Vangelo del 12 ottobre 2022

Caricate gli uomini di pesi
Lc 11, 42-46

"In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!»"

Gesù ha lottato contro tanti ostacoli che mortificano la buona notizia del Regno: il legalismo, la tradizioni umane, la chiusura del cuore. L'annuncio porta luce e stana queste realtà che vengono ammantate di giustizia e sapienza ma in effetti sono oppositivi alla Parola.
Al solo ascoltarlo, i sostenitori di queste realtà si sentivano chiamati in causa e criticati, perciò diventavano sempre più ostili verso Gesù.

"Intervenne uno dei dottori della Legge".
Questo titolo altisonante designava gli scribi, quasi tutti provenienti dalla categoria dei farisei. Erano gli esperti giuristi che regolamentavano e disquisivano sulle applicazioni della legge e su tutte le varie eccezioni possibili. Ogni parola della Torah era vivisezionata e analizzata, fatta oggetto di interminabili discussioni nella speranza di trovare la perfetta osservanza.
Questo eccessivo attaccamento all'esteriorità per mostrare la purezza del pio israelita, aveva fatto perdere il vero orientamento della Legge, il cui scopo era la docilità alla volontà di Dio e l'attesa del suo Messia.

"Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi".
L'invettiva di Gesù verso questo zelo che sfociava nella puntigliosità maniacale punge sul vivo i dottori della legge, che si sentono i custodi dell'ortodossia religiosa per il fatto di osservare i 613 precetti su questioni anche irrisorie.
Gesù con le sue parole giudica questo modo di essere fedeli; giustamente gli scribi sentono che l'accusa è rivolta a loro che, badando alle minuzie, vorrebbero essere riveriti per la loro scienza e santità, ma sono vuoti e puzzano di morte come sepolcri vecchi rimessi a nuovo.

"Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!"
Che male c'è a seguire una religiosità di facciata? Ognuno non è libero di scegliersi il suo modo di seguire Dio? Gesù mette il dito nella piaga dell'interesse che li muove.
Alla fine il giogo oppressivo della legge è per gli altri, le regole sono per il popolino; loro, i saggi, si sentono al di sopra delle regole che impongono e si sentono superiori a tutti, persino a Dio. La religione diventa un potere che tiene in pugno le coscienze che a loro si affidano.
La dura denuncia di Gesù che con quel "Guai" li piange come morti, è un monito per i professionisti del sacro di tutti i tempi.
La conoscenza della Scrittura non può essere un'arma di cui ci si serve per scaricarsi il peso di una cura che invece scribi e farisei avrebbero dovuto avere su chi non sapeva e non capiva.
La prassi di Gesù è altra: non solo tocca con mano i pesi di chi incrocia sul suo cammino, ma li carica su di sé, si prende cura di tutti gli affaticati e gli oppressi che cercano liberazione.
Inoltre annuncia una Legge che non è più un giudizio di condanna continuo, ma la Legge dell'Amore, la rinuncia ad ogni potere, che passa dal servizio, dall'essere all'ultimo posto affinché tutti i figli divengano primi nel Regno.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gal 5, 16-25
Commento del 23/05/2021

Salmo 1
Commento del 18/02/2021

Lc 11,42-46
Commento del 14/10/2020


Commenti

  1. "Caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!"
    Dov'è la compassione?
    Questo non è lo stile di Dio.
    Chi fa questo rappresenta
    solo se stesso.
    "Caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!"
    Quando è così mi trovo davanti
    ad un lupo non ad un pastore.
    È un segno oscuro che non porta consolazione.
    Liberaci Signore.
    "Caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!"

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  2. "Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi".
    Quante volte le mie orecchia sentono questo---
    Mi offendi!
    Il perbenista si offende,come gli scribi ed i farisei tutti,di sempre!
    Signore non annoverarmi fra essi
    Amen

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