Prima lettura del 28 luglio 2022

Le divorai con avidità
Ger 15, 10.16-21

"Me infelice, madre mia! Mi hai partorito
uomo di litigio e di contesa per tutto il paese!
Non ho ricevuto prestiti, non ne ho fatti a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché il tuo nome è invocato su di me,
Signore, Dio degli eserciti.
Non mi sono seduto per divertirmi
nelle compagnie di gente scherzosa,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuole guarire?
Tu sei diventato per me un torrente ìnfido,
dalle acque incostanti.
Allora il Signore mi rispose:
«Se ritornerai, io ti farò ritornare
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi devono tornare a te,
non tu a loro,
e di fronte a questo popolo io ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te,
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
Ti libererò dalla mano dei malvagi
e ti salverò dal pugno dei violenti»".


Il profeta Geremia ci ha lasciato belle pagine in cui racconta la sua esperienza di Dio con un linguaggio, franco, che non ci aspetteremmo da un profeta.
Scoprendo la sua intimità più profonda ci rivela di essere stato sedotto dal Signore e che, a sua volta, si è lasciato sedurre. C'è veramente da rimanere a bocca aperta davanti a parole così vere e anche drammatiche perché si intuisce, come in questa pagina, che la resa a Dio non è stata senza lotta!
Entriamo in questo suo ricco mondo interiore, guida alla nostra esperienza che si fa sempre più coinvolta col Signore.

"Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità".

L'incipit di questo rapporto di "passione", nel senso sia di slancio che di fatica e dolore, è una vera carta d'identità del profeta.
La Parola si fa incontro a chi la deve annunciare, muove lei il primo passo, si fa Parola conosciuta e quotidiana, entra nel cuore e nei giorni del fedele in ascolto.
La Parola è mandata per saziare la fame interiore di Geremia e l'incontro diviene un'esperienza travolgente che gli cambia la vita.
Lui divora avidamente la Parola perché va a colmare la grande attesa il profondo desiderio che abitavano nel suo cuore.

"La tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore".

Gioia e letizia avvolgono tutta la su esistenza, fecondata dalla Parola che lo ha raggiunto.
È l'effetto di pienezza del dono di Dio, che supera ogni lotta personale, ogni difficoltà all'ascolto e all'arrendersi ad un volere più grande del proprio.
La Parola l'ha cercato e trovato, come l'amato del Cantico che cerca tra mille la sua amata. Il cuore di ognuno di noi è fatto per Dio e la sua Parola è delizia alle orecchie.

"Perché il tuo nome è invocato su di me".
L'espressione è aulica e densa di significato: indica che Geremia appartiene al Signore, è sua proprietà, vive sotto la forza. La grazia del Santo Nome del Signore, che si aveva remora anche al pronunciarlo, esprimeva tutta la sua potenza e le opere grandiose da lui fatte.
Il profeta è ora familiare di Dio, sua generazione, suo figlio. E' del Signore e il Signore appartiene al profeta.

Prima di tutto, con la sua vicenda spirituale, Geremia si fa profeta nostro, ci indica la strada dell'inabitazione col Signore, della confidenza e della condivisione profonda che ci è necessaria.
La sua vita, come la nostra, ha sofferto dell'incapacità di entrare in tutta la sua volontà, nel vedere demolite tante piccole certezze che hanno lasciato il profeta nudo nelle mani del Signore. Ma la gioia che lui ci annuncia è la strada preparata anche per noi che dalla Parola siamo raggiunti, plasmati e riempiti di gioia.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Vangelo di Mt 13, 44-46
Commento del 28/07/2021

Commenti

  1. Il Tuo Nome è invocato su di me!
    Grazie Signore per la TUA protezione, l'appartenere a TE e' garanzia di questo.
    Sono parte di Te

    Grazie

    RispondiElimina
  2. "Perché il tuo nome è invocato su di me".
    Il tuo nome Padre: sono figlio.
    Il tuo nome Amore: sono amato.
    Il tuo nome Santo: sono graziato.
    "Perché il tuo nome è invocato su di me".
    Il tuo nome Misericordia:
    sono perdonato.
    Il tuo nome Vivente: sono rinato.
    Il tuo nome Spirito:
    sono trasfigurato.
    Il tuo nome Figlio:
    sono fratello universale.
    "Perché il tuo nome è invocato su di me".

    RispondiElimina

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