Prima lettura del 3 novembre 2023
Rm 9, 1-5
"Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen".
Paolo teologo ebreo e fedele osservante della tradizione dei padri, nell'incontro con il Risorto sulla strada per Damasco trova un nuovo punto di vista e di fede per la sua vita di credente. È faticoso per lui fare il passaggio dalla tradizione di Israele al Vangelo di Gesù, ma è la Parola a traghettarlo nell''esperienza di liberazione e a farne il più grande evangelizzatore di tutti i tempi.
Il Vangelo gli appare come la fioritura, il compimento maturo della lunga esperienza spirituale d'Israele.
Sente di essere arrivato tra le braccia di chi da sempre lo ha atteso ma la compagnia col Signore non diminuisce in lui la compassione, la partecipazione al destino dei suoi fratelli ebrei.
In questo capitolo 9 della lettera ai Romani ci rivela la sofferenza profonda che lo accompagnerà sino alla fine della vita, messa tra le mani amorevoli del Padre affinché completi lui il progetto salvifico universale; come è stato per lui, lo sia anche per l'intero popolo.
"Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento".
Paolo non vuole comunicare un semplice sentimento o un malessere passeggero. La verità che il Cristo ha rivelato scardina ogni precedente convinzione, ogni arroganza di superiorità, ogni interesse per il proprio tornaconto.
L'apostolo ha ormai rinunciato ai suoi progetti salvifici e questo lo ha portato ad una "parresia", ad una schiettezza che è più dell'onestà intellettuale. In Paolo l'annuncio della verità è carico di audacia, nonostante i pericoli della persecuzione, di coraggio in mezzo a lotte e impedimenti (cfr. 1Ts 2,2 ), colmo di un ardore che ci colpisce sempre.
Traspare la sua serenità interiore frutto dell'Amore del Padre che lo rende libero davanti a tutti, che siano politici e potenti, o stranieri e appartenenti ad altre religioni.
"E la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo".
Paolo è consapevole che la certezza della salvezza nasca perché è lo Spirito a guidarlo.
Lo Spirito è sempre in dialogo profondo col nostro spirito e ci convince, ci attesta la figliolanza (cfr. Rm 8, 16). Su questo terreno cresce l'esperienza di essere amati, risollevati e perdonati.
"Ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua".
Il rifiuto del Messia da parte del popolo dell'attesa è il grande fallimento che Paolo sente sulla sua carne.
Un dolore profondo e una grande sofferenza lo abitano perché vorrebbe condividere con tutti i suoi fratelli la perla preziosa che ha trovato.
La bellezza e la libertà dell'aver incontrato il Messia risorto e vivente è un dono troppo grande per tenerlo solo per sé!
Non fermare il dialogo, trovare ogni mezzo per guadagnare un figlio e una figlia al Cristo, sarà la missione di tutta la vita, senza la pretesa di battezzare o di convincere con mezzi coercitivi e con ricatti morali.
La chiesa tutta, ognuno di noi che porta la Parola ad echeggiare in ogni posto della terra, impari da Paolo: dica la verità in Cristo e tenga sempre fermo il rispetto e la libertà di chi ascolta. Sarà lo Spirito a convincere e a portare ognuno al Padre.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Rm 9, 1-5
Commento del 09/08/2020
Salmo 147, 12-13
Commento del 15/03/2023
Vangelo di Lc 14, 1-6
Commento del 28/10/2021
"Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo".
RispondiEliminaParole di Paolo.
Testimonianza
del suo amore per Dio.
Cristo e lo Spirito Santo
nella sua storia,
a fondamento della sua fede
e della sua speranza.
Cristo è Via, Verità, Vita.
Lo Spirito testimone
dell'Amore di Dio in noi.
Così il Signore entra
nella storia di ognuno.
"Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo".
Ho nel cuore un grande dolore,una sofferenza continua.
RispondiEliminaE' quello che ha chi ha in mente un progetto,qualcosa a cui tiene e non vede l'ora che si realizzi.
Il progetto di Paolo,dettato dallo Spirito è solo condurre a Cristo,il maggior numero di fratelli.
Fa che io sia tra questi!
Fa che io faccia innamorare di TE,o mio Gesù,altri fratelli.
amen