Prima lettura dell'8 ottobre 2020

Avete ricevuto lo Spirito
Gal 3, 1-5

"O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano?
Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?"

Il richiamo ai Galati tentati di passare ad "un altro vangelo" (cfr. Gal 1, 6) giunge al culmine; Paolo cerca in tutti i modi di aprire gli occhi a questi credenti che vogliono passare dalla libertà del Vangelo alla schiavitù della legge antica.

"O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!"
Quello di Paolo è uno scossone alla coscienza della nova comunità da lui fondata, che si erano fatti confondere da falsi annunciatori.
L'apostolo ha seminato con l'annuncio il kèrygma (cfr. 1Cor 15, 3- 5), ma dei predatori sono venuti e lo hanno rubato! (cfr. Mc 4, 4)
Li chiama "stolti" perché per il Vangelo lo stolto è colui che costruisce sulla sabbia delle convenienze umane anziché sulla roccia della Parola di Dio (cfr. Mt 7, 26-27).
Stolto è chi giudica la vita partendo dalle proprie conquiste e dimenticando quanto la sua esistenza sia un dono immeritato.
"Chi vi ha incantati?" I Galati sono stati irretiti, imbrogliati dall'ammaliatore, come Eva dal serpente.
Hanno iniziato un cammino nuovo che porta al Padre, ma ora si stanno ricacciando nella legge antica per sentirsi giustificati con le loro opere.
Paolo annuncia loro ancora una volta per far "vedere" ai loro occhi, il Cristo crocifisso, sapienza di Dio che i Galati hanno messo da parte, ricercando la loro sicurezza nella sapienza umana.

"Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?"
Questa è la domanda cruciale che interpella anche noi: siamo convinti di poterci salvare per le nostre opere, comandate dalla legge, oppure arrendendoci, per fede, alla sola Parola di salvezza, allo Spirito che ci sospinge verso vie che non sono nostre, ad una salvezza che a noi sfugge?

"Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!"
Paolo non è per niente tenero con i Galati perché grave è il deragliamento che stanno vivendo, dal Vangelo alla legge, dal Padre agli idoli.
Tra le righe richiama il paragone del salmo che parla di coloro che seguono i comandamenti come bestie, piegate sotto il giogo opprimente di un padrone:
"Non siate privi d'intelligenza come il cavallo e come il mulo:
la loro foga si piega con il morso e le briglie,
se no, a te non si avvicinano" (Sal 32, 9).

La carne, cioè l'orgoglio umano, le possibilità limitate ma alle quali siamo tanto legati, spingono verso una legge da mettere in pratica per sentirsi a posto e meritevoli delle cose del cielo. Lo Spirito invece rende figli e apre al dono gratuito e immeritato di Dio, in cui nulla è da auto-conquistare ma tutto da accogliere.

"Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?"
Anche riletto dal punto di vista di Dio la cosa non cambia: il Signore dona il suo Spirito come dono che la fede accoglie e non come premio per ordini messi in pratica. L'alternativa è fra il dono da accogliere con gratitudine o ciò che spetta come ricompensa.

Ad un certo punto del cammino di fede, è prezioso ascoltare il richiamo di Paolo: si inizia col dono, non si può finire nel merito!
Si inizia immersi gratuitamente nello Spirito, morendo alla carne e risorgendo a vita nuova nell'acqua del Battesimo, non ci si può ricacciare ad essere schiavi delle dinamiche umane che tolgono la libertà dei figli! (cfr. 1 Cor 7, 23)
E' vero, il cammino di fede non è facile, ci spinge in un'ottica della vita che non ci viene spontanea, perché è divina, non umana.
Paolo ci conforta: abbiamo sofferto e soffriamo continuamente in questa conversione, dalle nostre certezze a quelle del Vangelo: non rendiamo vano il cammino dietro al Cristo crocifisso, ma viviamo certi che lo Spirito ricevuto in dono ci porterà sicuramente nella vita piena e nelle braccia del Padre.


Commenti

  1. "Ai vostri occhi fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!" Ecco la direzione del mio sguardo. C'è un amore uguale? Ecco la direzione della mia mente. Perché tanta follia? Ecco la direzione del mio cuore. Perché tanta bellezza sfigurata? Ascolto e riascolto il Vangelo e vedo dal vivo tanto amore, tanta compassione, tanta vicinanza. Con gli occhi raccolgo questo insieme di luce e ombra, si rispecchia nel mio cuore, riempie di silenzio la mia mente. Questo è forse contemplare: vedere ciò che ascolto, vedere la Voce.

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  2. INTELLIGENZA
    CARNE
    SPIRITO
    Su questi tre pilastri della mia cultura,formazione,sostanza,confermazione
    devo discernere il mio fare!!!!!!!
    Fare meno,fare tanto per dono!

    RispondiElimina

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