Salmo del 23 settembre 2020
I tuoi comandi che amo
Sal 119 (118), 41-50
"41 Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa.
42 A chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola.
43 Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi.
44 Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre.
45 Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti.
46 Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi.
47 La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
48 Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti.
49 Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza"
50 Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere".
La liturgia continua a proporci il bellissimo salmo 119 e ci fermiamo a meditarlo dopo gli ultimi versetti del 31 agosto scorso.
La lunga meditazione, che questo salmo ci fa fare sulla ricchezza della Parola di Dio, è una vera scuola di preghiera, un percorso del cuore nelle tante sfaccettature luminose che mostra a chi le dedica del tempo.
"Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa".
È l'invocazione di ogni credente che sa di non essere completo, sa che la sua vita è in attesa dell'amore che salva. Ogni figlio si mette in ascolto e si gode la vicinanza del proprio padre, sapendo di essere protetto e guidato.
"A chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola".
Nei conflitti della vita, la Parola del Signore dona il modo giusto di rispondere, come faceva Gesù, animati dalla fiducia che viene dall'ascolto del Dio vivente.
"Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi".
È prezioso, per un credente, poter ripetere con le proprie labbra la Parola affinché giunga alle proprie orecchie e porti nel cuore il buon seme della speranza.
"Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre".
Cosa può sperare di più chi oggi sperimenta la forza e la bellezza di essere figlio di Dio? Non perdere mai la Parola e partecipare alla sua stessa eternità; lei che è sgorgata sin dall'inizio dal Padre, conduce tutto alla pienezza.
"Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti".
L'ascolto perseverante della parola di Dio toglie dall'angustia e allarga gli orizzonti.
Il cammino futuro di solito ci fa paura; vorremmo iniziarlo ma ci sembra sempre angusto e accidentato.
La Parola ci incoraggia: ci aspetta un'abbondanza di vita, un percorso agevole, largo, fatto per i nostri tempi.
La lunga meditazione, che questo salmo ci fa fare sulla ricchezza della Parola di Dio, è una vera scuola di preghiera, un percorso del cuore nelle tante sfaccettature luminose che mostra a chi le dedica del tempo.
"Venga a me, Signore, il tuo amore,
la tua salvezza secondo la tua promessa".
È l'invocazione di ogni credente che sa di non essere completo, sa che la sua vita è in attesa dell'amore che salva. Ogni figlio si mette in ascolto e si gode la vicinanza del proprio padre, sapendo di essere protetto e guidato.
"A chi mi insulta darò una risposta,
perché ho fiducia nella tua parola".
Nei conflitti della vita, la Parola del Signore dona il modo giusto di rispondere, come faceva Gesù, animati dalla fiducia che viene dall'ascolto del Dio vivente.
"Non togliere dalla mia bocca la parola vera,
perché spero nei tuoi giudizi".
È prezioso, per un credente, poter ripetere con le proprie labbra la Parola affinché giunga alle proprie orecchie e porti nel cuore il buon seme della speranza.
"Osserverò continuamente la tua legge,
in eterno, per sempre".
Cosa può sperare di più chi oggi sperimenta la forza e la bellezza di essere figlio di Dio? Non perdere mai la Parola e partecipare alla sua stessa eternità; lei che è sgorgata sin dall'inizio dal Padre, conduce tutto alla pienezza.
"Camminerò in un luogo spazioso,
perché ho ricercato i tuoi precetti".
L'ascolto perseverante della parola di Dio toglie dall'angustia e allarga gli orizzonti.
Il cammino futuro di solito ci fa paura; vorremmo iniziarlo ma ci sembra sempre angusto e accidentato.
La Parola ci incoraggia: ci aspetta un'abbondanza di vita, un percorso agevole, largo, fatto per i nostri tempi.
È il cammino tracciato dai precetti del Signore, non certo obblighi in cui stare con due piedi in una scarpa, ma guida che fa crescere nella magnanimità, nel cuore che accoglie la molteplicità della vita.
"Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi".
