Prima lettura dell'8 febbraio 2021

E la luce fu
Gn 1, 1-19

"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno".


La liturgia ci propone questo lungo brano che mi emoziona sempre leggere, una pagina di grande tensione poetica; è lo sguardo dell'uomo che si spinge dove ancora nulla esisteva, alle origini del mondo in senso teologico.
La fede riconosce in Dio la sorgente di ogni vita, in lui e per lui tutto vive.
Il racconto, come in un grande affresco, dispiega ordinatamente le cose man mano che escono dall'oscurità e vengono alla luce, docili alla parola fattiva del Signore.

"In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque".
La terra e il cielo sono appena nati, ma immersi in un buio surreale, senza forma, senza vita.
Ma appare lo Spirito che plana fecondando, sorvola l'informe, dominandolo e preparando il vero parto.

"Dio disse: «Sia la luce!».
E la luce fu".

È la prima parola che Dio dice, ed è Parola Luce! A pensarci bene senza la luce non ci sarebbe nulla: Luce è vita, chiarezza, identità, evidenza.
E la parola potente realizza ciò che annuncia.
Bellissimo inizio per il parlare divino: non è un colpo di bacchetta magica, ma una chiamata, un fare l'appello e la Luce arriva!
È la vita che viene alla luce, il parto dove la nuova vita prende finalmente forma e colore.

"Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte".
Dio contempla e dice: Bella la Luce!
Basta una giornata di sole per sentire e vedere la bellezza e la bontà della luce, bella e vitale.
E dopo la chiamata, ecco la sapiente opera del Signore che inizia il primo giorno e che non ha più fine: Dio separa, distingue e in questo modo toglie dall'informe!
Quel mettere un limite alle tenebre, che ogni giorno ci ridà speranza al risveglio, in quel primo mattino ha avuto inizio.

"E fu sera e fu mattina: giorno primo".
È il giorno uno, prototipo di tutti i giorni, in cui luce e tenebre si alternano.
Quando pensiamo la vita non diremmo che anche le tenebre la facciano crescere. Eppure la Genesi ha questo ardire: le tenebre che lasciano il posto alla luce e anche il contrario, in un susseguirsi continuo, questo fa crescere le nostre vite e le nostre storie!
Gli altri giorni, come questo giorno uno, seguiranno con la stessa bellezza e bontà, chiamati all'appello, uno dopo l'altro, con la perseverante fedeltà del Signore.

"Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque»" Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento".
Ancora una sapiente separazione tra le acque, con in mezzo la volta del cielo, una cortina trasparente che custodisce la terra dalla rischiosa invasione delle acque. Invenzione da fantascienza, questa "trovata" dell'autore biblico che pensando a Dio lo vede come un geniale artigiano.

"E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno".
Continuano una dopo l'altra le opere del Signore. È nato il cielo, tra le cose più mozzafiato di tutta la creazione, quasi la firma di Dio su tutto il creato. Siamo al secondo giorno e guardando così la creazione se ne coglie tutta la magia.

"Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona".
Sentiamo lo stupore di Dio, la passione che ci mette a togliere una ad una le sue creature dall'indistinto e a chiamarle per nome.
Dopo l'abisso finalmente appare l'asciutto, spazio vitale per tutto ciò che verrà dopo. La terra e il mare sono ormai visibili, e la loro vista fa gioire il creatore.

"Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne".
Ancora una parola detta dal Signore che diventa vita. La terra è feconda, ed è pronta a fare germogliare le varie specie che la rendono finalmente rigogliosa: "germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie". Niente è lasciato al caso o alla confusione. Ogni specie segue la sua via.
Quel "così avvenne" sottolinea che è così, Dio "parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste" (Sal 32, 9).
Un meraviglioso giardino prende forma in una scena primaverile. Il Signore da il meglio di sé, come scopriamo ogni volta che ammiriamo la natura.
Ed è così bello che anche il Signore continua a guardare e a stupirsi con noi della bellezza che esce dalle sue mani.

"Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne". La parola del Signore porta ancora luce, con la creazione del sole e della luna. Compare per la prima volta la parola "festa".
Nel ritmo della vita, la festa rende capaci di fermarsi, gioire, ringraziare. È nella logica stessa della creazione. L'incapacità di fare festa è il segno opposto, mostra chiusura alla vita e incapacità di essere grati.

"E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno".
Tutto è addobbato con ogni tipo di luci. Il mondo si sta preparando ad accogliere ogni creatura e poi, l'uomo, compimento della festa del creato.

La Genesi non è la descrizione storica e temporale della creazione: sa più della gioia di un padre che ricorda la nascita dei figli, è lo stupore della vita che vince ogni resistenza e sboccia riempendo di sé ogni cosa.
La Bibbia si apre con parole che sono già vita: luce, bello, festa, germogli, terra, cielo, mare.
Lasciamoci condurre dalla liturgia di questi giorni con lo stupore di un bambino che gioisce ad ogni nuovo dono che viene messo in luce nella sua storia.

Commenti

  1. "Dio vide che era cosa bella!" Ecco come vede Dio! Ecco cosa vede Dio. Guarda la creazione e vede la sua bellezza, la sua bontà. Perché? Perché non guarda l'apparenza, guarda veramente, vede nel profondo, vede oltre. Guarda da Dio. Vede da Dio. Questo sguardo voglio. Così voglio vedere. Voglio guardare il mondo come Dio. Voglio guardare gli uomini e le donne come Dio. E vedere finalmente bellezza! I miei occhi hanno bisogno di liberazione. Il mio sguardo chiede guarigione. Guardare e vedere il dono. Guardare con gratitudine è divino. Voglio vedere da Dio.

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  2. Dio disse:
    dice di tutto ,sempre rispettando la mia libertà e capacità di fare.
    Mi orienta al bene,al meglio;mi fa scegliere la Luce,mi guida per il SUO cammino.
    Grazie Signore!

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  3. Sia la luce e la luce fu... Fammi stare nella tua luce solo la tua luce mi mostra la verita profonda di ogni essere di ogni cosa... Io stento ad avere luce, tu sei luce e fai essere la luce.inondami , riempimi, perché nella tua Luce io veda la Luce

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  4. In ogni tuo giorno c'è una cosa Buona:
    che io la veda nella mia giornata che tu crei Signore

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