Salmo del 25 luglio 2022

Mieterà nella gioia
Sal 126 (125), 2-5

"2 Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

3 Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

4 Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.

5 Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia".


Il racconto biblico ci mostra la storia di Israele fatta di alti e bassi, come la vita di ognuno di noi. A momenti di vittoria, si succedono tempi di sottomissione ad altri popoli. Si passa dalla schiavitù egiziana alla libertà nella terra promessa, dalla desolazione dell'esilio alla felicità del ritorno nella propria terra.
I Salmi sono l'anelito di questo popolo e contengono tanti frammenti di queste vicende, senza tralasciare il brutto e il difficile che comunque fanno parte della sua storia di salvezza.
Il Salmo 126 è uno dei canti che si intonavano salendo al tempio in pellegrinaggio. E' memoriale del ritorno dall'esilio ed esprime la gioia di ritrovarsi a casa propria, nella città di Dio e nel suo tempio santo.

"Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro»".

È la festa dell'eredità ritrovata! La gioia di un popolo è primizia di quella che sarà contagiata a tutta l'umanità, riunita in un'unica famiglia.
Quello che il Signore fa per Israele non lo riserva solo ad un ristretto gruppo di prescelti: tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi partecipano delle grandi cose che il Padre mostra attraverso gli occhi dei testimoni ebrei che per primi le hanno viste.

"Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia".

Presente e passato si mescolano in un'unica lode nel cuore di chi si scopre finalmente libero.
Il Signore interviene con generosità verso chi ha bisogno di liberazione. Ha fatto grandi cose e ancora di più grandi ne farà.

"Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb".

Solo il Signore può rendere stabile l'esistenza del suo popolo, solo alla sorgente della vita si può rivolgere questa richiesta.
I torrenti impetuosi dell'arido territorio del Negheb irrompono improvvisi nella più grande arsura, cambiando il paesaggio in poco tempo da desertico e infecondo, in rigoglioso e pieno di fiori.
Sono segno dell'opera dirompente del Signore che interviene nella nostra storia togliendola dalla carestia d'amore, dall'arsura dei cuori, dall'infecondità delle braccia.

"Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia".

Ecco la sapienza che Israele ha maturato nelle sue disavventure: il Signore non abbandona i suoi figli nella sofferenza e nella morte!
La tristezza sarà cambiata in felicità, i lamenti in canti di gioia. Negli alti e bassi della vita non bisogna disperare: la via delle lacrime diviene, con lui, via di pace, di raccolto abbondante, di sazietà.
La memoria di ciò che il Signore ha compiuto per Israele e per tutti noi, sia la nostra comune storia di salvezza: un memoriale che diventa celebrazione universale del suo amore e della sua fedeltà.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2Cor 4, 7-15
Commento del 14/06/2019

Salmo 126 (125)
Commento del 25/07/2019

Vangelo Mt 20, 20-28
Commento del 25/07/2020



Commenti

  1. "Chi semina nelle lacrime
    mieterà nella gioia".
    È la formula della speranza
    in ogni dolore.
    È la fiducia che da forza
    in ogni avversità.
    È la capacità di guardare oltre
    la fatica del momento.
    "Chi semina nelle lacrime
    mieterà nella gioia".
    La semina è faticosa
    il raccolto gioioso.
    Si va piangendo
    e si torna sorridendo.
    Ogni dramma coltiva in sé
    questa luce.
    "Chi semina nelle lacrime
    mieterà nella gioia".

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  2. La memoria di quello che ha fatto nella mia vita è grande.
    Ha messo a tacere tanti tumulti.
    Ha sedato le mie ansie...
    Grazie per la serenità a cui mi conduci.

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