Salmo del 15 luglio 2022

Come un tessitore
Is 38, 10-12.16

"Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado,
sono trattenuto alle porte degli inferi
per il resto dei miei anni».

Dicevo: «Non vedrò più il Signore
sulla terra dei viventi,
non guarderò più nessuno
fra gli abitanti del mondo.

La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me,
come una tenda di pastori.
Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi hai tagliato dalla trama.

Il Signore è su di loro: essi vivranno.
Tutto ciò che è in loro
è vita del suo spirito.
Guariscimi e rendimi la vita»".

Isaia ci trascrive una preghiera accorata è drammatica. È il "Cantico di Ezechia, re di Giuda, quando si ammalò e guarì dalla malattia" (Is 38, 9). Così inizia questa pagina in cui un re si sente castigato dalla vita, abbandonato da Dio, destinato alla tomba quando ancora avrebbe una vita davanti.
È la preghiera che tante volte abbiamo fatto noi; familiare ci è l'angoscia in cui si sprofonda in momenti drammatici e tenebrosi.
Dal lamento e dal terrore che tutto sia finito, Ezechia passa alla lode, al ringraziamento e al riconoscere la grandezza del Dio guaritore e liberatore.

"Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi hai tagliato dalla trama".

Immagine violenta di una vita stroncata di colpo. Perdere la vita, sperimentare un fallimento, subire una forzata battuta di arresto spiazza completamente. Il credente biblico è sicuro che tutto sia sempre nelle mani del Signore, attribuisce a lui ogni cosa; anche questa tragedia è vissuta al suo cospetto, onestamente, senza nasconderne il dolore e la paura.
È lui che arrotola e taglia la tela della vita perché lui è Signore della vita e della morte. Solo la fede ha il coraggio di usare un linguaggio così potente, riconoscendo che Dio è il Signore, sempre.

"Il Signore è su di loro: essi vivranno".
È sempre il Signore che dona vita, tutti vivono per lui e in lui. All'ombra del Signore tutto riprende vita e la nostra morte nelle sue mani si trasforma in una nuova fioritura di vita.

"Tutto ciò che è in loro
è vita del suo spirito".

Ancora l'orante contempla lo spirito portatore di vita. Dalla sua situazione di sofferenza e di morte guarda tanta vita intorno a sé e ne accorge lo Spirito vivificante e fecondo.
Il fedele mette la sua vita nell'ottica sapiente che riconosce la propria limitatezza come legata a sé e ai suoi giorni. Questo non toglie al suo sguardo di continuare a vedere il Signore operante in tutto e in tutti.

Ezechia conclude la preghiera con un grido in cui riversa tutta la sua fede:
"Guariscimi e rendimi la vita"!
La guarigione viene dal Signore, come è venuta da lui l'intera esistenza.
Tutto comincia nel Signore e tutto in lui si compie.
La fede ci aiuti a questo sguardo globale, giusto, sapiente sulla nostra storia e sulla storia di ogni persona.
La sofferenza e la morte non scalfiscano la certezza di essere sempre e comunque nelle mani del Padre che porta ogni creatura al suo compimento.
Mai strappati dalla sua trama d'amore che si dipana incessantemente per ogni essere vivente, affidiamoci alla sua grazia, affinché sia lui il tessitore della vita adesso e di quella che vorrà dispiegare per sempre tra le sue braccia.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 38, 1-6.21-22.7-8
Commento del 17/07/2020

Vangelo di Mt 12, 1-8
Commento del 19/07/2019



Commenti

  1. "Guariscimi e rendimi la vita"!
    Parola profetica.
    Parola di verità.
    È la consapevolezza del mio male.
    "Guariscimi e rendimi la vita"!
    Ho bisogno di guarigione.
    Ho bisogno di vita.
    Ho bisogno di te Signore.
    "Guariscimi e rendimi la vita"!
    Guariscimi: ridammi forza e speranza.
    Rendimi: solo tu puoi, solo tu vuoi, sei la mia medicina.
    La vita: questo chiedo, questo avrò per tuo dono.
    "Guariscimi e rendimi la vita"!

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  2. "Il Signore è su di loro: essi vivranno".
    Senza di TE non si vive
    Non si vive realmente
    Lontano da TE è tutt'altro che vita
    La vita vera,quella che pullula sei TU
    Donami la gioia di percepirlo interamente,donami la gioia di manifestarlo trascinando chi incontro
    Amen

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