Prima lettura del 27 febbraio 2021
Con tutto il cuore e con tutta l’anima
Dt 26, 16-19
"Mosè parlò al popolo, e disse:
«Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce.
Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi.
Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso»".
Mosè è infaticabile nell'esortare il suo popolo a camminare per le vie del Signore; resterà questo il compito dei profeti di ogni tempo.
Ma il nostro cuore ferito e diffidente può sentire che la fatica del cammino è oppressa sotto il peso dei comandamenti divini, come impedimenti alla propria libertà.
La Parola mostra il contrario: la vita è possibile se sostenuta dalla forza di una mano amorevole che spinge verso il bene e risvegliata dalla consapevolezza di essere prediletti e amati.
"Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme".
Nella tradizione ebraica norme e leggi prendevano il nome di "Torah", cioè "insegnamento", "via", "legge" di vita.
L'insieme delle norme che Mosè raccoglie, diventano un grande insegnamento, non solo religioso, ma normante per le relazioni a tutti i livelli, un vero e proprio codice di comportamento, necessario per un gruppo di schiavi che dovrà gestirsi senza un padrone che incombe con leggi vessatorie. Mosè, primo legislatore d'Israele, detta quindi anche i limiti dentro cui muoversi per non uccidere l'alterità e la convivenza con i fratelli.
"Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima".
Ecco la differenza da qualsiasi altro codice giuridico: è il coinvolgimento di tutta la vita, adesione profonda e fiduciosa alla Parola che salva!
L'intento di Mosè è riunificare l'intimo del fedele, con un unico obiettivo di vita che orienta e feconda l'esistenza.
Il cuore, luogo delle decisioni, e l'anima, l'interiorità vivificata dallo Spirito, sono canalizzati nelle azioni, nell'operare praticamente da figli, nello scegliere di lavorare come il Padre, che opera fedelmente secondo quello che annuncia.
"Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce".
La fedeltà di Dio è stata promessa e certamente si compie.
"Sarà Dio per te" sono i termini con cui il Signore si è presentato a Mosè al roveto ardente (cfr. Es 3, 12).
E' la spinta necessaria, il conforto di cui si ha bisogno, la certezza che fa i passi sicuri su ogni terreno accidentato.
Camminare sulle sue vie è ascoltare, fare esperienza della presenza, accogliere le sue norme, non come leggi opprimenti, ma come i consigli di un Padre che sostiene e protegge.
Ascoltare la voce del Dio vivente è l'esperienza di Mosè ma deve diventare esperienza condivisa, comune docilità e prassi comune a tutto il popolo.
"Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi".
È un rapporto di grande intimità che realizza Dio con i suoi figli, e nasce dal sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda, risuonare sotto le onde sonore della Parola con lo stesso ardore con cui è stata pronunciata.
"Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso".
La promessa del Signore, passo dopo passo, realizza l'unicità del popolo che si distingue davanti a tutte le altre nazioni.
La volontà di Dio è mostrare, nella sua primizia, il progetto di amore che verrà realizzato in tutte le genti.
Essere il primo tra i popoli per Israele non è esclusione degli altri ma progetto pilota trainante, prototipo a cui guardare per scoprire la volontà universale del Padre.
La consapevolezza di essere popolo consacrato al Signore chiama al risveglio nel momento presente. In Cristo, primizia del Padre, tutti gli uomini scoprono di essere figli prediletti, carne consacrata dalla presenza dello Spirito, popolo sacerdotale capace di lodare e vivere alla presenza di Dio.
Insistente Mosè nel ripetere che l'osservanza della Legge, di tutta la Legge, è necessaria per vivere!
Enorme in effetti il fardello che nel corso dei secoli graverà sul popolo che custodisce l'insegnamento di Mosè, arricchito e completato con tanti di quei precetti che sarà impossibile portarne il peso.
Gesù prenderà su di sé il peso della Legge, che schiaccia fino ad essere mortale e ne rivelerà invece la sua potenza di vita, portandola a compimento, lasciando un solo grande comandamento, con due facce, che riassume la direzione del cuore, dell'anima e della mente:
"Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22, 37-40)
La Legge di Mosè e tutto l'insegnamento profetico arrivano a lui, sacramento del Padre, unica grande epifania della Parola/Legge/Amore che rimette insieme i pezzi del cuore lacerato, riallaccia per sempre Dio all'uomo, la paternità con la fratellanza, l'osservanza della Legge col desiderio di camminare sulle strade dell'Amato.
"Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme".
Nella tradizione ebraica norme e leggi prendevano il nome di "Torah", cioè "insegnamento", "via", "legge" di vita.
