Salmo del 17 marzo 2023

Apri la tua bocca
Sal 81 (80), 10-11

"10 Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.

11 Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto:
apri la tua bocca, la voglio riempire".

Nel salmo 81 Dio è colui che risveglia la memoria del suo popolo, ricordando quanto sia stato provvidenziale il suo intervento sul faraone, e per rimproverarlo di aver dimenticato, di non ascoltare la sua Parola come un tempo. Memoria e ascolto spesso sono carenti in tanti credenti di oggi, presi dall'illusione di aver capito abbastanza, di sapere ormai tutto. Ma la fede non nasce dalle ricerche su Google o nelle enciclopedie multimediali!
Il mistero della presenza amorosa di Dio si coltiva tra fratelli e amici, custodendo la memoria della salvezza, ascoltando insieme la sua voce, che è direzione e sapienza nel cammino di ogni giorno.

"Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero".

L'esperienza di fede dell'antico Israele ruota attorno ad un'affermazione: "Tu sei il nostro Dio e noi siamo tuoi".
Un dio estraneo e straniero è un male concreto per il popolo che in Egitto era costretto a inchinarsi al faraone, ad essere schiavo dei suoi capricci, a nascondersi il viso quando passava per non essere ucciso. Quest'uomo osannato come un dio in terra diventa simbolo dell'idolo, potenza illusoria, apparente aiuto, colui che succhia la vita di chi vi è sottomesso. Nel migliore delle ipotesi non c'è appartenenza ma solo un legame di utilità, di opportunismo, una complicità momentanea che serve a raggiungere un obiettivo egoistico e passeggero.

"Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto".

Il Dio d'Israele è differente: con lui il legame si fa filiale, la storia diventa memoriale di salvezza, e ogni giorno è un tassello aggiunto per costruire la dimora comune.
La sofferenza della schiavitù aveva fatto toccare il fondo, il popolo era stato annientato nella sua identità e nella possibilità di vivere. Da quell'abisso il Signore lo ha fatto risalire!
La salita dice tante cose: risalire una china che sembrava un baratro impercorribile, affrontare la fatica e l'incognita di un erpicarsi per strade che non si conoscono, essere tratti dalla fossa della morte. E' questa l'opera del Signore per i suoi. Un estraneo non ha questa attenzione, questa cura.
Nel libro del Deuteronomio la relazione esclusiva e liberante di Dio con il suo popolo è così illustrata:
"Come un’aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali.
Il Signore, lui solo lo ha guidato,
non c’era con lui alcun dio straniero" (Dt 32, 11-12).


"Apri la tua bocca, la voglio riempire".
La cura è nutrimento, sfama e disseta.
Il Signore come padre e madre riempie la bocca dei suoi figli del prezioso cibo della sua Parola e della sua grazia.
Ha liberato il suo popolo in passato e ora lo nutre come primizia di figliolanza con cui rivestirà tutta l'umanità.
Quando la potenza ci affascina, in lui troviamo l'unica che non pretende, quando la signoria ci fa sentire protetti, in quella del Signore si rivela il servizio alla nostra debolezza, quando abbiamo bisogno della mano decisa di un padre, in lui riscopriamo la fermezza e la fedeltà che nutre e cura per sempre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Os 14, 2-10
Commento del 10/07/2020

Salmo 81 (80)
Commento del 02/08/2019

Vangelo di Mc 12, 28-34
Commento del 12/03/2021



Commenti

  1. "Sono io il Signore, tuo Dio,
    che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto:
    apri la tua bocca, la voglio riempire".
    Il Signore si prende cura di me.
    Il Signore mi risolleva.
    Il Signore nutre la mia vita.
    È lui il mio Dio.
    È lui il mio sostegno.
    È lui il Padre per sempre.
    "Sono io il Signore, tuo Dio,
    che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto:
    apri la tua bocca, la voglio riempire".

    RispondiElimina
  2. Se il mio popolo mi ascoltasse,
    se Israele camminasse per le mie vie!

    Sempre questo ammonimento ,continuo
    devo sempre tenerlo a mente e tenere,altresì a bada la mia voracità------
    Signore sei con me,mi frequenti,donami la SAGGEZZA di sperare di volere bene a tutti
    Amen

    RispondiElimina

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