Salmo del 26 luglio 2022

A motivo del tuo nome
Sal 79 (78), 9.11

"9 Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

11 Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte."


La preghiera che si fa più frequentemente credo sia l'invocazione di aiuto. L'esperienza del proprio limite, della debolezza, dell'impotenza davanti ai drammi della vita, aprono il cuore ad una intensa invocazione affinché il Signore si faccia attento alla sorte dei suoi figli.
Il salmo 79, dopo il disastro dell'esilio, chiede con fervore l'aiuto del Signore, il suo perdono, la sua presenza consolante.

"Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome".

Il benessere del popolo manifesta la gloriosa grandezza del Signore. Dio è Salvatore, è nostra salvezza ripetono i Salmi. Salvatore è il suo lavoro principale, la sua occupazione preferita. E' una scoperta che Israele ha fatto, entrando in una fiducia collaudata in tanti anni, colmi delle meraviglie del Signore.

"Liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome".
Libertà dai nemici e perdono del Signore: questo fa rinascere il cuore di ogni uomo e donna.
Quando ci viene il dubbio se il Signore ci possa perdonare o no, dovrebbe tornarci in mente questa certezza del salmista: "a motivo del tuo nome"! Il perdono sacramentale è dato nel suo nome e tutta l'esperienza del perdono si fonda sulla Misericordia che è il nome, l'identità di Dio.
Un Dio che non perdona non è il nostro Dio, ma un giustiziere cieco e ottuso.
Papa Francesco ha dedicato un libro proprio a questo. Egli afferma: "La misericordia è il primo attributo di Dio. E' il nome di Dio".

"Giunga fino a te il gemito dei prigionieri".
Non è mai inutile invocare il Signore. Chi chiede il suo aiuto non rimarrà deluso.
Qualunque tipo di prigionia possiamo sperimentare, avrà il Signore come nemico. L'esperienza di rinascita inizia proprio nel riconoscersi prigionieri e bisognosi di un liberatore forte, che superi ogni male.

"Con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte."

È un valoroso combattente il Signore. È custode e liberatore dei suoi figli sempre.
Ma l'opera più grande di liberazione si attua e si palesa nel Figlio: il nemico n° 1 è distrutto dalla sua morte e resurrezione.
Far passare dalla morte alla vita è una liberazione che solo lui può attuare.
Non abbiamo bisogno di un giudice implacabile per essere condannati: la nostra esistenza lo è fin dal principio, in quella lacerazione originaria che ci segna tutti. Quello di cui abbiamo bisogno è la Pasqua, il passaggio alla vita, l'essere tratti alla luce.
Con questa certezza innalziamo a lui le nostre richieste di aiuto: il Signore è attento, il Signore ascolta, il Signore rialza dalla polvere perché il suo nome è Misericordia.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 14, 17-22
Commento del 28/07/2020

Sal 79 (78), 1-8
Commento del 26/05/2021

Vangelo di Mt 13, 36-43
Commento del 30/07/2019

Commenti

  1. .. salva i condannati a morte..
    Originariamente sono impregnato di peccato.
    Grazie Signore per il TUO intervento liberatore
    ❤️

    RispondiElimina
  2. "Con la grandezza del tuo braccio
    salva i condannati a morte."
    Solo tu interrompi il nostro cammino verso la morte.
    Solo tu puoi vincere la morte.
    Solo tu ci liberi dalla morte.
    "Con la grandezza del tuo braccio
    salva i condannati a morte."
    Salva!
    Libera!
    Vivifica!
    "Con la grandezza del tuo braccio
    salva i condannati a morte."

    RispondiElimina
  3. Vieni Signore,abbiamo bisogno di Te.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019