Vangelo del 15 ottobre 2020
"In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario.
Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca".
Continua Gesù nel suo assaltare le dure menti dei suoi interlocutori. Il dramma in fondo è sempre la resistenza all'ascolto. Le parole della bocca di Gesù annunciano una novità inaudita nella rivelazione di Dio e scribi e farisei ascoltano solo per usare quelle parole contro di lui!
"Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite".
Il ragionamento è semplice: facendo sepolcri monumentali ai profeti uccisi nell'antichità dai loro antenati, si attesta la mancanza di fede che ne ha causato la morte. Tali padri, tali figli: anche loro, che dovrebbero avere imparato dalle parole dei martiri, non ascoltano i profeti contemporanei, il Battista e Gesù.
Sulle ossa e sul martirio dei profeti costruiscono mausolei inutili. E' una religione di morte che non ascolta, quindi uccide!
E' un po' la storia che si ripete anche oggi a livello politico, sociale e religioso: i grandi uomini vengono osteggiati in tutti i modi da vivi. Quando poi la vita gli viene tolta, tutti a fare grandi proclami e orazioni funebri!
"Per questo la sapienza di Dio ha detto: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno», perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario".
Nel progetto di Dio la morte dei profeti è già messa in conto; egli sa bene quanto gli innocenti, da Abele fino ad arrivare ai profeti uccisi da re e sacerdoti, sono quelli che pagano con la vita per l'arroganza, l'invidia e il peccato dei fratelli.
A quelli che ascoltano Gesù denuncia apertamente questo conto lunghissimo di cui si è macchiata la classe religiosa che ha usurpato il potere, mettendo a tacere le parole di chi cercava di far tornare il popolo sulla via del vero Signore.
La religione che uccide i suoi profeti è per Gesù un segno che dice l'assurdità del percorso fatto, il capovolgimento di ciò che deve essere una comunità docile alla rivelazione del Padre.
Adesso, davanti a loro, non c'è un semplice profeta, c'è il Figlio, l'atteso, il Verbo, compimento di tutte le parole profetiche.
Eppure Gesù sa già che anche a lui riserveranno lo stesso trattamento, come annunciato nella parabola scandalosa dei contadini che uccidono prima i servi e poi il figlio del padrone (cfr. Mt 21, 33-43).
"Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito".
Non entrare e non far entrare: è la negazione della missione dei teologi, dei dottori della legge, che avrebbero dovuto aprire i sigilli dei libri grazie al loro studio, per portare alla conoscenza di tutti ciò che la Scrittura rivelava. È il fallimento del loro ministero e, in questo modo, non si sono accaparrati nulla perché neanche loro sono entrati in intimità col Padre, neanche tutto il loro studio è servito a penetrare i misteri di Dio!
"Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca".
Reazione prevedibile visto che le parole del Figlio-Profeta ha tolto loro la maschera di guide, rivelando che dietro c'erano mercenari che si vendevano le pecore, preoccupati solo dei propri privilegi.
Ormai il loro obiettivo è incastrare Gesù; ha una parola troppo incisiva e vera. Va messo a tacere proprio usando quello che dice, per screditarlo come maestro coerente e credibile.
L'epilogo di questa storia di sangue la conosciamo bene.
Gesù afferma: "Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione".
Il martirio dei giusti è arrivata al culmine con Gesù e la sua generazione ne vede il conto, definitivo e saldato.
E' vero, delle morti dei profeti, della morte di tutti gli innocenti, della sofferenza di ogni uomo, il tempo di Gesù darà la risposta. E non è quella che si potrebbe immaginare: non pagheranno i dottori, i farisei, gli scribi, il re, il procuratore romano, i potenti di questo mondo. Pagherà il Figlio, per tutti!
Senza il percorso dietro al Cristo i sigilli della Parola rimangono chiusi. Lui è il solo capace di aprirci il Libro (cfr. Ap 5, 1-5) per decriptare un amore così estremo che tutta la sapienza di questo mondo non coglie se non come pazzia!
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario.
Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca".
Continua Gesù nel suo assaltare le dure menti dei suoi interlocutori. Il dramma in fondo è sempre la resistenza all'ascolto. Le parole della bocca di Gesù annunciano una novità inaudita nella rivelazione di Dio e scribi e farisei ascoltano solo per usare quelle parole contro di lui!
"Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite".
Il ragionamento è semplice: facendo sepolcri monumentali ai profeti uccisi nell'antichità dai loro antenati, si attesta la mancanza di fede che ne ha causato la morte. Tali padri, tali figli: anche loro, che dovrebbero avere imparato dalle parole dei martiri, non ascoltano i profeti contemporanei, il Battista e Gesù.
Sulle ossa e sul martirio dei profeti costruiscono mausolei inutili. E' una religione di morte che non ascolta, quindi uccide!
E' un po' la storia che si ripete anche oggi a livello politico, sociale e religioso: i grandi uomini vengono osteggiati in tutti i modi da vivi. Quando poi la vita gli viene tolta, tutti a fare grandi proclami e orazioni funebri!
"Per questo la sapienza di Dio ha detto: «Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno», perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario".
Nel progetto di Dio la morte dei profeti è già messa in conto; egli sa bene quanto gli innocenti, da Abele fino ad arrivare ai profeti uccisi da re e sacerdoti, sono quelli che pagano con la vita per l'arroganza, l'invidia e il peccato dei fratelli.
A quelli che ascoltano Gesù denuncia apertamente questo conto lunghissimo di cui si è macchiata la classe religiosa che ha usurpato il potere, mettendo a tacere le parole di chi cercava di far tornare il popolo sulla via del vero Signore.
