Salmo del 6 ottobre 2022
Lc 1, 69-71
"69 Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
70 come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
71 salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano."
L'attesa del Messia, Salvatore e Re di pace, è il pilastro che sostiene l'interezza della teologia biblica. Tutta la Scrittura parla del Messia, dicono i rabbini.
La presenza di Gesù diventa l'apice di questa lunga attesa e il Nuovo Testamento è la testimonianza di quanto egli sia proprio il Messia, pur nella sconfessione delle visioni guerresche e giustiziere che gli ebrei aspettavano.
Il Vangelo è l'esultanza di gioia e benedizione per questa visita del Signore al suo popolo perché mostra un volto d'amore e di misericordia.
Il cantico di Zaccaria, che Luca ci trasmette, è il canto che prende forma sulla bocca di questo sacerdote, simbolo d'Israele, che prima era muto e adesso apre la bocca e riconosce nella lode il suo Signore.
"Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo".
Il Signore suscita profeti per il bene del suo popolo e tra questi spicca il Salvatore che finalmente riscatta con potenza coloro che sono prigionieri del peccato e della morte.
Anche se lontana nel tempo, la promessa fatta a Davide non è mai scaduta e, nella pienezza dei tempi voluti dal Padre, si realizza nella sua discendenza donando il vero Re ad Israele.
Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, apre la strada al precursore, dà al popolo un figlio che annuncerà il Messia a tutti coloro che lo attendevano.
"Come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo".
Il Signore è fedele alle sue promesse, è fedele al suo patto. La memoria delle promesse è il filo conduttore di questa storia salvifica, il tesoro consegnato alle generazioni successive affinché lo raccolgano e vivano di essa.
I profeti hanno tenuta viva l'attesa e la speranza, spronando, risvegliando e anche rimproverando una nazione che dimenticava chi fosse il vero Signore. La storia fatta di ribellione e incomprensione ha rischiato di mortificare e mettere a tacere, con la sua durezza e la persecuzione, la voce della profezia che però non è venuta mai meno.
"Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano".
Ecco l'opera del Signore: salvare, liberare, dare vita, spezzare l'odio con l'amore, distruggere i nemici accogliendoli nella misericordia.
La speranza è sempre speranza di salvezza. Il nostro bisogno di liberazione è preso sul serio dal Signore che suscita un "Salvatore potente" che nulla può fermare.
Tutte le situazioni di morte sono assunte e trasformate in possibilità di vita e di rinascita; questo con la semina degli antichi profeti, e, molto di più, col raccolto maturo del profeta Gesù.
"Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo".
Il Signore suscita profeti per il bene del suo popolo e tra questi spicca il Salvatore che finalmente riscatta con potenza coloro che sono prigionieri del peccato e della morte.
Anche se lontana nel tempo, la promessa fatta a Davide non è mai scaduta e, nella pienezza dei tempi voluti dal Padre, si realizza nella sua discendenza donando il vero Re ad Israele.
Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, apre la strada al precursore, dà al popolo un figlio che annuncerà il Messia a tutti coloro che lo attendevano.
"Come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo".
Il Signore è fedele alle sue promesse, è fedele al suo patto. La memoria delle promesse è il filo conduttore di questa storia salvifica, il tesoro consegnato alle generazioni successive affinché lo raccolgano e vivano di essa.
I profeti hanno tenuta viva l'attesa e la speranza, spronando, risvegliando e anche rimproverando una nazione che dimenticava chi fosse il vero Signore. La storia fatta di ribellione e incomprensione ha rischiato di mortificare e mettere a tacere, con la sua durezza e la persecuzione, la voce della profezia che però non è venuta mai meno.
"Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano".
Ecco l'opera del Signore: salvare, liberare, dare vita, spezzare l'odio con l'amore, distruggere i nemici accogliendoli nella misericordia.
La speranza è sempre speranza di salvezza. Il nostro bisogno di liberazione è preso sul serio dal Signore che suscita un "Salvatore potente" che nulla può fermare.
Tutte le situazioni di morte sono assunte e trasformate in possibilità di vita e di rinascita; questo con la semina degli antichi profeti, e, molto di più, col raccolto maturo del profeta Gesù.
Viene portato a compimento un disegno che finalmente mostra tutta la Sapienza salvifica del Padre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gal 3, 1-5
Commento dell'08/10/2020
Salmo da Lc 1, 68-75
Commento del 30/01/2021
Vangelo Lc 11, 5-13
Commento del 10/10/2019
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Gal 3, 1-5
Commento dell'08/10/2020
Salmo da Lc 1, 68-75
Commento del 30/01/2021
Vangelo Lc 11, 5-13
Commento del 10/10/2019
"Salvezza dai nostri nemici,
RispondiEliminae dalle mani di quanti ci odiano".
Il mio Dio salva.
Il mio Dio libera.
Il mio Dio ama.
"Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano".
La paura mi è nemica.
Il peccato mi è nemico.
La morte mi è nemica.
"Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano".
Hai suscitato un Salvatore, l'Unico
RispondiEliminaanche per me!
Grazie mio salvatore.