Prima lettura del 25 agosto 2020

Nessuno vi inganni
2Ts 2,1-3.13-17

"Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo!
Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene".


Paolo affronta in modo diretto una delle domande più pressanti e strane del cristianesimo: quella riguardante il ritorno del Signore che col tempo si è impropriamente trasformata nella domanda sulla fine del mondo.
Terreno fertile per fasulli visionari e mistici fantasy, Paolo l'affronta, riportando tutti con i piedi per terra alla luce del Vangelo.

"Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui".
Venuta e raduno: i due movimenti della Parusia! Il Signore compie la sua opera iniziata con la sua Pasqua e continuata nel tempo della Chiesa, fino a raccogliere tutti i suoi figli dispersi per tenerli con sé per sempre.

"Vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente".

Nei nostri giorni, oltre ai mistici fantasy, si sono aggiunti i Maya che rivelerebbero, dopo millenni, date e tempi precisi. I credenti sono esortati a non correre dietro a questo o a quello.
Il Giorno del Signore lo conosce solo il Padre, né angeli, né uomini, come Gesù ha detto:
"Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre" (Mt 24, 36).
Ogni affermazione di conoscenza o altre indicazioni da calendario sono evidentemente false.
Confondere, allarmare, plagiare e sfruttare la buona fede, è il fine di chi dice di sapere cose precise su questo argomento.

"Nessuno vi inganni in alcun modo!"

Indicazioni antica ma sempre attuale e necessaria. La fede non deve cadere in trappole visionarie su questo argomento; l'unica guida certa è la Parola del Figlio che sveglia in noi l'attesa dei tempi di Dio, atteggiamento fondamentale per il credente.

"Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità".
Paolo passa dall'esortazione ai fratelli al ringraziare il Signore per le meraviglie che opera in loro.
Chi aderisce alla fede in Cristo è primizia dei salvati, lievito fecondo per attrarre tutti gli uomini al Salvatore.
E' lo Spirito la forza e il fermento della Chiesa che convince i discepoli dell'amore di Dio per l'umanità.
Questa è la verità: credere all'amore di Dio per noi è il vertice della fede.

"A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo".
Il Vangelo che Paolo annuncia instancabilmente, e che continua oggi ad essere proclamato, ci rende capaci di "possedere", di accogliere e di vivere nella gloria, cioè nell'amore di Dio che si è manifestato nelle parole e nelle azioni di Gesù.

"Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera".
Spesso noi cristiani non ci rendiamo conto del prezioso tesoro che abbiamo ricevuto nell'annuncio.
E' un tesoro da custodire, da proteggere da false illusioni, stando vigili per non farsi ingannare da parole diverse, forse più accomodanti perché umane, ma che non contengono la forza di resurrezione del Vangelo.
La facilità di comunicazione dei mass media ha moltiplicato il bombardamento di "favolette", pseudo messaggi di angeli, santi, madonne. Ma solo il Vangelo è Vangelo! Fare discernimento è un dono maturo della fede, quello che tutti i cristiani devono chiedere allo Spirito.

"E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene".
Da fondatore e anziano della comunità Paolo fa scendere sui fratelli la benedizione, invocando la grazia che elargisce doni immensi, la consolazione che è certezza dell'eredità promessa e la speranza fondata in Gesù Cristo e nel Padre con la quale possano affrontare le lotte del mondo.


Anche noi siamo sballottati da tante convinzioni diverse che tentano di mettere idoli più credibili al posto della crudezza del Vangelo. Non è facile perdere quando tutti ti spingono a vincere schiacciando gli altri; non è ovvia la via della croce nella società moderna; è arduo guardare alla storia e vederci un disegno di salvezza che conduce tutte le cose al bene.

Ma non siamo lasciati soli perché la benedizione di Paolo ci ha raggiunti e ci conforta, dandoci la certezza che ogni opera di bene, suggerita dallo Spirito, arriva alla sua meta perché è volontà del Signore, per noi e per tutti gli uomini, che la lettera del Vangelo si faccia cibo che nutre e arrivi a compimento pieno nel Giorno del Signore.

Commenti

  1. "Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza". Non unici ma primizia. Chi oggi crede non si distingue dagli altri come unico salvato, ma perché segno della raccolta abbondante che il Signore, nella sua misericordia, farà seguire. Questo costituisce la gioia della fede. Credere mi spinge avanti certo che il più seguirà nel raccolto di Dio. Scelti per aprire il raccolto. Scelti per iniziare la festa. Scelti per mostrere un anticipo del grande dono che segue. Meravigliosa missione. Io stesso perciò segno di speranza per me e gli altri.

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  2. Attendere il signore che viene è l atteggiamento fondamentale della mia nostra vita cristiana. Significa tendere verso di lui, concentrare in lui lo sguardo della speranza, confirmare il mio modo di essere il mio cammino a lui. Significa per me vivere con responsabilità e fedeltà i miei impegni, perché è il mezzo per intessere con Lui la giusta relazione con lui che è colui che viene vuol dire vivere i miei compiti, i miei impegni cercando in ogni cosa la giustizia, la misericordia, la fedeltà. Perché così cerco il signore e imparo ad attenderli con cuore puro.

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