Prima lettura del 11 marzo 2023

Mostraci cose prodigiose
Mi 7,14-15.18-20

"Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
mostraci cose prodigiose.

Quale dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?

Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.

Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi".

Il profeta Michea, contemporaneo di Isaia ed Osea, vive e annuncia in un tempo in cui Israele si lascia trascinare dai suoi re nell'idolatria.
Il suo nome significa «Chi è come Dio?», e con tutto se stesso richiama con forza l'unicità dell'unico Signore.
Meditiamo una pagina del suo libro, un'accorata preghiera di supplica che Israele eleva al suo Dio perché si prenda ancora cura di lui e lo liberi.

"Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne".

Il re e i capi del popolo hanno girato le spalle al Dio vivente e si sono prostituiti agli idoli dei popoli confinanti.
Questa deriva non solo fa perdere di vista chi sia il Salvatore, ma deturpa il volto di Israele: se non si è figli si cammina soli e senza futuro. Il popolo appartiene al Dio vivente, è sua eredità, ha bisogno della sua guida forte e mite.
Non si può essere solitari, non si può vagare senza una meta.
Il Signore è invocato perché si prenda cura del suo gregge, scavalchi i falsi pastori e si metta alla guida del suo popolo confuso e disperso.
Proprio perché il popolo proviene da un cammino lungo 40 anni, nomade e errante nel deserto, sa che il grido è ascoltato; ancora una volta il Pastore tornerà con la sua cura per condurre fuori dalle tenebre.

"Pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi".

La memoria non abbandona il popolo neanche quando la terra promessa è una realtà, nemmeno quando il tempo dell'Esodo è passato.
Nel deserto Dio si era rivelato come sposo e Israele aveva vissuto l'innamoramento e l'affidamento al suo Signore.

Questo ricordo rinnova l'appartenenza l'uno all'altro, fa crescere la coscienza di essere figli e diventa forza per la preghiera.
La nostra memoria di cosa si nutre? Dove poggia la nostra fede?
Il fuoco della Scrittura alimenti la nostra speranza e faccia riscoprire i tempi di crisi come momenti proficui di intimità, in cui si coltiva e germoglia la salvezza. 

"Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
mostraci cose prodigiose".

Così è iniziata la storia d'amore tra il popolo e Dio. Nella liberazione dall'Egitto il Signore ha mostrato i suoi prodigi, è intervenuto con forza per liberare dalla schiavitù il suo popolo. Si rinnovino oggi ancora una volta i gesti liberatori. Si veda ancora oggi la liberazione che solo il Signore può dare.
L'invocazione del popolo d'Israele sia la nostra: "Mostraci cose prodigiose". Il Signore con la sua cura paterna mostrerà a quale prodigio può arrivare l'amore!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Mi 7,14-20
Commento del 23/03/2019

Salmo 103 (102)
Commento del 29/04/2021

Vangelo di Lc 15,1-3.11-32
Commento del 06/03/2021

Commenti

  1. "Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
    mostraci cose prodigiose".
    Il mio Dio libera.
    Il mio Dio salva.
    Il mio Dio da vita.
    "Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
    mostraci cose prodigiose".
    Dall'Egitto ha liberato
    il suo popolo.
    Dalla morte ha liberato l'umanità.
    Così compie cose prodigiose.
    "Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
    mostraci cose prodigiose".

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  2. Egli non serba sempre la SUA ira-
    Si
    Non parlo di ira per il mio consolatore
    LUI non s'adira,ma si compiace del mio ritorno a LUI,sempre,
    dopo ogni allontanamento,caduta.
    Donami la saggezza di non farmi cadere,donami la lungimiranza di vedere sempre TE,in chi incontro,frequento
    Amen

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