Vangelo del 21 novembre 2023

Parlava ancora alla folla
Mt 12,46-50

"In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre»".


Gesù parla alla folla, scena consueta che gli evangelisti ci raccontano. E altrettanto frequentemente leggiamo di qualcuno che ogni volta cerca di parlargli.
Tutto ruota intorno all'ascolto e non è strano per Israele, il popolo dell'ascolto!
Non si diventa da subito ascoltatori. Il cammino è lungo e le orecchie, che avvertono come "giusta" dapprima solo la propria voce, devono familiarizzarsi su una frequenza diversa, vitale, necessaria.
Chi sta intorno al Messia può rimanere folla anonima o lasciarsi penetrare dalle sue Parole.
Entrare a far parte del nuovo popolo è possibile anche per chi è ritenuto fuori d'Israele. Il criterio inedito del Signore non è la nascita o la circoncisione, ma l'ascolto e la scelta di seguire la novità che lui annuncia.

"In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla".
Gesù è la Parola di Dio fatta uno di noi, è la Parola del Signore presente e fattiva, risuonante e operante, come mai prima nel mondo.
Il Maestro si dona parlando, annunciando l'amore come fatto reale, evento che concretizza la passione del Padre per i figli bisognosi di vita.
Noi siamo credenti quando ci sintonizziamo, attenti al nuovo che ci viene detto perché ascoltandolo, ci crea, ci dà identità, ci libera da scorie che credevamo utili e ci rivela la dignità che non pensavamo di avere.

"Ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli".
È la famiglia umana di Gesù che lo cerca, che lo sente suo in modo esclusivo. Non sono venuti per ascoltare, cercano infatti di parlargli. E' quello che di solito facciamo con Dio: gli parliamo noi, pretendiamo attenzione per ciò che diciamo, che vogliamo lui faccia per noi.
E' un passo decisivo quello che Matteo sottintende in queste parole.
Non basta essere della famiglia di Gesù per uscire dalla folla che lo cerca per parlargli, per chiedergli, per farne il nuovo centro religioso.
Si è dei suoi se si rinuncia a parlargli stando "fuori" e si entra dove lui è, per ascoltarlo.
Inutile sommergere chi ci sta vicino con una valanga di "sagge raccomandazioni" che sono giuste solo per noi!

"Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti»".
Questo "qualcuno" esce dalla folla per attirare l'attenzione del Maestro fuori, in una non dimora, in un anonimato che non sa di casa e di familiari.
E ripete l'evidenza già detta: sta fuori la sua famiglia e cerca di parlargli. Sono due espressioni che dicono distanza, atteggiamento che pensiamo vincente ma che si rivela inefficace in qualsiasi relazione.
Attirati dentro, entrando tra coloro che ascoltano, anche noi, famiglia sua, siamo invitati ad aprire le orecchie, a spalancare il cuore, a desiderare di incontrarlo. Sarà l'ascolto la chiave giusta per aprirci e realizzare l'incontro nel profondo.
Ciò che resta per sempre, che crea relazione e pace è ascoltare: questo è il più grande atto d'amore!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Zc 2,14-17
Commento del 21/11/2022

Salmo da Lc 1,46-48
Commento del 07/10/2023

Vangelo di Mt 12,46-50
Commento del 19/07/2022


Commenti

  1. "In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla".
    Parla ancora alla folla.
    Parla ancora al mio cuore.
    Una parola che non ha smesso
    di correre nel mondo.
    Gesù parlava.
    Gesù parla.
    Gesù parlerà.
    È Parola che nutre.
    È Parola di vita.
    È Parola di Dio.
    "In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla".

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  2. Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti.
    C'è sempre difficoltà ad entrare in un posto,luogo ambìto.
    Devi sudare,guadagnartelo?
    E' così anche per il nostro Gesù?
    No,assolutamente
    è LUI che chiama,che mi scaraventa dentro;a contato intimo con LUI!
    Grazie mio avvicinatore.

    RispondiElimina

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