Sostenuto dalla sicurezza che gli viene dall'ascolto, il salmista non teme di affrontare nessun potere umano o di venire svergognato per ciò che dice.
"La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti".
Tornano altre immagini che dicono come il salmista intenda i comandamenti: non certo come un giogo opprimente, ma con la familiarità di parole amabili e preziose.
"Davanti ai re parlerò dei tuoi insegnamenti
e non dovrò vergognarmi".
Sostenuto dalla sicurezza che gli viene dall'ascolto, il salmista non teme di affrontare nessun potere umano o di venire svergognato per ciò che dice.
"La mia delizia sarà nei tuoi comandi,
che io amo.
Alzerò le mani verso i tuoi comandi che amo,
mediterò i tuoi decreti".
Tornano altre immagini che dicono come il salmista intenda i comandamenti: non certo come un giogo opprimente, ma con la familiarità di parole amabili e preziose.
La Parola di Dio, meditata, gustata, diventa dolce come il miele, compagna felice del nostro pellegrinaggio quotidiano.
Le mani alzate in segno di benedizione mostrano l'atteggiamento profondo del cuore che celebra l'amore.
"Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza".
Il Signore è fedele e le sue promesse sono il punto di forza della speranza del credente; da Abramo, padre dei credenti, in poi, la promessa ci sta davanti e ci indica la strada da fare.
"Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere".
Nella povertà e semplicità il salmista si riconosce consolato, cioè è certo che la sua eredità gli è assicurata dal Padre e non gli verrà mai tolta.
E' necessario soffermarsi, aiutati dai salmi come quello di oggi, sulla diversità di come noi intendiamo i comandamenti, i precetti, le leggi del Signore, e come invece le vede l'occhio del sapiente biblico.
Le mani alzate in segno di benedizione mostrano l'atteggiamento profondo del cuore che celebra l'amore.
"Ricòrdati della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza".
Il Signore è fedele e le sue promesse sono il punto di forza della speranza del credente; da Abramo, padre dei credenti, in poi, la promessa ci sta davanti e ci indica la strada da fare.
"Questo mi consola nella mia miseria:
la tua promessa mi fa vivere".
Nella povertà e semplicità il salmista si riconosce consolato, cioè è certo che la sua eredità gli è assicurata dal Padre e non gli verrà mai tolta.
E' necessario soffermarsi, aiutati dai salmi come quello di oggi, sulla diversità di come noi intendiamo i comandamenti, i precetti, le leggi del Signore, e come invece le vede l'occhio del sapiente biblico.
Egli afferma di sentirli come "i tuoi comandi che amo".
Siamo ancora lontani da questa docilità filiale, dal fare nostri compagni di viaggio i preziosi insegnamenti di un Padre che parla per guidarci, esorta per convincerci di bene, dà le sue parole come amorevoli incoraggiamenti.
Non più leggi, ma sorgenti di una gioia profonda che niente può turbare. Piano piano la Parola si faccia largo nel nostro cuore spaventato e ci educhi alla scuola biblica dell'amore di Dio.
"Questo mi consola nella mia miseria:
RispondiEliminala tua promessa mi fa vivere". Poche parole che contengono molte perle: consolazione, promessa, vita. La vita promessa mi è di consolazione. La consolazione di oggi mi viene dalla memoria di una promessa che è conficcata nel mio cuore. Ho ricevuto una promessa come germoglio di speranza che rallegra i miei occhi. Nella mia miseria, nel piccolo del mio esistere, l'eternità ha fatto capolino nella Parola di Dio arrivata a me. Può una parola sostenere una vita? Non lo so. Questa Parola però sostiene la mia vita. Questo lo so. Tra tante promesse, una affidabile alla quale mi aggrappo. Mi aggrappo alla Parola perché mi fa vivere, mi rivitalizza, mi riapre alla vita di oggi dopo che la delusione di ieri mi aveva chiuso.
"Questo mi consola nella mia miseria:
RispondiEliminala tua promessa mi fa vivere"
Senza la TUA promessa,la PROMESSA !
sarei solo
si
senza me'ta ,senza qualità,disponibilità
grazie