Salmo dell'1 febbraio 2021

In un luogo spazioso
Sal 31 (30), 1- 9

"1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

2 In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.

3 Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.

4 Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

5 Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.

6 Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

7 Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore.

8 Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita;

9 non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso".


Soffermiamoci con attenzione su questo Salmo, preghiera di oggi, dono quotidiano, che ha come tema la fedeltà di Dio. Se sentiamo che la nostra fede è messa alla prova in questo periodo di incertezza per il futuro, se le fatiche della vita ci confondono, la preghiera dei Salmi è il tonico da assumere abbondantemente perché rinvigorisce mostrando la stella polare del cammino, l'amore paterno e materno di Dio.

"In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia".
Una certezza abita il cuore del salmista: la fiducia nel Signore è sempre ben riposta, il Signore non delude, è fedele!
Per farsi difensore della nostra vita non parte dalla nostra rettitudine: causa persa!
Il salmista sa che salva perché è giusto lui, perché non dimentica che siamo figli suoi, che ci ha plasmati e chiamati all'esistenza. E' garanzia per la vita affidarsi a lui!

"Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi".

La fede bussa al cuore di Dio per trovare ascolto, grida a lui per il bisogno di liberazione. L'ascolto del Signore è sicuro, come sicuro è il suo amore per noi.

"Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva".

Rifugio e fortezza: la vita sembra ai nostri occhi spaventati un susseguirsi di battaglie. Per questo scoprire che il Signore è come una città in cui rifugiarsi, che tiene a bada i nemici, protegge e libera dal pericolo, ci rincuora e ci fa cercare la sua presenza.
Nella fatica della lotta Dio è riposo, nel pericolo difesa.

"Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi".

Il Signore come Gerusalemme, edificata con una cinta di mura difensive sul monte da cui vedere tutti i nemici che vorrebbero espugnarla.
Parole di fiducia e affidamento a colui il cui nome, vessillo da mostrare a tutti, è Padre. Per questo nome, che tutti conoscono come potente e unico vincitore, possiamo intraprendere il cammino dei nostri giorni con la serenità di chi non vacilla.

"Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa".

Dalle trappole libera, nella lotta combatte per noi, quando i nemici si fanno vicini, ci circonda con la sua coltre difensiva, di giorno e di notte (cfr. Es 13, 21-22). Così è il Dio vivente, che giustamente chiamiamo "Padre nostro".

"Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele".

Gesù e Stefano, il primo martire, sono morti con queste ultime parole sulle labbra: "Signore Gesù, accogli il mio spirito" (At 7, 59)
Tutto il salmo diventa così un testamento spirituale. Il Signore ci ha riscattati, non siamo più schiavi, né della morte, né della paura di morire! Siamo ormai suoi e con Paolo possiamo dire: "Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore" (Rm 14, 8).

"Tu hai in odio chi serve idoli falsi,
io invece confido nel Signore".

Il Signore non ha niente in comune con i falsi idoli. Chi li serve vive un'illusione che porta ad una drammatiche delusioni.
Diversa è la sorte di chi confida nel Signore: vive da figlio, da intimo commensale con il suo Pastore.

"Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le angosce della mia vita".
Il Signore non è indifferente alle nostre pene: "Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze"(Eb 4, 15).
Egli vede la nostra miseria, si piega verso di noi, conosce il nostro cuore, comprende la nostra angoscia e agisce da medico che cura.

"Non mi hai consegnato nelle mani del nemico,
hai posto i miei piedi in un luogo spazioso".

Ecco come ci sentiamo in questo periodo in cui la pandemia ha limitato i nostri spostamenti, ci fa temere per ogni contatto, per ogni manifestazione di vicinanza e amicizia: siamo messi alle strette!
Leggendo il Salmo l'orizzonte torna a dilatarsi, ci sentiamo portati al largo, in una dimora spaziosa, dove il prossimo non ci toglie aria perché c'è posto per tutti.
Non è il luogo delle nostre ristrettezze, dei nostri limiti, è il campo dove lui vince!
E in questa battaglia il Signore non patteggia con i nostri nemici (il peccato, la morte, il demonio), non pensa di salvare il salvabile! Salva tutti, ci difende, ci consola e ci accompagna in un luogo confortevole. Lì dove risiede lui anche noi abbiamo un posto!

Commenti

  1. Tu mi hai riscattato...
    Cosa voglio ancora?
    Grazie Signore per quello che mi fai vivere, è tutto funzionale alla mia quotidianità.


    Viverla con speranza e fiducia
    Facendo memoria di quello che mi regali.
    Grazie

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  2. "Alle tue mani affido il mio spirito". La cosa più preziosa nelle mani più sicure. Un tesoro ben custodito. Le tue mani mi hanno fatto e plasmato e alle tue mani affido la mia vita. Le tue mani Signore mi risollevano continuamente, mi spingono oltre il limite di oggi, mi soreggono nel mio incedere incerto, mi saziano porgendomi i frutti del tuo Amore. Alle tue mani anche oggi affido il mio spirito. Le tue mani, il tuo cuore, mi ospitano e mi sento sicuro.

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