L'insieme delle norme che Mosè raccoglie, diventano un grande insegnamento, non solo religioso, ma normante per le relazioni a tutti i livelli, un vero e proprio codice di comportamento, necessario per un gruppo di schiavi che dovrà gestirsi senza un padrone che incombe con leggi vessatorie. Mosè, primo legislatore d'Israele, detta quindi anche i limiti dentro cui muoversi per non uccidere l'alterità e la convivenza con i fratelli.
"Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima".
Ecco la differenza da qualsiasi altro codice giuridico: è il coinvolgimento di tutta la vita, adesione profonda e fiduciosa alla Parola che salva!
L'intento di Mosè è riunificare l'intimo del fedele, con un unico obiettivo di vita che orienta e feconda l'esistenza.
Il cuore, luogo delle decisioni, e l'anima, l'interiorità vivificata dallo Spirito, sono canalizzati nelle azioni, nell'operare praticamente da figli, nello scegliere di lavorare come il Padre, che opera fedelmente secondo quello che annuncia.
"Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce".
La fedeltà di Dio è stata promessa e certamente si compie.
"Sarà Dio per te" sono i termini con cui il Signore si è presentato a Mosè al roveto ardente (cfr. Es 3, 12).
E' la spinta necessaria, il conforto di cui si ha bisogno, la certezza che fa i passi sicuri su ogni terreno accidentato.
Camminare sulle sue vie è ascoltare, fare esperienza della presenza, accogliere le sue norme, non come leggi opprimenti, ma come i consigli di un Padre che sostiene e protegge.
Ascoltare la voce del Dio vivente è l'esperienza di Mosè ma deve diventare esperienza condivisa, comune docilità e prassi comune a tutto il popolo.
"Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi".
È un rapporto di grande intimità che realizza Dio con i suoi figli, e nasce dal sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d'onda, risuonare sotto le onde sonore della Parola con lo stesso ardore con cui è stata pronunciata.
"Egli ti metterà, per gloria, rinomanza e splendore, sopra tutte le nazioni che ha fatto e tu sarai un popolo consacrato al Signore, tuo Dio, come egli ha promesso".
La promessa del Signore, passo dopo passo, realizza l'unicità del popolo che si distingue davanti a tutte le altre nazioni.
La volontà di Dio è mostrare, nella sua primizia, il progetto di amore che verrà realizzato in tutte le genti.
Essere il primo tra i popoli per Israele non è esclusione degli altri ma progetto pilota trainante, prototipo a cui guardare per scoprire la volontà universale del Padre.
La consapevolezza di essere popolo consacrato al Signore chiama al risveglio nel momento presente. In Cristo, primizia del Padre, tutti gli uomini scoprono di essere figli prediletti, carne consacrata dalla presenza dello Spirito, popolo sacerdotale capace di lodare e vivere alla presenza di Dio.
Insistente Mosè nel ripetere che l'osservanza della Legge, di tutta la Legge, è necessaria per vivere!
Enorme in effetti il fardello che nel corso dei secoli graverà sul popolo che custodisce l'insegnamento di Mosè, arricchito e completato con tanti di quei precetti che sarà impossibile portarne il peso.
Gesù prenderà su di sé il peso della Legge, che schiaccia fino ad essere mortale e ne rivelerà invece la sua potenza di vita, portandola a compimento, lasciando un solo grande comandamento, con due facce, che riassume la direzione del cuore, dell'anima e della mente:
"Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti" (Mt 22, 37-40)
La Legge di Mosè e tutto l'insegnamento profetico arrivano a lui, sacramento del Padre, unica grande epifania della Parola/Legge/Amore che rimette insieme i pezzi del cuore lacerato, riallaccia per sempre Dio all'uomo, la paternità con la fratellanza, l'osservanza della Legge col desiderio di camminare sulle strade dell'Amato.
Tu hai sentito oggi il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te-----
RispondiEliminaSei per me DIO,senza condizioni
Amami come solo TU puoi fare,incondizionatamente,a senso unico,gratis
Rendimi più docile,incline alla TUA LOGICA,il dono per gli altri;desiderando di essere tale,gratuito.
Amen
"Con tutto il cuore e con tutta l’anima". Così è vivere! Così è amare! Così è pregare! Così verso Dio! Così verso i fratelli! Così in questo giorno! Così guardando al futuro! Così guardando all'eternità!
RispondiElimina"Con tutto il cuore e con tutta l’anima".
A questo mi spinge il Dio della Vita. Su questa via incontro lui e i fratelli. Così sboccia in tutta la sua bellezza la mia esistenza.