Salmo del 12 settembre 2020

Alzerò il calice 
Sal 116 (115), 10-19

"10 Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».

11 Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».

12 Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?

13 Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

14 Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.

15 Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

16 Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

17 A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

18 Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,

19 negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.

Alleluia"


Nella delusione e nell'amarezza, il fedele non smette di pregare, il cuore non smette di mettersi nelle mani del Padre. Il nostro Salmo è un esempio di come la preghiera è sempre possibile ed usa il linguaggio della storia di quel momento, qualunque esso sia.

"Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice»".

Come tenere viva la fede quando la sofferenza chiude la gola e lo stomaco?
L'infelicità è un paio di occhiali annerito che toglie la luce agli occhi dell'anima.
La notte più cupa toglie la memoria e drammaticamente recide i rapporti.

"Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo»".

Si dice che nel momento del bisogno si scopre chi sia veramente un amico. In effetti penso che se il bisogno è psicologico e spirituale, gli amici mancano perché non si vedono più! Perdere la fiducia in tutti coloro che ci stanno vicino, è un vero baratro di solitudine.
Nel profondo delle tenebre solo chi può penetrarle ci può tirare fuori.

"Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?"

Ecco la via d'uscita dal tunnel profondo!
Scoprire che non si è soli completamente, che il Signore era lì, accanto, pronto a salvarci, fa uscire dalla diffidenza per ricominciare un percorso di fiducia.

"Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore".

La spiritualità è un'ancora di salvezza potente!
Dopo un periodo terribile, trovare un senso, un significato a ciò che ci ha destabilizzato, è il trampolino che fa rialzare la testa e vedere il sole.
Alzare il calice è simbolo di una vita che si dona, che si offre al Signore.
Ogni figlio diventa sacrificio gradito come il Figlio, non sacrificato ma santificato.

"Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo".

Il mistero dell'amore di Dio, sperimentato nell'intimità della propria vita, riscoperto a tentoni nella notte, trova la necessità di essere condiviso nell'assemblea con i fratelli. E' un dono troppo grande la vita risorta per essere tenuta nascosta!

"Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene".

A chi ha scardinato il male da occhi e cuore, rivolgo la mia preghiera. Non mi rivolgo ad uno sconosciuto, ma ad un Dio Padre e Madre che si prende cura delle mie povertà.

"A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore".
Non più sacrifici di animali, ma di lode, non più offerta da bruciare sull'altare, ma un cuore pieno di fede rivolto a chi salva. Invocare il Nome significa appoggiarsi all'amore e alla presenza costante che non ci abbandona mai.

"Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme".
Liturgia e pellegrinaggio sono due occasioni per lodare il Signore per i suoi doni. Al centro della vita di un israelita c'era la città Santa, e al centro di essa il Tempio lì il fulcro di tutte le generazioni che trovavano una dimora comune e riconoscevano la loro appartenenza ad un popolo santificato dalla presenza concreta del Signore.

"Alleluia".
L'ultima parola del Salmo è lode pura, infatti questa parola ebraica significa "lode al Signore".
E' un'espressione che noi cristiani ripetiamo con insistenza nelle nostre liturgie e sottolineare che la lode è il modo più vero e più bello per mettersi alla presenza del Dio vivente.

"Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli".

Concludo questa meditazione su un percorso così vero, in cui tanti di noi si saranno riconosciuti, con questo versetto: è la scoperta che si può fare
solo nella pace ritrovata .
Nella prospettiva del Signore tutto di noi è prezioso, anche la nostra morte, così terribile e piena di solitudine ai nostri occhi!
Il Signore dà valore ad ogni istante del nostro vissuto; trasfigura ciò che pensavamo il peggio della vita, facendolo diventare momento profondo di intimità con lui; egli non toglie la croce ma la porta con noi.
In effetti quando diciamo "Sono troppo infelice", una sola cosa ci manca: sapere di non essere soli, sentire che qualcuno cammina in silenzio sulla nostra stessa via di dolore.
Ogni cosa di me, anche le più terribili e dolorose, sono preziose ai suoi occhi; prego di non dimenticare mai questa scoperta perché, nelle tempeste della vita, è l'unica ancora di salvezza.

Commenti

  1. "Agli occhi del Signore è preziosa
    la morte dei suoi fedeli". Lascio scorrere nella mia mente, lentamente, queste parole preziose. Le assaporo. Le sento dentro ognuna. Le lascio risuonare. "Agli occhi", mi scopro visto, guardato, preso in considerazione. "Del Signore", ecco chi è che si interessa a me, alla mia piccola vita, alla mia semplice esistenza. "È preziosa", con gioia sento che per lui c'è del prezioso nella mia vita, qualcosa che lo interessa e lo coinvolge. "La morte", grande sorpresa e stupore! Deve essergli prezioso tutto di me per essergli preziosa la mia morte, ciò che di me è finale, il mio limite più vero. "Dei suoi fedeli", così infatti mi ha reso il suo amore, capace di rispondere con fiducia alla fiducia sua per me! Si, ti voglio come mio Signore se perfino la mia morte ti è preziosa!

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  2. "Che cosa renderò al Signore
    per tutti i benefici che mi ha fatto?"
    NULLA EGUAGLIA la SUA opera nella mia terra............
    grazie

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  3. Anche questo è un salmo a me molto caro lo lego sempre alla mia professione e alimenta ogni volta che lo prego il significato, la profondità, la sua scelta di me, la mia risposta della mia consacrazione a lui. È come se rinverdisse ogni volta la mia vita con Lui. Mi dà pace, slancio, serenità e una gioia che permea tutto di me. Un senso di pienezza...come se nelle parole del salmo venisse sbarazzato il campo da tutto ciò che non interessa e resta solo Lui e me in questa storia di amore che ci lega l uno all altro .

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