Vangelo del 19 ottobre 2022
"In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più»".
Formare i discepoli è stato uno degli impegni prioritari di Gesù. È a loro che consegna l'annuncio del Vangelo con i segni che l'accompagnano.
Introdurre nel Regno e consegnare la Buona Notizia, è anche rottura col vecchio modo di vedere Dio, è distacco dalla legge meritocratica e inaugurazione del tempo della Grazia.
Per questo Gesù era molto attento che tra i suoi discepoli non si riproducessero le dinamiche di potere e asservimento tipiche di tutte le organizzazioni umane. Voleva per loro un nuovo tipo di relazioni, basate sul servizio e sulla fratellanza.
Chi è il primo? Chi il più importante? Domande ovvie che girano tra i discepoli di tutti i tempi ma che vengono completamente capovolte dagli insegnamenti del Maestro. Nelle parabole compare spesso la figura dei padroni e dei servi con le dinamiche a confronto tra come sia l'operare del mondo e come Gesù invece vuole che sia tra i suoi.
Chi è a capo? È la domanda.
Chi serve! È la risposta.
Fuori da questa logica i discepoli non farebbero altro che restaurare l'ennesima organizzazione umana fonte di ingiustizie e lontana da Dio.
"Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito?"
Non si nasce capi, né lo si diventa per imposizione. L'amministratore ideale, colui che si deve prendere cura e nutrire gli altri servi, è un servo fidato e prudente che è attento al benessere altrui e non egocentricamente impegnato a "percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi".
È messo lì a servire gli altri e non a servirsi degli altri.
In altre parole Gesù dirà che fidato è il pastore e non un mercenario (cfr. Gv 10,11-18).
"Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi".
Il servo che fa il suo servizio sarà giustamente messo a capo perché tutti possano trarre beneficio dalla sua autentica disponibilità, dal suo preoccuparsi del benessere altrui.
Capiamo bene che le categorie "servo" e "padrone" sono solo di esempio alla parabola.
Umanamente è un discorso utopistico perché nessun servo verrà mai messo al pari del padrone.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ef 3, 2-12
Commento del 21/10/2020
Salmo da Is 12, 2-6
Commento del 14/08/2020
Vangelo Lc 12, 39-48
Commento del 23/10/2019
"Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi".
RispondiEliminaAbbiamo una promessa.
Siamo eredi.
È nostro un futuro di luce.
"Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi".
È la buona notizia per i poveri.
È la buona notizia per gli umili.
È la buona notizia per la fede.
"Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi".
«Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?»
RispondiEliminaQuante volte lo diciamo
NOI
VOI
La distinzione,fra quelli dentro e quelli fuori
Ma Gesù ci ammonisce su questo,
dobbiamo invece vigilare gli uni sugli altri correggendoci a vicenda,supportandoci per arrivare al bene comune,la qualità di vita UGUALE per tutti.
Amen