Vangelo del 13 marzo 2023

Molti lebbrosi in Israele
Lc 4,24-30

"In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Un vanto e un dramma dell'antico Israele è la sua elezione a popolo dell'alleanza. È l'unico popolo salvato o il primo di una moltitudine di popoli salvati? È una alternativa che percorre tutta la Bibbia, segnando così un diverso punto di vista da cui osservare la presenza di Dio nella storia d'Israele e in quella di tutta l'umanità.
Isaia e Paolo non hanno incertezze nell'annunciare la salvezza universale a partire dal popolo dell'Alleanza. Gesù si troverà a dibattere su questo tema con i maestri del suo tempo.
Spesso le sue parole esaltano il paradosso del Dio di Israele che preferisce i pagani, rovesciando così il problema e scandalizzando i suoi contemporanei. Tutto si gioca non più sull'appartenenza etnica ma sull'ascolto della Parola che salva. 
Sembra assurdo ma il problema più grande per i credenti è la resistenza all'accoglienza della Parola che Dio dona, rifiuto della sua volontà di salvezza considerata, nei modi, errata e ingiusta. Gesù sperimenta questa opposizione e dice di sé il famoso proverbio:
"nessun profeta è bene accetto nella sua patria".
In questo brano il Maestro porta esempi presi dalla vita di due grandi profeti dell'Antico Testamento, Elia ed Eliseo. Leggiamone uno.

"C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo".
Questo inviato di Dio ha un nome significativo: "Dio è mia salvezza".
Eliseo è vissuto a cavallo tra i secoli IX e VIII a.C., periodo drammatico per la diffusione della lebbra, malattia temuta nell'antichità, molto diffusa e deturpante il volto e l'identità di una persona, che perdeva il suo posto nella società.
Al solo nominarla portava terrore.

"Ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro"
Anche in Israele era diffusa, ma paradossalmente nessuno del popolo fu purificato, cioè dichiarato guarito definitivamente, se non Naamàn, un pagano.
E la cosa più scandalosa è che riceve il beneficio della guarigione da un profeta appartenente al popolo eletto!
Naamàn ha una schiava ebrea finita a servizio nella sua casa dopo una razzia in Israele. È proprio lei che suggerisce al suo potente padrone di rivolgersi al profeta Eliseo.
Eliseo quasi si rifiuta di ricevere Naamàn, un alto dignitario, molto ricco, ma un nemico d'Israele, che si era umiliato a chiedere udienza per essere guarito dal suo male. E da parte sua Namàn fa fatica a seguire le indicazioni del profeta.
Eppure la conclusione dell'incontro porterà alla guarigione del dignitario che non si "meritava" la salvezza.
La cosa che sconvolge i parametri di chi pensa di sapere cosa Dio possa fare e non fare, è che le sue decisioni non tengono conto del diritto umano, delle leggi religiose e civili.

"All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno".
Gesù ha solo ricordato ai suoi ascoltatori un episodio raccontato nella Bibbia e tutti ne sono scandalizzati!
Cresce la rabbia verso il Rabbí di Nazareth che coglie tutte le occasioni per annunciare la libertà di Dio; egli opera uscendo dai confini che gli uomini gli impongono.
C'è salvezza fuori dal popolo eletto? E per noi la domanda è: c'è salvezza al di fuori della chiesa, fuori dal mio gruppo religioso, al di là della mia parrocchia?
Con questa pagina di Luca si continua ad annunciare che lo Spirito soffia dove vuole, che Gesù porta salvezza ovunque e che il Padre è accoglienza e dimora per tutti.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2Re 5,1-15
Commento dell'08/03/2021

Salmo 42 (41)
Commento del 21/03/2022

Vangelo di Lc 4,24-30
Commento del 16/03/2020



Commenti

  1. "C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro".
    Naamàn, pagano e nemico di Israele, riceve guarigione.
    I nostri confini saltano.
    I nostri criteri si perdono.
    L'idea di merito crolla.
    Con tanti lebbrosi in Israele,
    il Signore ne guarisce uno,
    fuori di Israele,
    persecutore del suo popolo.
    Straniero e nemico,
    Naamàn riceve un beneficio
    dal Signore.
    Stupore.
    Meraviglia.
    Sorpresa.
    Così è il mio Dio.
    "C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro".

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  2. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
    Bisogna seguire Gesù ,anche in questo
    Provocato,se ne va--passa in mezzo a loro
    Va OLTRE
    Oltre l'arroganza,l'alterità,il pregiudizio,la litigiosità
    Va OLTRE,risana chi è docile al SUO insegnamento.
    Grazie

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