Vangelo del 6 novembre 2023
Perché tu abbia il contraccambio
Lc 14, 12-14
"In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l'aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio.
Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti»".
Il banchetto conviviale compare spesso nei Vangeli come metafora della festa del Regno di Dio o come paragone di carità e nozze nei detti sapienziali di Gesù. È un'immagine quotidiana perché Gesù partecipava spesso a banchetti nelle case più diverse, con ospiti di vario genere e per lui era sempre un'occasione preziosa per annunciare un nuovo modo di far festa.
L'ultima cena è il banchetto della rivelazione per eccellenza dell'Amore, la gratuità che arriva al dono totale, a perdere la vita per farsi cibo gratuito per tutti.
"In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l'aveva invitato".
I farisei tengono continuamente Gesù sotto osservazione nella speranza di vederlo fare un passo falso e accusarlo di aver profanato la legge divina.
"In quel tempo, Gesù disse al capo dei farisei che l'aveva invitato".
I farisei tengono continuamente Gesù sotto osservazione nella speranza di vederlo fare un passo falso e accusarlo di aver profanato la legge divina.
Gesù lo sa ma accetta ugualmente l'invito a pranzo di uno dei capi perché non teme il processo contro le sue parole ma gli preme sempre dare liberazione a chi è prigioniero della logica di questo mondo.
"Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio".
Il dito sulla piaga della logica del mondo: do se ricevo, faccio se ci guadagno, la mia convenienza è il criterio delle mie decisioni, il motore che muove la mia volontà.
Gesù invita a disobbedire a questa logica, ad aprirci un nuovo modo di vedere la realtà. Il nostro egocentrismo rovina tutte le relazioni.
Prima di desiderare comportamenti più generosi bisogna tagliare con questo vecchio stile in cui io e i miei bisogni siamo al centro.
Difficile disobbedire ad una pulsione che sembra difenderci da chi ci impoverisce, mentre è proprio l'egoismo a rattrappirci nella solitudine e a far crescere l'astio verso il prossimo.
Se non si butta il vecchio, il nuovo rischia di non trovare posto.
Da banchetto che crea relazione amicale e condivisione vitale, si cade nel fariseismo, una religiosità del dovere che papa Francesco richiama col "do ut des":
«faccio qualcosa per ottenere quel che mi serve. Ma questo è un rapporto commerciale con Dio ...La prima cosa da fare è liberarci di una fede commerciale e meccanica, che insinua l’immagine falsa di un Dio contabile, un Dio controllore, non padre. E tante volte nella vita possiamo vivere questo rapporto di fede “commerciale”: io faccio questo perché Dio mi dia questo". "La fede è questione di libertà, è questione di amore"» (Angelus 10.10.2021).
La carità non vuole il contraccambio, "non cerca il proprio interesse" (1Cor 13, 5).
Aspiriamo anche noi ai carismi dello Spirito, entriamo al banchetto preparato per noi, in cui tutto è gratuito, tutto condiviso, nulla precluso.
Lasciamoci spogliare e rivestire dalla carità del Padre. Finalmente troveremo pace alla nostra sete di avere e desidereremo che tutti siano saziati come noi.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Rm 11, 29-36
Commento del 04/11/2019
Salmo 69 (68), 33-35
Commento del 30/07/2022
"Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio".
Il dito sulla piaga della logica del mondo: do se ricevo, faccio se ci guadagno, la mia convenienza è il criterio delle mie decisioni, il motore che muove la mia volontà.
Gesù invita a disobbedire a questa logica, ad aprirci un nuovo modo di vedere la realtà. Il nostro egocentrismo rovina tutte le relazioni.
Prima di desiderare comportamenti più generosi bisogna tagliare con questo vecchio stile in cui io e i miei bisogni siamo al centro.
Difficile disobbedire ad una pulsione che sembra difenderci da chi ci impoverisce, mentre è proprio l'egoismo a rattrappirci nella solitudine e a far crescere l'astio verso il prossimo.
Se non si butta il vecchio, il nuovo rischia di non trovare posto.
Da banchetto che crea relazione amicale e condivisione vitale, si cade nel fariseismo, una religiosità del dovere che papa Francesco richiama col "do ut des":
«faccio qualcosa per ottenere quel che mi serve. Ma questo è un rapporto commerciale con Dio ...La prima cosa da fare è liberarci di una fede commerciale e meccanica, che insinua l’immagine falsa di un Dio contabile, un Dio controllore, non padre. E tante volte nella vita possiamo vivere questo rapporto di fede “commerciale”: io faccio questo perché Dio mi dia questo". "La fede è questione di libertà, è questione di amore"» (Angelus 10.10.2021).
La carità non vuole il contraccambio, "non cerca il proprio interesse" (1Cor 13, 5).
Aspiriamo anche noi ai carismi dello Spirito, entriamo al banchetto preparato per noi, in cui tutto è gratuito, tutto condiviso, nulla precluso.
Lasciamoci spogliare e rivestire dalla carità del Padre. Finalmente troveremo pace alla nostra sete di avere e desidereremo che tutti siano saziati come noi.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Rm 11, 29-36
Commento del 04/11/2019
Salmo 69 (68), 33-35
Commento del 30/07/2022
"Perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio".
RispondiEliminaDare per avere.
Calcolare il proprio interesse.
Cercare il contraccambio.
Non è lo stile di Dio.
Non è lo stile di Gesù.
Non è lo il stile del Vangelo.
Non può essere il mio stile.
"Perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio".
Faccio qualcosa per ottenere quel che mi serve
RispondiEliminaSe vivo solo per questo,come ammonisce il Papa non è un rapporto libero,è un rapporto con un ragioniere;dare-avere.
Gesù non è calcolatore
E' dono gratuito.
Basta
A questo voglio mirare,al dono gratuito,a senso unico.