51, nato dal cuore di Davide, re e profeta, quando è travolto dalla consapevolezza di un essere un peccatore.
Rovinosa è la caduta per un uomo nel peccato, molto di più per un potente che si trova preda delle sue passioni, debole come qualsiasi altro uomo. Il suo sgomento e il pentimento è espresso davanti al Signore con la passione che lo contraddistingue in tutto il suo modo di essere.
Un grande re, un ispirato profeta, un peccatore: con tutto se stesso Davide si mette in preghiera e apre il suo cuore alla compassione del Signore.
Quello che ci lascia questo messia, unto del Signore, è l'essere peccatore e credente insieme, colui che vive del continuo perdono gratuito ed immeritato del Signore.
È un testimone per noi del Dio che fa grazia e rende giusti con la sua misericordia senza limiti.
"Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe".
Sentirsi sotto lo sguardo di un altro in una situazione di peccato ne accresce l'imbarazzo, perché ne amplifica la consapevolezza e la vergogna.
Il salmista sa che tutto è sotto gli occhi di Dio e niente può rimanergli nascosto. Cresce così il desiderio e la speranza che il suo sia uno sguardo che comprenda e cancelli tutte le colpe.
"Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo".
Cuore puro e spirito saldo sono due aspetti della fede che danno sicurezza e forza.
Il Signore ci dona un cuore che lui stesso ripulisce da scorie che lo rendono di pietra; i nostri passi ritornano sicuri e saldi sulle sue vie.
Liberati dalla paralisi della colpa, dal vicolo cieco in cui il male ci ricaccia, si può proseguire nel pellegrinaggio della fede.
"Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito".
Dalla colpa nasce la paura che il Signore ci allontani da lui e si riprenda lo spirito che ci ha regalato. Il salmista vive tutte queste sue paure davanti al Signore, e questo gli è certamente di consolazione. Nella colpa, nel peccato, sente che la vicinanza di Dio non è venuta meno; non è solo né abbandonato a se stesso.
Due richieste, due movimenti degli occhi che il credente chiede: lo sguardo distolto dai peccati, e rivolto invece alla propria intimità ferita e bisognosa di cura e di presenza.
Occhi che non giudicano condannando, ma che comprendono, che guardano, amano e perdonano.
Noi viviamo di occhi benedicenti, di sguardi amanti, di presenze confortanti: il Signore proprio nella sofferenza e nella lacerazione che il male arreca al nostro spirito, è lì a rialzare, sostenere, rassicurare che niente è perduto, che il suo amore di Padre rimane, fedele.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Os 14,2-10
Commento del 29/03/2019 e Commento del 10/07/2020
Salmo 51 (50)
Commento dell'01/02/2020
Vangelo di Mt 10,16-23
Commento del 12/07/2019
"Crea in me, o Dio, un cuore puro,
RispondiEliminarinnova in me uno spirito saldo".
Cuore e spirito: se ne prende cura il Signore.
Cuore e spirito: resi nuovi e forti dal Signore.
Cuore e spirito: guariti e liberati dall'Amore.
"Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo".
Crea ancora Signore.
Rinnova ancora Signore.
Cura ancora Signore.
"Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo".
..e non privarmi del TUO santo Spirito.
RispondiEliminaDa solo cosa faccio?
Ho bisogno come il pane di TE
del Tuo fare assieme a me,pasta che va ancora e tanto lavorata.....
Ho bisogno di TE
Non abbandonarmi
Amen