La religione che uccide i suoi profeti è per Gesù un segno che dice l'assurdità del percorso fatto, il capovolgimento di ciò che deve essere una comunità docile alla rivelazione del Padre.
Adesso, davanti a loro, non c'è un semplice profeta, c'è il Figlio, l'atteso, il Verbo, compimento di tutte le parole profetiche.
Eppure Gesù sa già che anche a lui riserveranno lo stesso trattamento, come annunciato nella parabola scandalosa dei contadini che uccidono prima i servi e poi il figlio del padrone (cfr. Mt 21, 33-43).
"Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito".
Non entrare e non far entrare: è la negazione della missione dei teologi, dei dottori della legge, che avrebbero dovuto aprire i sigilli dei libri grazie al loro studio, per portare alla conoscenza di tutti ciò che la Scrittura rivelava. È il fallimento del loro ministero e, in questo modo, non si sono accaparrati nulla perché neanche loro sono entrati in intimità col Padre, neanche tutto il loro studio è servito a penetrare i misteri di Dio!
"Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca".
Reazione prevedibile visto che le parole del Figlio-Profeta ha tolto loro la maschera di guide, rivelando che dietro c'erano mercenari che si vendevano le pecore, preoccupati solo dei propri privilegi.
Ormai il loro obiettivo è incastrare Gesù; ha una parola troppo incisiva e vera. Va messo a tacere proprio usando quello che dice, per screditarlo come maestro coerente e credibile.
L'epilogo di questa storia di sangue la conosciamo bene.
Gesù afferma: "Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione".
Il martirio dei giusti è arrivata al culmine con Gesù e la sua generazione ne vede il conto, definitivo e saldato.
E' vero, delle morti dei profeti, della morte di tutti gli innocenti, della sofferenza di ogni uomo, il tempo di Gesù darà la risposta. E non è quella che si potrebbe immaginare: non pagheranno i dottori, i farisei, gli scribi, il re, il procuratore romano, i potenti di questo mondo. Pagherà il Figlio, per tutti!
Senza il percorso dietro al Cristo i sigilli della Parola rimangono chiusi. Lui è il solo capace di aprirci il Libro (cfr. Ap 5, 1-5) per decriptare un amore così estremo che tutta la sapienza di questo mondo non coglie se non come pazzia!
Lui "la chiave della conoscenza", la porta che ci apre il cuore del Padre, mostrandocene la disarmante misericordia.
«Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno». È la lotta segreta che si combatte nel mio cuore: la parola profetica contro le mie resistenze. Il profeta dice apri e io chiudo, dice vai e io resto, dice amore e io sospetto. Perché? Fino a quando? Da dove verrà l'aiuto? Chi avrà l'ultima parola? Anche ora nel mio cuore sento agitarsi le tante paure che mi tolgono fiducia e docilità. Forse la Parola uccisa mi salverà? La profezia che calpesto mi libererà? Chi ha mandato a me la Parola profetica sa e non vuole perdere. Non perderà. Non manda per la sconfitta ma per la vittoria. Allora ancora spero.
RispondiEliminaUn rimprovero che è anche un grido di dolore. Quel “guai” che vediamo come una minaccia non potrebbe essere anche (o forse soprattutto) un’esclamazione di dolore da parte di Gesù, nel vedere che coloro che erano chiamati a vivere e a far vivere il popolo d’Israele nella relazione con il Signore, in realtà si sono posti quasi di ostacolo? L’ipocrisia di chi piange e glorifica ora coloro che in precedenza sono stati perseguitati e uccisi; di coloro che posti come le guide del popolo nella via di Dio, di fatto sembrano impedire che quel Dio venga seguito in verità e giustizia.
RispondiEliminaE allora ecco che quel grido di dolore, quel rimprovero, diviene richiesta di fare verità verso coloro che – piaccia o meno – dovrebbero essere le guide religiose e spirituali per il popolo.
Una richiesta di verità che purtroppo gli interlocutori sembrano scansare e che li fa entrare maggiormente in una modalità di difesa e di acredine verso Gesù.
In fondo è la storia di tutti i tempi: nessuno che richiami radicalmente alla verità viene visto bene. Dentro di noi c’è un meccanismo di difesa che subito alza le sue barriere verso chi ci richiama a una verità scomoda, che ci richiede la conversione, il cambiamento, il lasciarsi mettere in discussione. E allora, forse, quel “guai” di Gesù può esser anche oggi più attuale che mai.
Lino Dan SJ
Approvate le opere dei vostri padri!
RispondiEliminaSi per una forma di obbedienza inveterata,giusto o ingiusto che sia, si fanno certi gesti,che sono una sorta di rituali.
Staccarsi da essi costa fatica.
Tagliare da cose in cui ci sei dentro fino al collo,non è facile.
Infatti è semplice parlarne dai propri punti di vista.
La TUA Parola mi faccia da paciere in questa lotta e mi indichi il giusto cammino,per la mia qualità di scelte.
E' un po' la storia che si ripete anche oggi a livello politico, sociale e religioso: i grandi uomini vengono osteggiati in tutti i modi da vivi.
RispondiEliminaQueste parole sono esattamente la mia primissima impressione.
Il Signore da vita e gli uomini la arrestano, la maltrattano e la impoveriscono insabbiando ciò che è vero con meschine mosse e oscuri pensieri . Io chiedo perdono mettendomi nelle mani dell unico Padre vero che di vita ne dà in abbondanza senza mai mai stancarsi anche di perdonare.