Prima lettura del 13 febbraio 2021
Dove sei?
Gn 3,9-15
"Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno»".
Continua la storia del capitolo 3 della Genesi. Abbiamo lasciato l'uomo e la donna terrorizzati per la trasgressione appena compiuta, nascosti tra i cespugli per proteggersi dall'unico amico che hanno, intossicati ormai dal sospetto che il serpente, seducendo e ingannando, ha instillato in loro.
La relazione è recisa con la natura, con i propri simili, con Dio. Cosa ne resta di un uomo solingo e spaventato? Chi si prenderà cura di lui?
"Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?»".
Dio alla ricerca dell'uomo. Spesso ci vantiamo di essere cercatori di Dio, ma è ancora più vero che, per primo, lui è in cerca di noi.
L'uomo si nasconde e Dio lo cerca; vuole dimenticarsi di se stesso e vorrebbe sprofondare ma Dio è l'unico che non si dimentica mai del figlio fragile e bisognoso (cfr. Is 49, 15).
"Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto»".
Quella voce che ha creato ogni cosa, ha dato vita e ha benedetto prediligendo l'uomo su ogni creatura, ora è diventata fonte di paura nelle orecchie dell'uomo ingannato e lacerato.
La paura creata dall'infedeltà lo attanaglia.
Ma ancora una volta la Parola di Dio si apre un varco: la domanda stana una risposta, difficile da ascoltare per chi ama, ma vera. E' il primo passo per riallacciare i rapporti.
"Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?»"
Il Signore capisce subito cosa sia successo. Lui aveva messo in guardia l'uomo e ne vede già le conseguenze.
Conoscere il bene e il male sarebbe stato un pericolo per il cuore dell'uomo; per questo era stata preannunciata la morte (cfr. Gn 2,17), non quella fisica, ma la relazionale, la più lacerante e difficile da reggere!
Sapere di essere nudo è drammatico, senza più ripari, senza più camuffamenti. E' segno della pace e dell'armonia perduta, ma anche primo passo per scoprirsi limitati e bisognosi agli occhi del Creatore.
"Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato»".
Inizia lo scarica barile delle colpe. L'uomo non ha altra giustificazione che scagliarsi contro la carne della sua carne.
La donna, interpellata, risponde scaricando anch'essa la responsabilità, stavolta sul serpente, ma così facendo dice la cosa più vera: è stata vittima di un inganno e si è lasciata irretire dal seduttore!
Ci fermiamo qui per oggi nella meditazione del brano che la liturgia prosegue fino al versetto 24; è così denso e vero che il nostro cuore ne è coinvolto profondamente, ed è Buona Notizia da riscoprire e meditare esultando.
Quella domanda di Dio "Dove sei?", dopo la meditazione di questo capolavoro, con profondità anche letterarie, non è più quella di un inquisitore!
La donna, interpellata, risponde scaricando anch'essa la responsabilità, stavolta sul serpente, ma così facendo dice la cosa più vera: è stata vittima di un inganno e si è lasciata irretire dal seduttore!
Ci fermiamo qui per oggi nella meditazione del brano che la liturgia prosegue fino al versetto 24; è così denso e vero che il nostro cuore ne è coinvolto profondamente, ed è Buona Notizia da riscoprire e meditare esultando.
Quella domanda di Dio "Dove sei?", dopo la meditazione di questo capolavoro, con profondità anche letterarie, non è più quella di un inquisitore!
Adesso ci suona come l'angosciosa ricerca di un Padre che fa di tutto e non si dà pace finché il figlio non ritorni nella sua dimora e nella sua comunione (cfr. Lc 15).
Possiamo riprendere fiducia, uscire dal nascondiglio in cui ci siamo rinchiusi e rischiare di farci vedere nudi, nella nostra fragilità e nel nostro bisogno: il Signore ci parla sanando le ferite, riapre la via verso di lui mettendo in luce ciò che era tenebra e giudicando con misericordia.
Siamo accolti e riabbracciati non oer la finzione di cuìiò che vorremmo essere, ma grazie alla carne del Figlio che il Padre ha assunto definitivamente presso di lui.
Il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?». Sempre mi sorprende questa domanda. Mi costringe a fermarmi e accorgermi di me. E come guardare un puntino rosso sulla mappa e leggere "voi siete qui". Senza questa domanda non mi vedo, non mi localizzo, non mi scopro.
RispondiElimina«Dove sei?».
Sono nel passato quando cerco ansiosamente di giudicare il già vissuto.
Sono nel futuro quando cerco un'illusione che riscatti la mia storia.
Sono qui e ora, nel momento presente, quando vivo, quando con i piedi ben piantati a terra e gli occhi ammirati verso il cielo, porto la fatica dell'oggi, accogliendo doni e ferite, successo e insuccesso.
Oggi è imperfetto, ma reale, presente, vitale.
«Dove sei?».
E mi sveglio dentro la mia vita, stupito di essere in cammino, originato e accolto dallo stesso Amore che ora mi pone la domanda.
Ho avuto paura---
RispondiEliminaSi
Tante volte è il mio inconscio,la mia indole che già mi condanna,per un torto arrecato.
Il BUONO che è in me,facilita la mia disposizione al bene.
Meno male.
Ascolto e Spirito mi guidino verso il mistero della quotidianità facendo il bene,senza avere timore,paura,di arrecare danno.
Amen
"..Dove sei .."
RispondiEliminaÈ la Tua voce
il Tuo richiamo alla vita
che sento ogni volta
che mi perdo.
Signore Tu sei
la mia vicinanza,
il mio sostegno,
il mio aiuto:
insegnami a vivere
con saggezza
questi miei giorni