Prima lettura del 30 ottobre 2020

 
Vi porto nel cuore
Fil 1, 1-11

"Paolo e Timòteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
È giusto, del resto, che io provi questi sentimenti per tutti voi, perché vi porto nel cuore, sia quando sono in prigionia, sia quando difendo e confermo il Vangelo, voi che con me siete tutti partecipi della grazia. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù.
E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio".


Paolo è in carcere ad Efeso e da lì scrive, tra il 53 e il 62, ai cristiani della comunità di Filippi, situata al nord della Grecia.
Fondata da Paolo, la chiesa di Filippi era costituita per la maggior parte da cristiani venuti dal mondo pagano.
Nonostante fosse una comunità giovane, già era ricca di "vescovi e i diaconi", beneficata di tanti carismi e molto cara a Paolo che vuole confortarla con il suo sostegno anche da lontano.

"Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi".

Dio dona grazia ai suoi figli e Paolo la riceve, rende grazie al Signore e la augura sui filippesi: questa la forza della sua evangelizzazione, ancorata al Padre e rivolta ai fratelli in Cristo.

"Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente".
Mi dà una grande pace leggere queste parole! In un mondo esacerbato nei rapporti interpersonali, nella società e nella chiesa, leggere di una guida che non si scaglia contro gli errori ma riconosce il valore di coloro che ha portato alla fede e che il Signore gli ha messo vicino come compagni del cammino, mi consola!
Gli studiosi dicono che Paolo avesse un carattere rude, non facile, ma pagine come queste ci danno lo spessore di un uomo infervorato della sua missione, che come il Cristo, ama i discepoli e le persone che incontra nei suoi viaggi missionari.

"Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù".
Chi evangelizza è teso nell'impegno di strappare dall'idolatria e di mostrare la luce di Cristo. E' importante che questo fervore sia accompagnato dalla speranza che il cammino di rivelazione per ognuno sia nelle mani di Dio e non dipenda dalla bravura del missionario.
Paolo è confortato dalla certezza che, come è stato per lui, anche per i filippesi il Signore porterà questo percorso a compimento, nonostante le difficoltà e gli sbandamenti che non mancano nel cammino di fede.

"È giusto, del resto, che io provi questi sentimenti per tutti voi, perché vi porto nel cuore, sia quando sono in prigionia, sia quando difendo e confermo il Vangelo, voi che con me siete tutti partecipi della grazia".
Non ci sono catene che possano bloccare o affievolire la tenacia dell'apostolo, perché si sente unito ad una comunità intera che vive di Buona Notizia e attinge alla grazia continua che il Padre dona.

"Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù".
L'apostolo delle genti chiama il Signore a testimone di quanto questi figli gli stiano a cuore!
Più avanti dirà: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù" (Fil 2, 5). Lui per primo li fa suoi ed è mosso dal solo interesse di contagiare tutti con questo amore.

"E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio".
La carità è proprio quello che Paolo vive e che trasmette con la fede! Forse non ci siamo molto soffermati sulla necessità che la carità, che è la spinta per uscire da se stessi per arrivare agli altri e a Dio, debba crescere nella conoscenza, che per la Bibbia passa solo dall'esperienza, dal frequentare, crescere e confrontarsi con i fratelli.
Per questo il "pieno discernimento" ci è necessario per fare le scelte caritatevoli quando la paura per un domani fragile ci spingerebbe invece a farci "i fatti nostri" e a coltivare solo il nostro orticello di sicurezze che non portano a nulla.

Paolo, in carcere, non prepara la sua liberazione e la sua difesa in giudizio; implora invece che il giudizio sulle comunità che ha fatto nascere sia guidato dai frutti di giustizia che vengono solo da Gesù Cristo e dal Padre. Ha ricevuto grazia dal suo Signore in sovrabbondanza e con la stessa gratuità l'ha donata.
Un grande esempio di vita ci viene da un evangelizzatore che è guida di tutta la chiesa primitiva, e che continua ad esserlo anche per noi che attingiamo ancora a quella grazia che lui invoca su coloro che ha immerso in Cristo e che ama.

Commenti

  1. "Voi che con me siete tutti partecipi della grazia". È una parola che mi sta diventando sempre più familiare, grazia. Gratis, gratuitamente, senza prezzo, regalo, dono: esplode come un fuoco d'artificio in tanti colori. Siamo partecipi di un dono gratuito, veramente gratuito, divinamente gratuito. Di questa gratuità non esiste copia tra noi umani. Grazia è novità assoluta che irrompe dal profondo di Dio e colma il nostro profondo, ambiguo e terroso. Grazia è dono a cui mai si fa l'abitudine. Grazia è inedita e familiare insieme. Data a noi, costituisce eredità comune e non esclusiva ed individuale. La parola di Paolo me lo ricorda con limpidezza. Al dono il mio grazie. Al gratis il mio stupore. Alla grazia la mia lode.

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  2. "Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
    Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi".

    Signore cosa posso sperare di più,Ricordi me,piccolo,insignificante.

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  3. "Prego per voi". Quanta ricchezza di bene c'è in queste parole. Affidare, con la preghiera,a Dio i nostri sentimenti, i nostri rapporti, le nostre circostanze, soprattutto quelle più complicate e difficili da accogliere e vivere, ma non solo ciò che riguarda la propria vita, ma quella degli altri è davvero uscire fuori dai risentimenti, dalla sfiducia, dal vedere tutto intorno solo grigio. Quando l'angoscia o mille pensieri mortali mi assalgono prego, e ritorna in me il sereno

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