Salmo dell'1 ottobre 2022

Fammi capire e imparerò
Salmo 119 (118), 71-73

"71 Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.

72 Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d'oro e d'argento.

73 Le tue mani mi hanno fatto e plasmato:
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.


Il salmo 119 è il più lungo della Bibbia ed è una articolata e accorata meditazione sulla Parola di Dio vista da mille angolazioni.
In questo fiume di versetti tanti sono di sapore sapienziale ed esprimono invocazioni nate dalle varie vicende della vita. Soffermarsi su di essi, assaporarli poco per volta, ci fa scoprire la ricchezza dello Spirito che ci conduce avanti, nonostante le nostre difficoltà a vivere sulle orme del Vangelo.

"Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti".

Chi mai vorrebbe essere umiliato? Evitare le umiliazioni non è forse uno degli impegni psicologici più forti e più presenti in tutte le fasi di crescita?
Eppure l'umiliazione può diventare una via sapienziale, non fosse altro perché Gesù la indica come strada per perdere la smania di emergere che fa calpestare la dignità dei fratelli:
"Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14, 11).
Il salmista ha imparato una lezione amara e alla fine ha riscoperto come un bene le umiliazioni subite perché lo hanno ridimensionato e spinto ad una maggiore fiducia nei confronti della Parola di Dio.
Lo Spirito ci insegna i suoi decreti, cioè ci immette su percorsi che orientano le nostre scelte come quelle del Cristo.
L'umiliazione riporta con i piedi per terra e ci rende consapevoli che siamo bisognosi della guida del Signore.

"Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d'oro e d'argento".
L'amore per la Parola diventa così forte da relativizzare tante altre priorità. Il salmista afferma che la vera ricchezza della sua vita è divenuta la legge vitale che sgorga dalla bocca di Dio.
Vale più di ogni avere, di ogni tesoro che richiede sforzi e sacrifici in termini di affetti e di tempo per accumularli.
"Bene per me", per la mia vita, per la vita di chi amo, è nutrirsi di Parola e non di ricchezze che vanno e vengono lasciandoci più soli e impoveriti.

"Le tue mani mi hanno fatto e plasmato:
fammi capire e imparerò i tuoi comandi".

Il Signore ha plasmato la nostra esistenza dandoci un cuore di carne, il suo, togliendoci dalla sterilità del peccato come cupidigia, idolatria ed egocentrismo. Ma del suo aiuto ne abbiamo bisogno ogni giorno come sostegno quotidiano, come pane che dà la forza oggi di scegliere la via della sua sapienza.
Non basta averlo capito una volta; questo è un lavoro lungo che impegna ogni giorno della nostra esistenza, ogni decisione importante, ogni svolta.
Siamo impregnati più di quello che vogliamo ammettere di un mondo malato di arrivismo, che corrompe i nostri occhi ammaliati da utopiche felicità.
Le mani del Signore ci strappano continuamente da questi idoli mortali.
"Fammi capire e imparerò" che i tuoi comandi sono per il mio bene, che lo Spirito opera in me
una vera rivoluzione evangelica e non mi impoverisce ma mi ridà la dignità di figlio e di fratello.
É questa l'unica legge vitale della comunità, quella dell'umiliazione che lo stesso Cristo ha scelto affinché tutti noi fossimo esaltati dal Padre. Come scrive Paolo: "Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso" (Fil 2, 3).

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gb 42, 1-3.5-6.12-16
Commento del 03/10/2020

Vangelo di Lc 10, 17-24
Commento del 05/10/2019




Commenti

  1. "Bene per me se sono stato umiliato,
    perché impari i tuoi decreti".
    Imparo dalla vita.
    Imparo dalle umiliazioni.
    Imparo dai fallimenti.
    Imparo dagli errori.
    Imparo da chi incontro.
    Imparo da chi perdo.
    "Bene per me se sono stato umiliato,
    perché impari i tuoi decreti".
    Mi considero sempre discepolo.
    In ogni cosa si intravede luce.
    Per ogni cosa preparo
    il mio cuore all'ascolto.
    "Bene per me se sono stato umiliato,
    perché impari i tuoi decreti".

    RispondiElimina
  2. "Fammi capire e imparerò"
    "Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso" (Fil 2, 3).
    A questo miro
    I miei errori,le mie peripezie,il mio girovagare,le mie sconfitte,delusioni,frustrazioni,umiliazioni
    LE VOI TRASFORMARE alla luce di questa mèta:considerare il fratello più capace di me!
    Amen
    col TUO AIUTO

    RispondiElimina
  3. errata corrige: le VOI =le VORREI
    mi scuso

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019