Salmo del 18 novembre 2020

Lodate Dio
Sal 150

"1 Alleluia.

Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento.

2 Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza.

3 Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l'arpa e la cetra.

4 Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti.

5 Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti.
6 Ogni vivente dia lode al Signore.

Alleluia".


Il libro dei salmi in ebraico si chiama "tehillim" cioè lodi.
Il salterio è lode che si alza al Signore in tutte le situazioni della vita. Ogni momento è messo davanti a lui e anche i salmi pieni di dolore trovano in lui un arrivo e un riposo.
L'ultimo salmo corona il libro con un canto che ripete la parola: "Lodatelo" ai fedeli in festa di fronte alla magnificenza di Dio.

"Alleluia".
Un grido che in ebraico significa "lodate Jahvè". È un grido di lode e di gioia che ricorre stesso lungo tutto il salterio.

"Lodate Dio nel suo santuario,
lodatelo nel suo maestoso firmamento".

Santuario e firmamento, terra e cielo, tutto l'universo e coinvolto nella lode al Creatore di tutte le cose.
E' come se la grandiosità del tempio si allargasse fino alla maestosità del cielo che diviene un grande santuario della sua presenza.
La lode si alza dal luogo di culto superando la cupola del luogo di culto per spandersi come un eco in tutto il creato, nella cupola del firmamento.

"Lodatelo per le sue imprese,
lodatelo per la sua immensa grandezza".
Dalla creazione che lo rivela a tutti gli uomini, alle gesta meravigliose con cui è cantato nei secoli: le sue imprese sono di liberazione e custodia, d'amore e misericordia. L'inconoscibile è conosciuto dall'opera delle sue mani che annientano il male e i nemici.
Chi si sofferma a meditare e meravigliarsi, innalza un canto pieno di riconoscenza e pace.

"Lodatelo con il suono del corno,
lodatelo con l'arpa e la cetra.
Lodatelo con tamburelli e danze,
lodatelo sulle corde e con i flauti.
Lodatelo con cimbali sonori,
lodatelo con cimbali squillanti".

La musica ha sempre avuto una dimensione fondamentale nella religiosità ebraica che non si esprimeva tanto in pitture o rappresentazioni religiose, quanto nei canti e nelle composizioni musicali.
Dal tempo della monarchia, con Davide e Salomone, questo aspetto del culto ebbe un ruolo fondamentale nell'espressione del sentimento religioso.
L'ultimo salmo canta con l'intera orchestra di strumenti ammessi a suonare nel tempio.
Non sono strumenti citati a caso perché anche nella musica, come nell'accesso alle aree del tempio, si seguiva una rigida scala sociale: il corno, lo “shofar” era suonato dai sacerdoti; l'arpa, la cetra e strumenti a corda erano prerogativa degli addetti al tempio, i leviti; flauti, cimbali e percussioni venivano suonati dal popolo che partecipava coralmente alla lode.
Canto, musica, danza erano le espressioni festanti delle processioni che salivano al Tempio: tutta l'armonia era al sevizio della preghiera e del sentimento filiale individuale e del popolo.

"Ogni vivente dia lode al Signore".
Non solo i credenti, non solo gli esseri umani, ma ogni vivente e invitato ad unirsi a questo grande concerto universale che sale fino al Signore. Esistere e riconoscersi vivificati, vibranti di vita da colui che ha immesso nel creato un soffio che è canto.

Con un ultimo "Alleluia" si chiude il libro delle lodi, e si rilancia in avanti la dimensione del ringraziamento che permea tutta l'esistenza.
Finché ci sarà un uomo sulla terra, ci saranno salmi di lode e l'Alleluia rimarrà per sempre parola di lode che riassume ogni altra preghiera perché apre al canto che l'universo innalza come un eco davanti alle grandiosità del suo Signore.
Chiudo segnalandovi l'introduzione al libro di commento ai salmi, scelti e annotati, con la nipote Valentina, da Ennio Morricone poco prima di morire, nei mesi dello scorso look down.
Solo un credente, un musicista e un poeta come lui poteva cogliere così bene la grandezza dei Salmi: "Il canto umano, che è uno strumento profano, si unisce al carattere trascendentale della preghiera ed ecco che la musica non è più un piacere terreno, ma una gioia religiosa, non più uno sprofondare dentro sé stessi ma un innalzamento verso la divinità".


Commenti

  1. "Ogni vivente
    dia lode al Signore". Vivere e lodare: modi divini donati agli uomini. Di lodi è piena la bocca di un cuore amante. Lodare fa sentire la vita nel suo venire dall'alto. In fondo al vivere, la perla più preziosa: la lode. Oggi lodo la grandezza, la bellezza, la ricchezza di questa vita ricevuta e offerta in dono. Ogni vivente ha questa grazia. Ogni vivente loda con occhi pieni di meraviglia. Chi vede il mondo nella sua trasfigurazione, loda. Chi sente vicina la Sorgente di ogni vita, loda. Chi crede e vede oltre, loda.

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  2. Alleluia, ogni vivente dia lode al signore! Alleluia, alleluia, alleluia! Tutto è lode mio Dio, solo lode, pura lode, per celebrare la tua immensa grandezza o mio Dio. Lodate, lodate, lodate, lodate, lodate, lodate, lodate, lodate, lodate, lodate....tutto loda è uno scroscio di alleluia a cascata... Ed è così se mi fermo e guardo la mia piccola, fragile esistenza: non posso che gridare:Alleluia lode o signore

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  3. Lodatelo
    Dopo giorni di lotta e sudore, chi non aspetta un premio.
    Premio terreno.
    Passa.
    LUI mi dona qualcosa di duraturo.
    La differenza.
    Con LUI posso gridare a squarciagola, SEI
    Alleluja

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  4. "Chi si sofferma a meditare e meravigliarsi, innalza un canto pieno di riconoscenza e pace."

    Questo,
    ho vissuto oggi ❣

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