Salmo del 15 marzo 2023
"12 Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
13 perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli".
Il salmo 147 di apre e si chiude con il grido "Alleluia" (lodiamo Dio), rivelandone il tono, lo spirito per cui è stato scritto.
L'autore esalta l'amore del Signore per i suoi figli e la cura che ha per ciascuno.
Dio va lodato per la sua provvidenza amorevole con cui fa sgorgare vita in abbondanza. La sua presenza provvede al bene di Gerusalemme, dell'umanità, dell'intera creazione.
Un posto speciale occupa la città santa in tutta la Scrittura perché il Signore vi ha posto la sua dimora, divenendo il cuore dell'identità del popolo continuamente salvato. È diventata così città simbolo di un amore che abbraccia l'intera famiglia umana.
È un salmo di rinascita, di ripartenza, che ricorda il tempo in cui Israele, ritornato nella sua terra dopo il tremendo esilio, ricomincia con fiducia l'avventura da figlio amato.
"Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion".
Il salmista invita alla festa, al ringraziamento, all'esultanza. Così si vive quando ci si scopre amati in modo particolare, protetti e sostenuti dall'attenzione amorosa del Padre! Gerusalemme è il simbolo dell'umanità a cui Dio riserva le sue cure facendosi pastore e guida.
Il motivo di tanta gioia è riconoscere che il Signore non ha mai abbandonato il popolo, raduna i dispersi del suo gregge, risana i cuori affranti e fascia le ferite della lunga schiavitù (cfr. vv 2-3).
"Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli".
Dopo l'esperienza della violazione dei suoi confini, l'umiliazione della spoliazione, la sofferenza della lontananza, è arrivato il tempo di godersi una nuova fase della storia.
Gerusalemme ne esce fortificata, difesa, imprendibile col Signore che ne difende le porte d'accesso.
È tempo di benedizione, di nuova fecondità, tempo di felicità che viene dopo una grande tragedia, dopo un grande dolore. La vita riprende più forte e più lieta di prima.
È quello che ha vissuto Israele dopo l'esilio ed è quello che ci auguriamo dopo questo lungo periodo di pandemia che ci ha esiliati l'uno con l'altro, che ci ha lasciati nelle nostre case ma senza il conforto dei fratelli.
Sembra che un alone di terrore sia rimasto su tutti noi. Nel nome del Signore ritroviamo insieme un nuovo slancio, nella fiducia e nella speranza.
Il Padre, che non ci ha mai abbandonato nella prova e nelle tenebre, faccia uscire dalla paura e faccia rinascere la comunità delle nazioni.
È necessario approdare alla consapevolezza che insieme e solidali si può uscire dalla crisi e da tutte le piaghe mondiali, come terremoti, guerre, pandemie e carestie.
Che il nostro grido di gioia contagi tanti fratelli e si possa unire presto a quello di tutte le nazioni della terra!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Dt 4,1.5-9
Commento del 23/03/2022
Salmo 147,12-20
Commento del 11/01/2020
Vangelo di Mt 5,17-19
Commento del 10/03/2021
"Celebra il Signore, Gerusalemme,
RispondiEliminaloda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli".
È il Dio di Abramo, Isacco
e Giacobbe.
È il Dio di Gesù.
È il mio Dio.
Si prende cura di tutti e di ognuno.
Rende sicuri con il suo amore.
Benedice con la sua grazia.
È il mio Dio.
"Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli".
Manda sulla terra il suo messaggio:
RispondiEliminala sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana.....
Fa cose prodigiose
Fa
Opera
Non è fermo.apatico,adagiato
Fa
E fa fare a chi si nutre della SUA Parola,qualità di vita
Amen