Prima lettura del 20 febbraio 2021

Brillerà fra le tenebre la tua luce
Is 58, 9b-14

"Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato»".

Qual è il vero modo di prepararsi a festeggiare la liberazione? C'è il modo dei riti e il modo della vita. I profeti non hanno dubbi nella scelta.
Isaia esalta la disponibilità a lavorare per la liberazione e la felicità degli altri: è la via alla propria gioia, quella che fa sorgere un futuro di luce.

"Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio".

Luce crescente nel cuore e nella vita appare per chi rifiuta di essere ostacolo per la vita degli altri. Opprimere, accusare e denigrare, sono le armi di chi vuole svalutare gli altri per emergere. La compassione si manifesta nel nutrire l'affamato, portare consolazione, saziare le voragini di afflizione che affossano i fratelli nelle tenebre.
E questo fa brillare la luce nella propria vita perché non si potrebbe vivere felici se intorno i fratelli soffrono e non vedono una via d'uscita al male!

"Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono".

Vita e fecondità sono promesse a chi ha amore e compassione per gli altri. Quel nutrimento dei fratelli, che ci sta a cuore, diventa cibo di pace e prosperità per noi.
Nel Salmo della liturgia di ieri, con fede Davide diceva:
"Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato" (Sal 51, 10).

Fare il bene rinvigorisce nel profondo, ridà spina dorsale a ciò che era prostrato e abbattuto.
Il Signore dà forza attraverso il bene donato: per esperienza posso affermare con certezza che occuparsi degli altri risana la propria vita dal mal di vivere, dall'insensatezza che fiacca le energie e spezza le ossa. Come una sorgente che dà vigore dopo un periodo di arsura, così è promessa freschezza nuova alla nostra vita che mette da parte i suoi problemi per aprire gli occhi su quelli ben più urgenti e gravi dei fratelli.

"La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni".

È una vera resurrezione sociale. In mezzo a tante rovine amare, servire è la via dei ricostruttori.
Quanto bisogno ne abbiamo oggi in cui i beni non ci mancano ma manca la fiducia negli altri, la speranza per un futuro finalmente libero da virus di isolamento e diffidenza, Il bisogno di stringere le mani di chi conosciamo, di salutare col corpo, esprimendo la felicità dell'incontro!

"Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate".

I gesti di compassione e carità riedificando e riparano, affinché per tutti ritorni la vita in pienezza. Le brecce degli ordigni deflagrati nelle mura di cinta delle città assediate, diventano immagini delle bombe esplose nel nostro cuore che si sente in balia di nemici troppo grandi.
Portare parole curative, cerotti di compassione, fasciature di speranze, è il dono grande che il Signore rende possibile negli operatori di giustizia e di pace.

"Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore".

È una vera lotta all'affarismo sfrenato e al consumismo quella che propone il profeta nel nome del Signore.
Il sabato, giorno di sacro riposo, violato e prostituto dagli affari che riempiono tutta la vita trasformandola in un calcolo e in tornaconto, è il segno di quanto il popolo di Dio non viva secondo la Parola ricevuta.
Il consumismo, il progresso, la produzione, l'efficientismo prima di ogni altra cosa ci ha fatto dimenticare questa regola basilare: riposare è dare gusto ai giorni, mettere nel giusto rilievo il motivo per cui si lavora, godere con i propri cari del frutto dell'operare nella società.
Onorare la settimana con un giorno di riposo e di festa porta gioia profonda e serenità. Quanto è urgente questo appello per le nostre vite che hanno perso la gioia del fermarsi per lodare dei beni ricevuti, dei frutti della terra, della meraviglia del creato!

"Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato".

La fedeltà del Signore è la garanzia che il popolo di Dio può vivere, soggiornare, gustare i suoi giorni nella "terra promessa".
Ci sono voluti 40 anni di cammino nel deserto per preparare un popolo di schiavi a cambiare ottica, a crescere la nuova generazione nella consapevolezza che tutto è dato in dono, che non ci sono catene per i figli di Dio.
Non più schiavi del profitto di altri, dell'interesse dei padroni aguzzini, ma figli liberi e felici del Padre nostro che si mette al servizio di tutti: è questa la strada che ci mostra il profeta Isaia.

La promessa più evangelica, perché più umanamente impossibile di questo brano è :"La tua tenebra sarà come il meriggio". Chi l'avrebbe detto che la nostra povertà potesse fare tutto questo, che dalle nostre mani stanche potesse nascere un servizio di promozione umana così necessario!
La Parola mostra che affidarsi al Signore è garanzia di forza e possibilità insperate.
E' una pagina così fiduciosa ed escatologica che supera il più ottimista dei programmi che ci capiterà mai d'ascoltare da qualsiasi governo nascente!
Ancora una volta Isaia è profeta per noi e ci spinge a guardare fiduciosi alle nostre possibilità di oggi per vedere certamente realizzato, nella letizia, il progetto del Padre.

Commenti

  1. "Ti guiderà sempre il Signore". Mi commuove e mi dà sicurezza quel "sempre". Il Signore, che mi ha guidato e accompagnato fin qua, mi guiderà ancora. Mi guiderà sempre. Mi aggrappo a questa promessa. È la mia forza sentirmi accompagnato, guidato, sostenuto dal Signore. Ogni giorno è una scoperta cogliere la sua presenza in me e sapere i suoi passi con i miei. Il Signore conosce la meta, lui è la Via, lui la guida.
    Guidami Signore sulla via della vita.

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  2. rinvigorirà le tue ossa-
    La TUA Parola mi dà serenità pace,altruismo.
    Capacità di accettare il quotidiano con una logica di speranza e fiducia.
    Quando non "ne faccio uso" allora,sono angosciato,perso ,intento a calcoli che mi abbrutiscono e rendono ansioso il mio quotidiano.
    Grazie Signore per la TUA pazienza,senza limiti.
    Grazie

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  3. "..La bocca del Signore ha parlato.."
    La Tua Parola è eterna,
    per sempre ;
    tutto quello che esce dalla Tua bocca è verita:
    che io mi metta in devoto ascolto per cogliere
    l'annuncio di salvezza

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