Prima lettura dell'8 settembre 2020

Sarà la pace
Mic 5, 1-4

"E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!"


Il nome del profeta Michea, vissuto circa 700 anni prima di Cristo, significa "chi è come Dio?"; con la sua stessa vita ricorda l'unicità del Signore, lo stupore di appartenere ad un popolo amato e accompagnato da un Dio che si distingue da tutti gli altri dei pagani.
La sua predicazione è rivolta ad Israele diviso in due regni, sempre a rischio di essere conquistato dai più forti popoli vicini. L'attesa di salvezza e di un liberatore è pressante e i profeti di questo tempo tengono viva la speranza.

La nostra pagina è un esempio di quanto la visione di un profeta sia diversa dal sentire comune; non si lascia prendere dalla sfiducia per una politica disastrosa, ma ha la speranza di chi crede che promessa del Signore non ha tramonto.

"E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele".

Betlemme, che significa "casa del pane", vicinissima a Gerusalemme, è oggi un luogo occupato e chiuso da un muro terribile, segno della guerra mai finita tra israeliti e palestinesi.
Eppure il primo episodio che la cita nella Scrittura è lontanissimo nel tempo. Betlemme è il luogo della nascita di Beniamino, ultimo figlio del patriarca Giacobbe (cfr. Gn 35, 16), ma anche luogo di dolore perché Rachele perse lì la vita dandolo alla luce.
Un altro parto importante segna questo villaggio: vi nasce e vive il re e profeta Davide, dalla cui dinastia nascerà il messia.
E' un piccolo villaggio del regno di Giuda quindi, a cui nessuno darebbe molta importanza, ma Michea lo mostra come casa che partorirà il Re, la nuova speranza di Israele.

"Le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti".

Non è un re che spunta dagli uomini: la sua radice affonda nei giorni che nessuno ha visto, nel tempo che solo Dio conosce.
Questa profezia, citata esattamente nel Vangelo di Matteo, illuminerà gli studiosi di Gerusalemme all'arrivo di altri sapienti venuti da lontano (cfr. Mt 2, 4-6).
Da lontano nel tempo e da lontane terre si annuncia un Re che sconvolgerà il corso degli eventi facendo irrompere Dio nella carne dell'umanità.

"Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire".

Ci sarà un tempo in cui il popolo sarà sottomesso ad una potenza straniera, ma sarà un tempo limitato, gestito dal Signore.
È una lettura profonda, fatta durante eventi difficili e bui.
L'annuncio di un parto, di una nuova vita si affaccia dove non sembrava più esserci un futuro.
Questa misteriosa donna, deve partorire: non si può fermare l'avvento del Figlio atteso da tutti!
Nella casa, origine del re Davide, unto per eccellenza in Israele, nascerà il pane voluto dal Signore che nutrirà l'intera umanità in attesa.

"E il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele".
Come Isaia, suo contemporaneo, Michea annuncia un resto di Israele, i sopravvissuti dalla grande prova dell'Esilio, che torneranno nella loro terra.
Le parole di questo profeta aggiungono speranza alla speranza; sono dissetanti per coloro che sentivano affievolirsi ormai la promessa della generazione immensa promessa al padre Abramo.

"Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio".

Finalmente il bambino, figlio del Re, diventerà il vero pastore del suo popolo, si prenderà cura lui stesso di Israele, con forza, e nessuno potrà impadronirsene o vincerlo.

"Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra".

Il sogno di questo piccolo popolo, che sembra non avere grandi possibilità di imporsi e diventare rispettato e temuto dalle grandi nazioni che lo circondano, viene riposto al sicuro in chi lo guida.
Il Re d'Israele non rimarrà rinchiuso in Palestina, in una sola terra promessa: verrà riconosciuto in mezzo a tutti gli altri popoli; toccherà ogni confine, abbatterà ogni limite territoriale e tutti potranno sentirsi sicuri.
E' veramente un dominio diverso da quello che concepiamo noi, una potenza che fa sentire al sicuro ogni popolo e ogni nazione!

"Egli stesso sarà la pace!"
Questa profezia mi rincuora: non invoca una pace fatta in nome di un potente piuttosto che un altro. Il Signore di tutti sarà la Pace!
È lo shalom definitivo, la pace per sempre, senza ombre e paure, che solo chi è Pace può promettere e realizzare.
Il Messia è l'amore di Dio realizzato,
è Pace presente qui e per sempre, per ogni uomo e donna sulla terra.

La Parola dei profeti era importante solo prima di Cristo? Assolutamente no!

La loro visione, che abbraccia i tempi, ci fa rallentare il respiro, ci fa guardare alla storia come un disegno di amore in cui la speranza riprende forza.
I profeti sono l'antidoto, oggi, alla confusione e alla precarietà di eventi che ci sfuggono dalle mani velocemente e di cui non ne riusciamo a cogliere il senso globale.
Di fronte ad una calamità, ad eventi drammatici che sembrano travolgere tutte le nazioni, la lettura di brani come questo di Michea danno un senso meraviglioso alla nostra vita, perché è innestata in questa storia significativa.
L'umanità continuerà ad essere come Betlemme, luogo del parto, culla di questo Figlio che nasce nelle nostre povertà, per portare senso e Pace a tutti, fino agli estremi confini della storia.

Commenti

  1. Oggi è molto chiaro il messaggio che contrappone la grandezza alla piccolezza a ciò che è umile, Gerusalemme a Betlemme . Questa o signore è la tua scelta, la tua strada:scegli ciò che è piccolo, insignificante, nell' ombra. Istintivamente io non sceglierei in questa direzione ma la salvezza frequenta queste strade. Aiutami a famigliarizzare sempre di più con la tua logica a vivere in essa nella quotidianità delle piccole scelte. Convinta che ciò che è salvezza sta nascosto in cui che è piccolo,insignificante,umile.

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  2. "Le sue origini sono dall’antichità,
    dai giorni più remoti". Sento la forza di una radice. Sento la sicurezza di un ancoraggio. Sento la vertigine dell'origine remota. Prima del tempo, prima di ogni cosa, la mia origine, l'origine di tutto. Tutto passa ma rimane fermo il momento della sorgente, il tempo dove tutto inizia a scorrere. Sorgente della vita, di ogni vita, di tutta la vita, come il Messia anche io sono nato la. Il profeta Michea trascina il mio sguardo lontano perché io senta tutta la ricchezza di questa storia d'amore divina che mi coinvolge. Tu Origine di ogni dono, tu Sorgente di ogni vita, tu Radice di ogni speranza, dona luce al mio oggi.

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  3. egli stesso sarà la pace.
    Si chi altro......
    Pace rivendicata da tutti;è sulla bocca,si solo sulla bocca.....
    Cecità su ciò che ci sta soffocando......
    Beni effimeri........
    Pace lontana.....
    Signore donami luce sulle mie azioni.

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