Prima lettura di domenica 26 giugno 2022

Elìa trovò Eliseo
1Re 19,16.19-21

"In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio".


Israele è un popolo diverso dagli altri popoli perché vive guidato dalla Parola che si manifesta per mezzo di uomini presi da ogni contesto sociale; essi sono la bocca di Dio, la primizia che fa intravedere un'incarnazione che si farà gradualmente sempre più pregnante. I profeti sono uomini ricolmati dallo Spirito che si prende, per mezzo loro, cura del suo popolo; purtroppo sono spesso rifiutati perché onestamente denunciano le varie derive idolatriche d'Israele.
Elia è ritenuto, insieme a Mosè, il più grande dei profeti. Nella liturgia di oggi vediamo che il suo tempo sta per finire, perché anche la missione di un profeta è limitata e deve lasciare il passo ad un successore.
E' tempo che un altro prenda il suo posto ma la scelta non è rimessa a lui: viene inviato a cercare Eliseo che lui dovrà "investire", proprio coprire, rivestire con la veste, con il ruolo che fino ad adesso era il suo.

"Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat".
Obbedire alla voce del Signore è la prima caratteristica di un profeta.
Non è semplice divenire coscienti di essere al tramonto della propria missione. Ma Elia si è messo in cammino per ordine del Signore ed ora è pronto a farsi da parte per obbedire a chi gli è Padre e Pastore.
Questa docilità è una grazia e ci vuole tutta la vita per entrarci; è un percorso che fa abbandonare il proprio posto al momento opportuno, che non ci fa impossessare di ciò che è stato un dono e con lo stesso spirito deve essere lasciato ad un successore.

"Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo".
Eliseo è un contadino che viene sorpreso dalla chiamata divina durante una giornata di duro lavoro. Non è un sacerdote, un levita al servizio del tempio: è un "laico", un uomo che si guadagna da vivere con fatica tutti i giorni. Elia lo trova, come aveva detto il Signore, è lui, e dall'incontro con Eliseo anche la sua vita cambierà.

"Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello".
Quello del mantello gettato addosso ad Eliseo è un segno di possesso, il sacramento che lascia trapelare una predilezione, un nuovo lavoro per l'erede del profeta.
Il tutto si svolge nel silenzio. Per chi è aperto alla Parola di Dio, anche il silenzio parla. Sant'Ignazio di Antiochia scrive: "C’è un solo Dio che si è manifestato per mezzo di Gesù Cristo suo Figlio, che è la sua Parola uscita dal Silenzio".
Questo è il tempo per tacere, perché Eliseo si prepari al tempo per parlare (cfr. Qo 3,1.7).

"Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa".

Inizia così, con la corsa, la vita di quest'altro grande profeta che rimarrà fedele discepolo di Elia per sei anni, finché un carro di fuoco non lo rapirà dalla sua vista. Con prontezza rompe con la sua vecchia vita e si lascia rivestire da un'altra che lo porterà ad essere presenza carismatica e taumaturgica in Israele.

Storie di profeti che non sono lontani da noi perché la profezia del Cristo è un dono condiviso da tutti i battezzati.
Abbiamo tanto da imparare dall'irruente Elia che diventa docile alla voce di Dio per ungere un altro al suo posto e dalla prontezza di Eliseo che si lascia condurre da un silenzio che darà senso ad ogni parola e ad ogni gesto.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 16 (15)
Commento del 06/06/2019

Seconda lettura di Gal 5, 16-25
Commento del 23/05/2021

Vangelo di Lc 9, 51-62
Commento del 30/06/2019

Commenti

  1. "Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
    Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa".
    Il profeta contagia la passione per Dio.
    Il profeta contagia la passione per il popolo di Dio.
    Il profeta contagia il suo spirito di uomo di Dio.
    "Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
    Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa".
    Passare vicino: il regno di Dio è in mezzo a noi.
    Coperto dal mantello: eredi dello Spirito.
    Lasciare e seguire: è il nuovo che irrompe nella vita.
    "Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
    Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa".

    RispondiElimina
  2. Va e torna, xche ' sai cosa ho fatto per te.
    Tutto è funzionale ad una investitura
    Come marito, professionista, padre, figlio
    A ciascuno la sua "missione"
    Ecco in queste opere si dà vita, speranza, fiducia, vita a chi s' incontra
    Ecco
    Farevtesoro di quello chevsi è ricevuto gratis
    Grazie Signore

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019