Prima lettura del 21 febbraio 2021

Apparirà l’arco sulle nubi
Gen 9, 8-15

"Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne»".


La bellissima "parabola" del diluvio universale mostra che la morte non è l'ultima parola, che la vita riemerge sempre prorompente e feconda. La malvagità annega, la vita continua.

"Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra".
Passato il diluvio, una parola nasce come un virgulto nuovo per l'umanità rinnovata: alleanza! E' la prima volta che compare e da adesso in poi dirà il rapporto speciale che Dio vuole con i suoi figli. Non patto giuridico, non rapporto di sudditanza, non reciprocità di impegno: l'alleanza è la volontà unilaterale, che parte da Dio solamente e investe di nuova vita l'uomo che gode i benefici di tanto amore.
È la fedeltà alla promessa da parte del Signore che garantisce il ritorno alla vita dopo il passaggio dalle acque della morte, dalla tempesta dove l'arca era stata tenuta a galla dalla guida del vero comandante, Dio.

"Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra".
Mai più diluvio, mai più distruzione, mai più la morte come soluzione al peccato e al male!
La debolezza di Dio, cioè l'amore per Noè, capovolge la decisione di non impegnarsi più con un'umanità distante e arrogante. Si rinnova la volontà creatrice delle prime pagine di Genesi e si mette un punto da cui non si torna più indietro: la distruzione non è una soluzione; di questi figli, incapaci di amare, il Signore se ne fa carico per sempre.
La promessa fatta per uno solo, Noè, dilaga su tutta la sua discendenza e su tutta la creazione.

"Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra»".

Come sempre nella Bibbia Parola e segno sono sempre legati nell'annuncio profetico. Il segno è l'arco di Dio, l'arcobaleno, come memoriale per noi e per il Signore dell'alleanza e della promessa di vita che l'accompagna.
Se le alleanze tra popoli antichi sanciva un patto che entrambi dovevano rispettare, pena la morte, questa è tra il Signore e la terra, in cui l'unico che si impegna è solo il creatore.

"Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne".

Il sollievo di vedere brillare l'arcobaleno in cielo, ripaga sempre dalle tempeste che ci atterriscono. Dopo ogni pioggia il segno ricorderà che non ci sarà mai più un diluvio e nessuna "carne", cioè nessun essere vivente, subirà la morte per sempre.
È meraviglioso che non sia un alleanza solo con l'umanità: tutta la creazione partecipa della vita, tutto è creato in un'armonia così perfetta che è vita vicendevole e rinnovata.

Noè è costituito nuovo Adamo, figlio plasmato dalla terra come il primo, ma più di lui porta in sé la lotta contro la morte; è memoria per il Signore perché senza le sue cure non potrebbe sopravvivere. Ogni volta che il Padre poggia lo sguardo su quel figlio amato, torna la ferita del rischio di perderlo.
E' un figlio caro, strappato dai flutti di morte, prefigurazione di Cristo, il figlio per eccellenza che verrà strappato dal sepolcro per la salvezza di tutti.
Per amore di un giusto solo, l'umanità è salva: questo il filo conduttore di tutta la Bibbia che fa vedere la provvidente misericordia di Dio agire per il resto d'Israele, un piccolo gruppo di uomini che docili si affidano alle sue cure.
Quell'arco sulle nubi rimanda alla speranza e ricorderà a tutti la non belligeranza di Dio che, al contrario di chi crede nei fulmini di un Dio-Giove, ha deposto per sempre le frecce per tendere nel cielo una mano all'umanità, alleata e amata per sempre.

Commenti

  1. "Pongo il mio arco sulle nubi,
    perché sia il segno dell’alleanza
    tra me e la terra". Il Signore è alleato della terra. È alleato di ogni uomo e ogni donna. È alleato di tutto ciò che vive. È la Buona Notizia che rallegra questo mio giorno.
    Dio non è nemico o avversario, ma alleato. L'arco nel cielo dopo la pioggia mi ricorda questa meravigliosa alleanza e mi appare ancora più colorato e luminoso. Contro la morte, Dio è mio alleato. Contro il peccato che mi fa inciampare, Dio è mio alleato. In ogni giudizio, Dio è mio alleato. Il Signore è il mio alleato di sempre. È il mio sostegno, la mia vittoria, il mio liberatore. Anche oggi posso cantare ed esultare di gioia.

    RispondiElimina
  2. non ci saranno più le acque per il diluvio,

    COME SEI certosino ,fine nel venirmi incontro,hai pazienza UNICA,trovi il momento giusto per non farmi affogare........
    La TUA presenza,presenza è senza limiti;badi sempre alla mia umanità,mettendomi sulla giusta barca,per non naufragare definitivamente!
    Grazie Signore Vittorioso

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019