Prima lettura di domenica 5 novembre 2023

Non ci ha creati un unico Dio?
Ml 1,14b-2,2b.8-10

"Io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione.
Voi invece avete deviato dalla retta via
e siete stati d’inciampo a molti
con il vostro insegnamento;
avete distrutto l’alleanza di Levi,
dice il Signore degli eserciti.
Perciò anche io vi ho reso spregevoli
e abietti davanti a tutto il popolo,
perché non avete seguito le mie vie
e avete usato parzialità nel vostro insegnamento.
Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio? Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri?"


Il profeta Malachia è l'ultimo dei profeti minori dell'Antico Testamento; per questo gli ebrei lo riconoscono quale "Sigillo dei profeti". E' un grande riconoscimento per Malachia vissuto circa nel V secolo prima di Cristo, subito dopo il ritorno dall'esilio babilonese e dopo la ripresa del culto nel tempio di Gerusalemme.
Per la deriva religiosa dei sacerdoti, Malachia alza la sua voce di denuncia perché cerca la fedeltà del popolo e il ritorno ad un culto più vero e personale. Se il pastore non fa il suo servizio, il gregge rimarrà in balia di qualunque predone.
Ma il profeta, parlando ai sacerdoti, richiama alla responsabilità di tutti, ad un rapporto col Signore che interessa ogni persona e che plasma nel profondo coloro che dell'alleanza dei padri si nutrono.

"Non abbiamo forse tutti noi un solo padre?".
È bello poter affermare con fiducia e convinzione che tutti noi già in questo mondo abbiamo il Signore come Padre. È padre di tutti. Di tutti si cura e di ognuno si fa carico nel cammino della vita.
Partire da questo presupposto iscritto nel nostro DNA, cambia la nostra relazione con i fratelli, ci fa sentire parte di un'unica famiglia umana, ci apre alla ricerca di un padre comune, di un'identità di figli che ci contraddistingue.
Non si può parlare di guerra avendo un unico Padre, né di lotte se si è membri dell'unica casa comune.

"Forse non ci ha creati un unico Dio?"
Lo stesso Padre ci ha dato la possibilità di venire alla luce, lui è il creatore di tutti, unica sorgente della vita e dell'amore che nutre e sorregge il mondo.
Nessun vivente può camminare nelle vie della vita senza che sia stato voluto dall'amore paterno di Dio.

"Perché dunque agire con perfidia l’uno contro l’altro, profanando l’alleanza dei nostri padri?"

Che senso ha il male se non dobbiamo guadagnarci la stima e l'amore del Padre? Che bene porta alla nostra vita gareggiare e soppiantare il fratello se siamo tutti graditi a Dio, ognuno secondo la propria peculiarità?
La storia dei primi fratelli ci insegna che rivalità e perfidia arrivano a profanare il prossimo, a volerne la cancellazione con ogni mezzo (cfr. Gn 4,6-9).
Solo l'ignoranza, la cattiveria o l'illusione di poter fare a meno degli altri, possono portarci ad agire contro una creatura come noi, figlio e figlia dello stesso Padre.
L'alleanza fatta dal Signore da Abramo in poi, è sacra, voluta da un Padre, sostenuta dalla sua stessa fedeltà e sacralità; dal patriarca in poi tutte le generazioni scoprono di far parte dell'unico progetto che posta alla salvezza.
Lasciamoci interrogare dalle domande di Malachia, riconosciamo che il conflitto con i fratelli non solo distrugge la loro dignità davanti a nostri occhi, ma distrugge in noi stessi la dignità di figli e di fratelli allontanandoci dalla paternità del Signore.
La profezia è sguardo sul nostro futuro: ci mostra che volare verso la verità si può fare solo rispettando e procedendo insieme ai fratelli che pregano e amano diversamente da noi, ma proprio per questo ci indicano l'amore universale e omnicomprensivo del Padre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 131 (130)
Commento del 05/11/2019

Seconda lettura di 1Ts 2,9-13
Commento del 28/08/2019

Vangelo di Mt 23,1-12
Commento del 07/03/2023


Commenti

  1. "Non abbiamo forse tutti noi un solo padre?"
    Alla luce di questo,donami una gioia immensa nel cuore,fammi danzare alla visione di un fratello,abbracciarlo e percorrere il cammino che porta a TE.
    Amen

    RispondiElimina
  2. "Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio?"
    Viene voglia di gridare subito si.
    Una domanda che fa nascere una risposta gioiosa.
    Una domanda da farsi davanti ad ogni uomo ed ogni donna che incontro.
    Un solo Padre.
    Un unico creatore.
    Un'umanità di figli e fratelli.
    Un'umanita nata dalla stessa sorgente.
    "Non abbiamo forse tutti noi un solo padre? Forse non ci ha creati un unico Dio?"
    Si.
    Alleluia.

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