Salmo del 20 novembre 2023

I tuoi decreti sono il mio canto
Sal 119 (118),53- 54. 61

"53 Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge.

54 I tuoi decreti sono il mio canto
nella dimora del mio esilio.

61 I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge".


Il salmo 119 con i suoi 176 versetti affronta ogni genere di tema senza mai dimenticare la lode.
Lo stupore, la gioia, l'impegno, la gratitudine per la Parola di Dio ascoltata e meditata giorno e notte (cfr. Sal 1,2) assume mille forme in questo meraviglioso Salmo.
Per quanti ostacoli la Parola di Dio trovi nel nostro cuore, la sua forza vince dandoci la possibilità di attingere alla Sapienza, rendendoci capaci di discernere e camminare secondo il disegno del Padre.

"Mi ha invaso il furore contro i malvagi
che abbandonano la tua legge".

Il salmista sente tutta la distanza con chi è incurante dell'insegnamento di Dio, Thorà in ebraico, tradotto anche come legge ma non nel senso di un insieme di norme vincolanti.
La ribellione a ciò che siamo e che la Parola ci rivela, fa vivere da schiavi. Pensando di essere liberi in effetti ci si arrende ad un egoismo alienante, all'affermazione di sé a tutti i costi che distrugge noi e i fratelli.
Il salmista si sente invaso da un "furore contro i malvagi", una repulsione profetica del male. Non è semplice ira, non è neanche odio; il bene inizia a diventare così necessario che attrae come una calamita, e, all'opposto, respinge da tutto ciò che ferisce e distrugge.

"I tuoi decreti sono il mio canto
nella dimora del mio esilio".
E' paradossale, ma la Parola è un antidoto proprio quando sembra non risuonare, quando si è scacciati da una dimora di pace, quando l'esilio dal proprio bene sembra durare per sempre.
E allora anche i momenti bui della vita diventano motivo di canto, di preghiera, di meditazione, perché la tristezza e lo scoraggiamento sono scacciati dalla dolcezza della Presenza.
Come un esule ricorda i canti della sua terra per sopportare il peso dell'esilio dalla patria, così il credente si aggrappa alla Parola di Dio per avere la forza di superare i momenti di fatica e di sfiducia , propri e quelli di chi ha vicino.

"I lacci dei malvagi mi hanno avvolto:
non ho dimenticato la tua legge".

Legge, decreti, sono due dei tanti sinonimi che il Salmo usa per indicare i modi con cui il Signore instancabilmente ci parli.
Anche quando tutto sembra perso, quando i nemici che combattono dentro di noi sembrano avere la meglio buttandoci nell'angoscia, il ricordo delle Parole, che ci hanno fatto compagnia nelle nostre meditazioni, ritornano a confortarci, a placare la paura per cose più grandi di noi.
Anziché essere avviluppati dallo conforto, ci troviamo avvolti e protetti da Parole che ci risuonano dentro, portatrici di luce interiore.
I lacci diventano abbracci, i fallimenti, i rimpianti e i rimorsi si trasformano in memoria di salvezza, momenti in cui il Signore ha agito. Agisce anche oggi per liberarci e condurci alla pace.
Nelle prove della vita, nelle nostre impossibilità, lasciamo una porta aperta alla Parola. Lei farà il resto, riaprendoci al canto.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Mac 1,10-15.41-43.54-57 62-64
Commento del 15/11/2021

Vangelo di Lc 18,35-43
Commento del 14/11/2022


Commenti

  1. I TUOI decreti sono il mio canto
    Si
    Senza TE non so stare,...ricordi di versi di una canzone
    TU mi sproni,mi spingi verso il TUO Regno
    ogni giorno,con ogni mezzo ,per contribuire a realizzarlo con quello a cui più ci tieni;l'AMORE!
    Grazie

    RispondiElimina
  2. "I tuoi decreti sono il mio canto
    nella dimora del mio esilio".
    In cammino verso la patria,
    la Parola di Dio sostiene,
    da forza,
    illumina,
    da speranza.
    Canto la Parola.
    Canto e cammino.
    "I tuoi decreti sono il mio canto
    nella dimora del mio esilio".

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