Salmo del 22 novembre 2023

Porgi l'orecchio
Sal 17 (16),1

"1 Preghiera. Di Davide.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.

Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno".


Davide, re e profeta, da cui discende il Messia, è autore di gran parte dei Salmi. Da pastore e poi da re non si è mai staccato dalla sua cetra.
Cantore e poeta quindi, ha continuato con i suoi canti a pregare il Dio della vita e a insegnarlo a noi.
Il Salmo 17 è ricco speranza, animato dalla certezza che Dio difende i suoi fedeli, li protegge come la pupilla del suo occhio e li avvolge all'ombra delle sue ali. Il Signore è nemico di chi opprime poveri e indifesi, a chi irretisce con false promesse per carpine la vita. La vittoria finale è sua.

"Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido".

Senza fiducia nessuno può pregare così. Davide è certo che il Signore ascolta la voce di chi lo invoca. Grida al Signore desideroso della sua attenzione, lo attira, lo fa scendere fino alla sua condizione miserevole e bisognosa.
La preghiera è potenza degli impotenti, speranza che si fa strada nella disperazione, appiglio nelle tempeste della vita.
Davide non era solo un condottiero implacabile, un re potente e peccatore: rimane sempre il pastorello che canta su pascoli erbosi, il fedele che sa di sbagliare e si affida ad un Padre.
Da re si lascia guidare, da condottiero depone le armi e si comporta da figlio.

"Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno".

L' inganno di cui spesso si parla nei Salmi non è il tradimento o la menzogna; è riferito all'idolatria, al lasciarsi ammaliare dalla falsità degli idoli, è "prostituirsi" a loro per avere la salvezza.
Ingannatrici sono le loro promesse, vana la felicità a buon mercato che ci viene proposta dai falsi idoli, rapitori delle nostre esistenze.
Le labbra di Davide non si sono macchiate pregando dei inesistenti.

Il primo versetto del Salmo dice tanto a noi e agli uomini di tutti i tempi.
La Scrittura non sarà mai oppio che addormenta e stordisce. E' parola del Padre che ci spinge a cercarlo e ad invocarlo; è sostegno inviato a noi per aggrapparci alla Verità che ha la potenza della vita e che la dona gratis.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 2 Mac 7,1-2. 9-14
Commento del 06/11/2022

Sal 17 (16),6-8
Commento del 16/09/2022

Vangelo di Lc 19,11-28
Commento del 17/11/2021


Commenti

  1. "Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
    sii attento al mio grido".
    Ascolta, sii attento.
    Oso.
    Quando prego, oso.
    Con fiducia, oso.
    Da quello che ho ascoltato
    sono certo che posso farlo.
    Con il Padre, posso farlo.
    "Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
    sii attento al mio grido".
    Non è vana la mia preghiera.
    Non è sprecato il mio grido.
    Sono certo del tuo ascolto.
    "Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
    sii attento al mio grido".

    RispondiElimina
  2. Porgi l'orecchio alla mia preghiera.
    Sempre.
    Ascolta,fammi sentire sempre,protetto da TE.
    TU sei sempre vicino a me!
    Ma è che io devo percepirlo,per questo ti prego.
    Amen

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019