Salmo del 26 febbraio 2021

Egli redimerà
Sal 130 (129)

"1 Canto delle salite.

Dal profondo a te grido, o Signore;
2 Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica.

3 Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?

4 Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore.

5 Io spero, Signore.
Spera l'anima mia,
attendo la sua parola.

6 L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora.

Più che le sentinelle l'aurora,
7 Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.

8 Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe".


Il pellegrinaggio e la salita al monte del tempio in Gerusalemme sono immagini di un cammino interiore, del pellegrinaggio dell'anima. Molti salmi hanno questa ispirazione e il nostro è uno dei più belli in questo senso.

"Dal profondo a te grido, o Signore".
La preghiera e il cammino interiore partono dal profondo, dal nostro intimo sotterrato che finalmente intravede uno spiraglio, sospinto dallo Spirito che rianima il desiderio di risalire. Che sia il profondo dell'anima, o del peccato, o della fatica della fede, è sempre un cammino dalle tenebre alla luce.

"Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica".

La voce sale alle orecchie del Dio vivente che ascolta con attenzione come padre e madre l'invocazione dei figli. Abbiamo bisogno di sapere che una via d'uscita c'è alla solitudine del cuore e che esistano orecchie misericordiose che possano ascoltare le colpe che ci schiantano.
La richiesta del perdono è il sospiro di tutto l'essere, l'implorazione di chi sa di non aver vita senza qualcuno che ascolti il dolore.

"Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore".

Per quanto grande e opprimente sia il peccato, la fiducia nel perdono permette di risollevarsi. Il timore del Signore, che per la Bibbia è il sacrosanto atteggiamento da avere davanti a colui che è Signore e datore della vita, nasce quando si scopre la misericordia; non si vede più quello che ci terrorizza, cioè un padrone che incombe con precetti opprimenti, ma un Padre che perdona e attira a sé.

"Io spero, Signore.
Spera l'anima mia,
attendo la sua parola".

Speranza e attesa della Parola di Dio, sono la luce che danno senso alla fede del discepolo. Esse sono il motore della preghiera e del cammino di risalita.

"L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora".

Come il desiderio di riposo al termine del turno nella notte sostiene l'attesa della sentinella, così l'attesa del credente è sorretta dalla certezza di riposare nella misericordia del Signore.
Le sentinelle dell'aurora sono i fratelli che ci svegliano a riconoscere il chiarore dei segni del Signore, sono coloro che vedono prima la fine della sofferenza, è la Chiesa quando annuncia, con la Parola, la certezza del ritorno del Signore nel giorno che avanza.

"Più che le sentinelle l'aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione".

L'attesa del Signore non è mai vana. Il salmo prega affinché tutto Israele diventi sentinella per i popoli, popolo profetico, annuncio vivente che il Signore è vicino.

"Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe".

La luce che avanza mette tutto allo scoperto, mostra che grande è il peccato di Israele. Ma con la luce appare anche la misericordia di Dio, si fa palese che la sua aurora giunge per il perdono e non per la condanna.

Il grido che ha avuto il coraggio di gridare dal profondo "Vieni, Signore Gesù" (Ap 22, 20), diventa la proclamazione fiduciosa nel Dio Salvatore, nel Figlio che viene nella Chiesa e nel mondo per redimere dal peccato e strappare dalla morte ogni figlio.
"Egli redimerà": questa certezza non parla di un'azione futura, di un chissà quando; è il verbo continuo della redenzione che si compie continuamente, che cammina insieme al futuro di ogni uomo.
Inoltre la redenzione è il dono gratuito, sconsiderato, sproporzionato che investe con tutta la sua forza deflagrante l'animo di chi timidamente si affaccia al nuovo giorno, desiderando solo considerazione e ascolto.
Non c'è reciprocità, non c'è contraccambio: Dio ama per primo, per sempre, per tutti.

Link di approfondimento alla Liturgia del giorno:

Salmo 130 (129)
Commento del 15/03/2019

Commenti

  1. "L'anima mia è rivolta al Signore". È così. Tu sei Signore il nord della mia bussola. Con te mi oriento nella vita. Quando sono rimasto disorientato ho guardato ancora a te. Come un girasole la mia anima gira verso di te. Tu sei la direzione della gioia, della vita, della pace. Verso di te guardano i miei desideri più profondi. Verso di te cerco luce.
    "L'anima mia è rivolta al Signore". Attirami sempre verso di te. Conducimi tu. Che io non mi rivolga verso altro. Sola rivolta verso di te trova pace l'anima mia.

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  2. "Se consideri le colpe, Signore,
    Signore, chi ti può resistere?
    Grazie Signore
    Io sono condannato,non sono senza colpe
    Ma TU come una spugna assorbi il mio male e lo lavi,lo pulisci,ed io ho consapevolezza (progressiva)di questo!
    La sola TUA misericordia mi riammette al quotidiano!
    Ad essere uno dei tanti;alla pari.
    Grazie

    RispondiElimina

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